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Calcio femminile, Sara Gama accusa: “In Italia c’è discriminazione di genere. Ci dicono brave, ma non ci riconoscono i diritti”

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Il tema del professionismo per lo sport italiano femminile è tema di dibattito intenso. La Legge di Stabilità ha aperto a questa possibilità e le discipline coinvolte sono il calcio, il basket, la pallavolo e il rugby. L’emendamento, firmato da Susy Matrisciano dei 5 Stelle e da Tommaso Nannicini del PD, prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro per le prossime tre stagioni. Nel caso specifico, le società potranno arrivare ad un accordo con le atlete attraverso un contratto di lavoro sportivo, in modo da prevedere il versamento del 100% dei contributi previdenziali e assistenziali: il limite massimo previsto è di 8.000 euro su base annua, corrispondente ad un ingaggio lordo di 30.000 euro. Stando a quanto previsto, lo stanziamento citato prevede 4 milioni per il 2020 e 8 milioni per le restanti due stagioni.

Un primo passo, ma siamo ancora molto indietro rispetto a quello che accade in altri contesti europei. A rimarcarlo con la solita schiettezza e incisività è la capitana della Nazionale di calcio femminile Sara Gama che, durante il convegno “l’importante è pareggiare”, ha manifestato una posizione piuttosto chiara sul tema: “Oggi in Italia c’è una discriminazione di genere che non permette a nessuna atleta di essere professionista. In Francia, alcune società offrono contratti professionisti e altri da amatori, mentre in Italia questa scelta non è possibile. La gente non sa che noi siamo dilettanti in Italia. Non si può continuare così, ma non vogliamo affossare il sistema proprio adesso che iniziamo a divertirci. Però io a 30 anni non ho i contributi, se non quelli che mi sono stati versati quando giocavo in Francia e non ho tutele assicurative. Tutto deve essere sostenibile per il sistema, bisogna quindi sederci a un tavolo e trovare delle soluzioni condivise. Non possiamo riempirci la bocca dicendoci quanto siamo brave e poi non riconoscerci i diritti che ci spettano“, l’affondo in “tackle” di Gama (fonte: Ansa).

La Nazionale di Milena Bertolini, indubbiamente, ha dato il via a qualcosa grazie allo splendido risultato ottenuto nei Mondiali (quarti di finale), ma come ricorda la calciatrice della Juventus è necessario affrontare con serietà la criticità, affinché quanto accaduto in Francia non sia “una cattedrale nel deserto”.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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