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Skeleton, presentazione stagione 2019-’20. Dukurs e le tedesche sfidano i russi nell’inverno della rivoluzione regolamentare

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Nel weekend a Lake Placid (Stati Uniti) prenderà il via la Coppa del Mondo di skeleton 2019-2020. Per la verità l’opening stagionale avrebbe dovuto andare in scena a Park City, ma il budello dello Utah si è trovato a fare i conti con insormontabili problemi al proprio sistema di refrigerazione, vedendosi costretto a rinunciare all’appuntamento. Di conseguenza, la federazione internazionale ha deciso di assegnare le competizioni inaugurali nella località dove era già programmata la tappa seguente.

Dunque Lake Placid raddoppia, poiché sarà teatro delle prime due tappe dell’annata 2019-’20. Una volta terminate le competizioni in terra statunitense, il massimo circuito osserverà la pausa natalizia, riprendendo a spron battuto nel mese di gennaio. Il calendario prevede, infatti, che si gareggi a Wintenberg (Germania), La Plagne (Francia), Igls (Austria), Königsee (Germania), St.Moritz (Svizzera) e Sigulda (Lettonia). Proprio nella tappa lettone, programmata a metà febbraio, verranno assegnate le Sfere di cristallo. Dopo di essa, la stagione dello skeleton vivrà il proprio gran finale ad Altenberg (Germania), dove si disputeranno i Mondiali che, come di consueto, saranno un evento a sé stante.

Fatta questa doverosa premessa, andiamo a presentare l’annata 2019-‘20, il cui principale motivo d’interesse è rappresentato dagli effetti che potranno essere sortiti dalla rivoluzione regolamentare decisa dall’IBSF in tema di peso massimo. De facto, sinora non esistevano limiti di peso, se non per le slitte. Le regole prevedevano che dovessero pesare al massimo 33 kg per gli uomini e 29 kg per le donne. Tuttavia, nel caso la somma del peso combinato di atleta e slitta fosse inferiore ai 115 kg in campo maschile e ai 92 kg nel settore femminile, veniva concessa la possibilità di avere slitte pesanti rispettivamente sino a 43 kg e 35 kg.

Da questa stagione, invece, è stato fissato un peso massimo combinato di atleta e slitta, che non potranno pesare più di 120 kg fra gli uomini e 102 kg tra le donne, con un massimo consentito per le slitte rispettivamente di 45 kg e 38 kg. Quali saranno le conseguenze della novità? Per gli skeletonisti più leggeri non dovrebbe cambiare nulla, anzi potrebbero avere dei piccoli vantaggi, in quanto alcuni potrebbero crescere leggermente di peso senza problemi. Al contrario, gli atleti e le atlete più massicci saranno costretti a perdere qualche chilogrammo, dovendo magari modificare anche le slitte, allo scopo di restare all’interno del peso massimo consentito.

UOMINI
In campo maschile la Coppa del Mondo, istituita nell’inverno 1986-’87, è giunta alla sua XXXIV edizione. Lo scorso anno è stata vinta, a sorpresa, dal russo Aleksander Tretyakov. Il trentaquattrenne di Krasnoyarsk ha infatti inaspettatamente vissuto una seconda giovinezza, arpionando la seconda Sfera di cristallo della sua carriera, ben dieci anni dopo esserci riuscito per la prima volta. Il settore è in questo momento caratterizzato da un autentico “Poker d’assi”, se così può essere definito. Al già citato Tetryakov, si aggiungono l’immenso trentacinquenne lettone Martins Dukurs, ovvero il più grande interprete della storia della disciplina, come testimoniato dalle 8 Coppe del Mondo consecutive vinte tra il 2010 e il 2017; il venticinquenne sudcoreano Yun Sung-bin, campione olimpico a Pyeongchang e vincitore della Coppa del Mondo 2017-’18, lo scorso anno inaspettatamente inchinatosi a Tretyakov per una manciata di punti; nonché il ventiquattrenne russo Nikita Tregubov, a cui sinora è mancata la consistenza per poter lottare per la Sfera di cristallo nonostante svariati picchi di rendimento di livello assoluto. Quali potranno essere gli effetti della rivoluzione regolamentare sui valori in campo? In linea teorica, dovrebbe essere amica dei veterani Dukurs e Tretyakov, fisicamente meno imponenti dei più giovani di Yun e Tregubov, costretti invece a controllare il proprio peso. In particolare il siberiano ha dichiarato di aver dovuto alleggerire il proprio “pacchetto” di 6 kg, perdendone 3 di massa corporea e togliendone altrettanti alla sua slitta. Non si vedono altri atleti con velleità di successo nella classifica generale. Forse qualche piccola chance potrebbe essere concessa al tedesco Axel Jungk, che però parte sicuramente in seconda fila rispetto al quartetto citato in precedenza. Per il ventottenne sassone la prospettiva più verosimile è quella di togliersi svariate soddisfazioni sulla gara secca, traguardo che potrebbe essere il medesimo di Tomass Dukurs, fratello maggiore di Martins. Il resto del plotone ha, invece, obiettivi più modesti. In casa Italia la speranza è che Mattia Gaspari possa essere assistito dalla salute. Lo sfortunato ventiseienne ampezzano ha perso le ultime due stagioni a causa di ripetuti infortuni, ma ora è finalmente pronto a fare il suo ritorno in azione. Prima del calvario di cui è stato vittima, l’azzurro aveva dimostrato di valere con regolarità le prime dieci posizioni. La speranza è che possa tornate il più rapidamente possibile ai livelli pre-infortuni. Per il ventitreenne Manuel Schwärzer, invece, l’obiettivo sarà quello di ben figurare, cercando di trovare la propria dimensione in Coppa del Mondo. I più giovani Amedeo Bagnis e Gabriele Marenchino ambiranno invece a formarsi nei circuiti minori.

DONNE
In campo femminile la Coppa del Mondo, istituita nell’inverno 1996-’97, è arrivata alla sua XXIV edizione. L’inverno scorso è sorprendentemente finita nelle mani di Elena Nikitina. La ventisettenne moscovita ha vissuto un’autentica stagione di grazia, durante la quale ha costantemente tenuto un livello a lei sconosciuto in passato. Per Nikitina non sarà però banale difendere il titolo conquistato nel 2018-’19. Infatti il suo trionfo è stato propiziato dall’assenza forzata di Jacqueline Lölling nel finale di stagione. La ventiquattrenne tedesca, vincitrice delle Sfere di cristallo 2016-’17 e 2017-’18, ha dovuto disertare gli ultimi due appuntamenti a causa di seri problemi in famiglia, lasciando campo libero alle avversarie e vedendosi costretta a rinunciare alla possibilità di eguagliare Alex Hamilton-Coomber, unica atleta in grado di imporsi per tre anni consecutivi nella classifica generale. Considerato lo sfortunato epilogo della passata stagione, la teutonica avrà sicuramente il dente avvelenato e cercherà il pronto riscatto, allo scopo di riprendersi il trono perduto. Peraltro il primato di Hamilton-Coomber resta a portata di mano, poiché la britannica è la sola skeletonista ad avere in bacheca tre Coppe del Mondo. In casa Germania anche Tina Hermann sarà avida di rivalsa. La ventisettenne di Königsee, vincitrice della classifica generale 2015-’16, ha poi chiuso seconda nei due inverni seguenti alle spalle di Lölling. Non è però riuscita a sfruttare le disavventure della connazionale l’anno scorso, vedendosi inopinatamente superata da Nikitina, ritrovandosi così relegata alla piazza d’onore per la terza stagione consecutiva.
Dunque probabile lotta a tre per la Sfera di cristallo. Anche qui, però, bisognerà capire quali saranno gli effetti della rivoluzione regolamentare voluta dalla IBSF. Ragionando cartesianamente, la più svantaggiata dalla situazione dovrebbe essere la giunonica Lölling, mentre le più minute Nikitina ed Hermann potrebbero risentire meno della novità. Difficile individuare altre serie pretendenti alla Coppa del Mondo. Il forte movimento canadese potrà comunque mirare ad alcune vittorie di tappa grazie alle veterane Mirela Rahneva e Jane Channell, ma dovrà fare a meno della più giovane Elisabeth Maier, ferma per maternità. In casa Russia si guarderà con interesse alla crescita della ventiquattrenne Yulia Kanakina, già salita di colpi durante la passata stagione, mentre la teutonica Sophia Griebel e l’americana Kendal Wesenberg, per quanto in grado di garantire un costante rendimento ad alto livello, appaiono prive del quid necessario per infastidire le big della disciplina. Infine l’austriaca Janine Flock si presenta come la più classica delle mine vaganti. Difficilmente potrà ambire a lottare per quella Sfera di cristallo fortunosamente vinta nel 2014-’15, ma verosimilmente potrà rendersi protagonista di exploit da podio e forse da vittoria. In casa Italia, la punta di diamante della squadra resta la ventiseienne Valentina Margaglio, la cui ambizione sarà quella di classificarsi quante più volte possibile nelle prime quindici posizioni, cercando magari di far breccia nella top-ten in contesti particolarmente favorevoli, come occasionalmente avvenuto lo scorso anno. Si vedrà quali potranno essere le prospettive della giovanissima Alessia Crippa, classe 2000, per la quale l’obiettivo sarà quello di farsi le ossa e accumulare esperienza in ottica futura.



paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: IBSF

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