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Coppa Davis 2019: l’Italia a caccia del 3-0 contro gli Stati Uniti, altrimenti qualificazione complicata
Inutile negarlo, il percorso dell’Italia nelle Finals di Coppa Davis in Spagna è davvero complicato. La sconfitta per 2-1 contro il Canada (Gruppo F), che ieri ha superato con il medesimo punteggio gli Stati Uniti, obbliga gli azzurri di Corrado Barazzutti a giocarsi il tutto per tutto contro gli States per giungere in piazza d’onore e cercare di rientrare nel novero delle migliori due seconde classificate per qualificarsi ai quarti di finale.
Un obiettivo difficile e in cui battere la selezione americana potrebbe non bastare per il computo di match, set e game vinti, decisivo per stabilire chi avrà questo “privilegio”. In attesa di capire cosa faranno altre selezioni, l’unico ragionamento lo si può fare su chi ha già terminato ovvero la Russia. La compagine dell’Est ha un bilancio di una vittoria e di una sconfitta nel Gruppo B ed è probabile che possa giungere seconda, alle spalle della Spagna di Rafael Nadal, che quest’oggi dovrebbe battere la Croazia. In quadro del genere la Russia si trova con 4 match vinti e 2 persi.
L’Italia invece? Al momento vi è un match vinto in doppio e due sconfitte in singolare. Appare chiaro che con il 3-0 odierno contro gli Stati Uniti gli azzurri pareggerebbero quanto fatto dalla formazione dell’Est. Il conto, quindi, si sposta sui set e, di fatto, per essere davanti a Rublev e compagni servirebbe preferibilmente il percorso netto. La formazione di Barazzutti ha 3 set vinti e 5 persi, qualora si regalasse un 6-0, arriverebbe a 9 set vinti e 5 persi, contro gli 8 set vinti e 6 persi dei russi. Per questo calcolo, si potrebbe concedere un parziale agli Stati Uniti, ma perdendone due il discorso cambierebbe a vantaggio della Russia.
E’ chiaro che tutto questo discorso parte dall’assunto che la Spagna sia prima nel Gruppo B, senza considerare poi il contributo di altre squadre. Indubbiamente, però, la situazione della Nazionale italiana è complessa.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse
