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Rugby

Pro12, top e flop della nona giornata: sorpresa Palazzani, Zanni trascinatore

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TOP

Zebre

Guglielmo Palazzani: la sorpresa di giornata. Schierato estremo, lui approdato alle Zebre come mediano di mischia, l’ex Calvisano sfodera una prestazione sontuosa, con la ciliegina sulla torta della meta che riapre momentaneamente il match. Sicuro sui palloni alti, abile nell’esplorare i (pochi) varchi lasciati dalla difesa nord-irlandese. Alla prima da titolare, Man of the Match.

Quintin Geldenhuys: il problema alla retina, ormai, è un lontano ricordo. Dopo aver tirato fuori gli artigli contro l’Argentina, il seconda linea zebrato non cala l’intensità del suo gioco e sale nuovamente in cattedra quando c’è da sfondare le trincee avversarie. Contro Ulster, però, il compito non è dei più facili, eppure Quintin tocca un’infinità di palloni, tutti sfruttati al meglio.

Mauro Bergamasco: sopra le righe, con una prova che per larghi tratti ha ricordato il Bergamasco di qualche anno fa. Potente ed incisivo in fase offensiva e a seminare zizzania durante gli attacchi degli avversari, con una costante presenza nei breakdown e dei placcaggi sempre ben portati. Vecchia volpe.

Benetton Treviso

Alessandro Zanni: con l’ovale in mano è ossigeno puro per i suoi compagni. Una cassaforte, una botte di ferro, un treno impossibile da far deragliare. Viaggia con un paio di marce in più rispetto agli altri biancoverdi e contro i Blues la differenza riemerge nuovamente. La sua sola intensità e concentrazione, però, non potrà bastare per risorgere.

Edoardo Gori: mette ordine nelle fasi offensive trevigiane, sebbene non servisse un miracolo. Ma il suo ingresso in campo, unito all’atteggiamento finalmente propositivo del Benetton, di fatto cambia la partita e Ugo diventa un perfetto direttore d’orchestra al momento giusto, dimenticando le opache prestazioni delle ultime settimane in nazionale. Una risposta importante, con il punto esclamativo della meta del sorpasso.

Brendan Williams: uno dei migliori nel disastro generale del primo tempo. Dingo vive di lampi, con cui riesce a deliziare il Monigo nonostante la poca brillantezza del resto della squadra. Un furetto a tratti imprendibile per i difensori Blues; di alto livello, come sempre, l’intesa con Nitoglia.

FLOP

Zebre

Tommaso Iannone: dopo due settimane di azzurro sulla trequarti, Cavinato lo ripropone all’apertura ma l’ex Benetton gioca probabilmente la sua peggior partita stagionale, andando spesso in confusione. Non regge i ritmi intensi spesso imposti da Leonard, ricevendo inoltre poca assistenza.

Luciano Orquera: per un mediano d’apertura insufficiente che esce, un altro ugualmente sotto i propri standard che entra. Sciupa malamente la trasformazione che avrebbe valso il bonus, oltre a gestire in maniera discutibile molti palloni, specialmente al piede.

Benetton Treviso

Tobias Botes: se non ha toccato il fondo poco ci manca. Tobie disputa probabilmente una delle sue peggiori partite con la maglia del Benetton, risultando uno degli artefici del disastroso primo tempo biancoverde. La poca consistenza nei punti d’incontro e nelle collisioni dei compagni non lo ha favorito, certo, ma il mediano di origini sudafricane non ne ha praticamente azzeccata una.

Christian Loamanu: continua la stagione poco brillante del tongano naturalizzato giapponese, spostato in ogni ruolo della linea arretrata ma mai convincente. Anche da primo centro, infatti, le difficoltà sono evidenti e l’impatto sul match è nullo.

Marco Filippucci: non incide sul match. Anonimo, a tratti evanescente, eppure l’occasione era più che ghiotta per tentare la scalata alle gerarchie di Franco Smith. Obiettivo nettamente fallito.

Foto:  Valerio Pennicino

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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