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Nasce il computer per scoprire chi fa uso di doping: il nuovo progetto della WADA, intelligenza artificiale al potere

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La WADA, l’Agenzia Mondiale Anti Doping, vuole essere sempre più efficiente ed essere sempre più al passo con i tempi per cercare di cogliere in castagna i tanti furbetti che assumono sostanze illecite sperando di farla franca. L’ente ha infatti varato una collaborazione col Fonds de recherche du Quebec per allenare il cervello di un computer a scovare comportamenti sospetti. Come riporta il quotidiano La Stampa, si tratterebbe di tre progetti integrati e una fase sperimentale in cui nutrire la macchina con i precedenti: 10mila casi collezionati negli ultimi 5 anni, tutti anonimi.

L’idea è dunque quell di fare assimilare alle macchine i comportamenti corretti e quelli sbagliati in modo che sappia distinguere tra i due, memorizzando abitudini e meccanismi di entrambi in modo da evidenziare la zona d’ombra. Dopo aver evidenziato questi andamenti anomali spetterà poi all’uomo procedere al controllo di questi soggetti, magari utilizzando l’attesissimo test genetico che dovrebbe entrare in azione già alle prossime Olimpiadi.

Serviranno circa 2 anni di sperimentazione prima dell’eventuale via libera. I tre progetti in parallelo sono delineati: Dataperformers lavorerà col laboratorio di Paririg per applicare l’intelligenza artificiale al passaporto biologico; la compagnia Element AI studierà l’algoritmo per dividere i comportamenti sospetti da quelli che seguono l’iter previsto; l’università McGill di Montreal valuterà l’approccio ad inteligenza artificiale dei vari settori coinvolti e sonderà eventuali dubbi etici.

 

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Foto: Lapresse

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