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Ciclismo, Fabio Aru e un inverno per rinascere. Paternità e voglia di rivincita: il Cavaliere dei Quattro Mori vuole scacciare le ombre

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Fabio Aru è reduce da due anni veramente difficili, ma soprattutto da un 2019 iniziato in maniera complicata con l’operazione all’arteria iliaca alla gamba sinistra, e conclusosi col ritiro alla Vuelta a España in conseguenza di un virus che lo ha colpito proprio nel momento della verità. L’unica nota positiva per il capitano della UAE Team Emirates, ciclisticamente parlando, è stato discreto un Tour de France. Ma dietro ad una carriera da riprendere in mano e da rispolverare per tornare a splendere, la nota più bella di tutte, il regalo più grande della vita di Fabio, gliel’ha fatto la sua compagna Valentina lo scorso ottobre, rendendolo padre della piccola Ginevra.

La motivazione più grande per ripartire da zero in previsione di una stagione pressoché decisiva. Questo inverno sarà fondamentale nella preparazione, che dovrà essere più che mai regolare, senza pressioni; anche per ritrovare la tranquillità mentale giusta per poter affrontare i futuri obiettivi con un’altra dimensione, anche sotto il punto di vista psicologico. I trent’anni si avvicinano, il periodo della massima esplosione dove dare il meglio di sé, e dove tirar fuori il vero valore di colui che da sempre è definito come il degno erede di Vincenzo Nibali.

Sicuramente la primavera 2020 del Cavaliere dei Quattro Mori sarà diversa dall’ultima affrontata, dove è stato fermo da marzo a giugno chiudendo il primo mese di gara a metà Parigi-Nizza per poi rientrare al GP Lugano. Successivamente, vista e considerata l’ultima Grande Boucle da lui affrontata, chiusa al quattordicesimo posto, e pensando a quel 2017 quando indossò la maglia gialla e vinse una tappa, il riscatto definitivo in terra francese sarebbe quello giusto. Il tutto su un percorso decisamente adatto alle caratteristiche di Aru, ricco di montagne e povero di cronometro. Di fatti l’unica in programma è quella de La Planche des Belles Filles, dove vinse proprio due anni fa, e che presenta quindi un tracciato buono per le sue potenzialità.

Ovviamente il prossimo anno ci saranno anche i Giochi Olimpici di Tokyo e il Campionato del Mondo di Martigny, entrambi impegnativi e non proibitivi per il corridore della UAE. Ma prima di questi appuntamenti andrà verificata la condizione di Fabio e la primavera che affronterà. Consideriamo poi il fatto che tra il Tour e i Giochi Olimpici ci sono pochi giorni di distacco, e non è una cosa da sottovalutare; mentre per i Mondiali il discorso appare completamente diverso e il percorso ancor più congeniale per lui. Aru dovrà guadagnarsi la fiducia del CT Davide Cassani e anche per questo la prima metà della stagione sarà fondamentale.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

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