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Biathlon, intervista a Thomas Bormolini: “Ho trovato grande serenità nel tiro a terra. Sono pronto a sfatare qualche tabù quest’anno”

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A pochissimi giorni dall’inizio ufficiale della Coppa del Mondo 2019-2020 di biathlon abbiamo sentito il livignasco Thomas Bormolini, ormai stabilmente terza forza del movimento maschile e pronto a mettere in campo quanto di buono preparato in estate. Il ventottenne dell’Esercito ha molto ben figurato la scorsa settimana nelle competizioni prestagionali disputatesi a Sjusjøen (Norvegia) e si avvia verso le staffette inaugurali di Östersund (Svezia) carico di fiducia.

Ciao Thomas, cominciamo dai recenti risultati nella manifestazione a Sjusjøen. Un buon ventesimo posto nella sprint per iniziare e soprattutto il nono nella mass. Com’è stato il tuo primo impatto semiufficiale con la neve in una competizione e quanto ti senti pronto ad iniziare la stagione?

“Sulla neve c’ero già stato a Livigno e anche poi nel tunnel di Oberhof durante il periodo autunnale, quindi diciamo che proprio per questo gareggiare e fare i primi test non è stato un grande problema. Le sensazioni che ho portato a casa sono state più che positive, un buon feeling e sicuramente posso dire di essere partito col piede giusto”.

In particolare si è fatto notare il tuo ultimo giro nella mass decisamente positivo. La condizione sugli sci sembra essere molto buona e l’impressione è che tu stia trovando la tua vera dimensione, passo dopo passo, ogni stagione di più.

“Io sto notando come quest’anno stia riuscendo a conoscermi veramente a fondo, come Thomas atleta. Diciamo che c’è voluto un po’ e sicuramente non sono ancora arrivato a capirmi del tutto. Il mio punto debole nelle ultime stagioni è sempre stato l’ultimo giro quindi quest’anno con tutto il team abbiamo cercato di lavorare proprio su questo. A Sjusjøen ci sono state queste due occasioni per mettere un po’ in pratica quello che è stato fatto durante l’estate e il risultato è stato davvero interessante. Sono soddisfatto degli ultimi due giri in entrambe le gare e speriamo che siano di buon auspicio per per quello che poi sarà l’inverno”.

Dominik Windisch ha spesso confidato che allenarsi insieme ad atleti come te e Montello d’estate sia un grande stimolo per lui, in quanto sugli skiroll siete in grado di trovare fin da subito una buona forma e testarlo. C’è orgoglio nel sentirsi dire queste parole da un campione del mondo in carica?

“Sono parole che fanno molto piacere. Quando hai la chance di allenarti con dei campioni, con i primi al mondo, ovviamente la possibilità di crescere assieme a loro è molto elevata. Bisogna solo approfittarne, essere anche egoisti e cercare di scovare tutte quelle cose che magari prima non riuscivi a vedere o non conoscevi. Stare insieme a gente di un certo calibro ovviamente, se hai voglia, è una grandissima occasione per portare il tuo limite sempre più in alto, per me lo è stata e speriamo che frutti”.

Spostandoci sul tema del tiro, l’anno scorso si è visto un discreto miglioramento soprattutto in piedi che ti ha portato a sfiorare l’80% in stagione. Come ti senti e pensi di poter fare ancora meglio?

“Onestamente parlando sono molto contento della mia situazione del tiro a terra, perché mi sento stabile e ho anche una certa serenità. In piedi è invece un po’ legato a quanto spingi sul giro, se hai da chiudere un buco o sei in un gruppo dove la gente va forte quello ne risente. È tanto una questione di testa, se si approccia in maniera positiva a livello mentale il poligono credo che si possa fare bene lì.”

Una parola sui due giovani in rampa di lancio nel settore maschile, Patrick Braunhofer e Daniele Cappellari, che con i cambiamenti di quest’estate sono passati stabilmente a lavorare con voi big della Squadra A ed élite. Quanto è stimolante per te il doppio ruolo di cercare da una parte di aiutarli a crescere e dall’altra ovviamente di trovare il modo di battere queste agguerrite nuove leve?

“Ero molto curioso di stare con loro in questi quindici giorni in cui abbiamo lavorato assieme a Sjusjøen. Io sono contento perché secondo me abbiamo trovato due ragazzi con una stabilità al tiro eccezionale e questo è già un punto a loro favore che non va sottovalutato. A livello fisico, essendo ragazzi di vent’anni, bisognerà giustamente avere pazienza e farli crescere. Sono contento di vederli in pista e di farci gli allenamenti insieme perché hai voglia di farti vedere, di essere un buon esempio verso di loro e questo è sempre stimolante. Mi auguro che possano crescere anno dopo anno e il secondo me l’Italia ha trovato altri due ragazzi che possono fare veramente bene”.

Per chiudere, qual è il focus della tua stagione? Cercherai di ottimizzare il programma di carichi in vista del main event ai Mondiali di Anterselva o preferisci restare concentrato sull’intera Coppa del Mondo? Uno degli obiettivi sarà quello di togliere quel 19 dalla casella del miglior piazzamento.

“Ovviamente il Mondiale resta l’evento più importante e si cercherà di arrivare al top della forma in quei dieci giorni di gare, ma non per questo la stagione va presa sottomano. Ho tanta voglia di mettermi in gioco e, giustamente, c’è quel 19° posto che è lì ormai da troppo tempo, quindi cercherò di attaccare il risultato. Mass non ne ho mai fatte in Coppa del Mondo e mi auguro che ci sia l’occasione per sfatare anche questo tabù. Parto quindi con dei grandi obiettivi in testa e se sia in termini di tiro che a livello fisico riuscirò a portare in pista quello che ho preparato in estate, credo di potermi togliere delle belle soddisfazioni quest’anno”.

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michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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Foto: Federico Angiolini

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