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Atletica, Alex Schwazer chiede la sospensione della squalifica per doping! Il marciatore vuole le Olimpiadi 2020

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Alex Schwazer ha chiesto la sospensione della squalifica di otto anni per doping. Il TAS aveva inflitto uno stop al marciatore nell’estate 2016 alla vigilia delle Olimpiadi di Rio 2016 ma, dopo che il Gip di Bolzano ha ritenuto plausibile l’ipotesi della manipolazione delle urine usate per il controllo antidoping, l’altoatesino ha chiesto questa sospensione. A comunicarlo è stato il suo avvocato Gerhard Brandstatter.

Il 34enne ha presentato ufficialmente un’istanza al Tribunale Federale della Svizzera e ora spera che la sua richiesta venga accolta in modo da poter tornare in strada e competere nella marcia dopo aver già vinto l’oro nella 50 km alle Olimpiadi di Pechino 2008: riuscirà davvero ad avere la possibilità di gareggiare a Tokyo 2020? Sarebbe davvero un clamoroso colpo di scena, l’azzurro vuole crederci fino in fondo e nel frattempo continua ad allenarsi.

Ricordiamo la vicenda più nel dettaglio. Il 1° gennaio 2016, alle 7 del mattino, venne effettuato un controllo a sorpresa nella casa del marciatore che era ritornato in gara pochi mesi prima in seguito a una prima squalifica per doping (aveva vinto la 50 km della Coppa del Mondo a Roma dopo essersi fermato per quasi quattro anni). La positività di quel campione venne comunicata soltanto a giugno e il Tas decise di squalificare l’atleta per otto anni ma Schwazer ha sempre professato la sua innocenza e infatti il caso si è spostato al tribunale di Bolzano. Il Gip Walter Pelino ha ritenuto fondata l’ipotesi della manipolazione delle urine e ha ordinato numerose perizie tra cui un prelievo su 50 atleti volontari prima della notizia della richiesta di sospensione della squalifica effettuata dall’azzurro.



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Foto: Lapresse

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