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Sci Alpino
Sci alpino, Pagelle Slalom Levi 2019: Kristoffersen vince e zittisce tutti, Noel si rammarica, Moelgg spreca nella seconda manche
Lo slalom di Levi, il primo della stagione nella Coppa del Mondo 2019/2020 di sci alpino, ha confermato tutto quello che ci aspettavamo. Scenario tipicamente invernale, grande equilibrio e, soprattutto, Henrik Kristoffersen pronto ad approfittare dell’addio di Marcel Hirscher. Per il norvegese, però, come vedremo, non sono state tutte rose e fiori, anzi, e il successo è stato quanto mai sofferto. La gara odierna ha visto alcune belle prestazioni, diverse conferme, e qualche delusione. I colori italiani non hanno brillato in maniera particolare, ma qualche sufficienza è meritata. Andiamo, quindi, a consegnare le pagelle di questo primo slalom dell’annata.
LE PAGELLE DELLO SLALOM DI LEVI
Henrik Kristoffersen 10: Senza più l’arci-rivale Marcel Hirscher aveva gli occhi di tutto il mondo sulle spalle. Lo sapevamo noi, e lo sapeva soprattutto lui. Dopo una prima manche non propriamente scintillante era già partito, puntualissimo, il coro dei critici. Che lui, da fuoriclasse, ha zittito nel migliore dei modi, andando a vincere una gara difficile, su una pista rovinata, sotto una nevicata clamorosa e contro avversari di assoluto spessore. Meglio di così, non poteva iniziare.
Clemente Noel 8: Con una prima discesa impeccabile illude e si illude. Fino a metà della seconda manche è in vetta ed è pronto al successo, quindi spreca troppo nel finale e deve accontentarsi della piazza d’onore. Il suo duello con Kristoffersen ha impreziosito Levi e farà lo stesso lungo tutta la Coppa del Mondo.
Daniel Yule 7: la media tra una prima manche da sufficienza e una seconda di ben altro livello. L’elvetico chiude a soli 18 centesimi dalla vittoria e si mangia le mani per una prima discesa nella quale poteva, e doveva, fare di più.
Ramon Zenhaeusern 6: un quarto posto ad inizio annata non è certo da buttare, ma la seconda metà della sua domenica lascia moltissimo amaro in bocca, con un 15esimo tempo che lo relega a 9 centesimi dal podio. Lo svizzero deve trovare continuità per il salto di qualità definitivo.
Andre Myhrer 6.5: quinto al traguardo a soli 34 centesimi, con una seconda prova che conferma la prima, per uno sciatore che probabilmente non sarà mai un cecchino in fatto di vittorie, ma il risultato lo porta sempre a casa.
Manfred Moelgg 6: chiude la prima manche in un brillante sesto posto e sembra pronto per l’assalto al podio nella seconda discesa, sia per le sue qualità, sia per la conformazione della pista. Ci si attendeva il meglio sul muro, sua specialità, invece l’altoatesino sbaglia proprio in quel frangente e getta alle ortiche una chance non di poco conto. Il 25esimo tempo nella Run 2 lo spedisce al decimo posto con la consapevolezza che oggi potesse fare molto di più.
Alex Vinatzer 7: il giovane talento azzurro si classifica al 12esimo posto, una ottima iniezione di fiducia in vista di una stagione nella quale vuole a tutti i costi compiere passi in avanti concreti per veleggiare sempre nei primi 10-15. Il talento c’è, e anche oggi in condizioni tutt’altro che semplici, lo ha ribadito a tutti.
Dave Ryding 4: stupisce con una prima manche chiusa nella piazza d’onore, a soli 39 centesimi da Noel. Nella seconda scende come se non ci fosse un domani, amplia il vantaggio su Kristoffersen fino a 70 centesimi, per poi dare un calcio al secchio del latte a metà percorso. Un minimo di accortezza in più e sarebbe stato podio certo.
Marco Schwarz 4: male, anzi malissimo. L’astro nascente austriaco oggi in Finlandia presenta una sua copia sbiadita. 18esimo nella prima manche, 26esimo nella seconda e 25esimo posto complessivo a quasi 2 secondi dai migliori. Non occorre aggiungere altro.
Loic Meillard 5: anche per lo svizzero lo slalom di Levi non passerà certo alla storia. 29esimo alla fine della prima discesa, si qualifica a stento, ma rimedia nella successiva, con un ottimo quarto tempo. Conclude 17esimo, comunque troppo poco per il suo livello.
Giuliano Razzoli 4.5: la domenica della medaglia d’oro di Vancouver 2010 si conclude già nel corso della prima manche, con un fardello di 2.33 secondi rispetto ai primi della classe. Non propriamente l’inizio di stagione che sognava.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse