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Cinque Cerchi di Neve: buon compleanno, Franz Klammer!

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Esattamente sessant’anni fa nasceva in un piccolo villaggio della Carinzia austriaca Franz Klammer, universalmente considerato il più forte discesista di tutti i tempi.

Non ce ne vogliano i campionissimi azzurri, dal ragazzo dell’Abetone Zeno Colò (di cui parleremo nella prossima puntata della rubrica) a Kristian Ghedina, nel cuore di tutti noi per quella immensa follia che emergeva da ogni suo gesto: Klammer è davvero il numero uno della libera di sempre.  Ha poco più di vent’anni quando inizia a vincere: lo fa  a Schladming, poco prima del Natale 1973. Saranno ventisei, in totale, i successi in Coppa del Mondo, tra cui tre edizioni della Lauberhorn di Wengen (dove vince anche l’unica combinata della carriera) e altrettante della storica Hahnenkammrennen di Kitzbühel, oltre a quattro trionfi sulla Saslong (eguagliato, in questo, proprio da Ghedina). Tra l’altro, quando qualche anno dopo il buon Ghedo si renderà conto di non riuscire a incrementare il proprio bottino in Val Gardena e dunque a staccare questo immenso campione, entrambi faranno i gelatai per un giorno nel cuore di Villach, sempre in Carinzia, devolvendo l’incasso in beneficenza….

A Franz Klammer manca solamente una Coppa del Mondo assoluta, sfuggita nel 1975 per una caduta a Mègeve (c’era poi un certo Stenmark in quegli anni…): ma ci sono cinque coppette di discesa, tre medaglie mondiali e un oro olimpico, il trofeo sicuramente più bello. Innsbruck, Tirolo settentrionale, 5 febbraio 1976: libera valida contestualmente per il titolo iridato e per quello a cinque cerchi. Studenti e impiegati austriaci interrompono le loro attività per radunarsi davanti ai piccoli televisori: quel momento deve rappresentare il coronamento di una carriera irripetibile, alle Olimpiadi di casa, su una pista dove ha già vinto l’anno prima. L’elvetico Bernhard Russi, oro uscente, ha staccato un tempo di tutto rispetto: Franz è l’ultimo a scendere. I primi intermedi non lo premiano, ma il distacco è contenuto: i dossi della parte finale sono domati con spericolatezza, la classica posizione a uovo viene spontanea non appena le curve cedono il posto a lunghi rettilinei. 1:45.73, 33 centesimi meglio del rossocrociato: l’Austria intera può urlare “Jawohl!!!” e dare il via alla festa per celebrare la perla più bella di questo straordinario campione.

Ecco il video della sua impresa:

foto tratta da history.com

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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