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F1, perché le scuderie hanno bocciato le nuove gomme Pirelli? Cosa cambia? Tutti gli scenari e le difficoltà tecniche

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Le nuove gomme Pirelli per la stagione 2020 sono state sonoramente bocciate dai team di Formula Uno che dunque affronteranno il prossimo Mondiale utilizzando gli pneumatici già visti nel corso della stagione appena terminata. Le dieci scuderie iscritte alla massima categoria automobilistica hanno infatti deciso all’unanimità di non promuovere le coperture realizzate dall’azienda milanese e di impiegare nuovamente le mescole che hanno corso negli ultimi nove mesi di competizione. Un semaforo rosso importante che impedisce di portare una novità interessante in pista in un’annata che anticipa la grande rivoluzione di regolamento attesa per il 2021. Perché i vari team di F1 hanno deciso per la linea conservatrice e non hanno voluto innovare, osare, sperimentare?

A essere criticato è stato soprattutto il grip inferiore nel primo giro lanciato, una partenza più problematica e qualche difficoltà nei primi chilometri di gara non sono piaciuti nonostante un rendimento poi più costante sulla lunga distanza. A non essere state gradite sono state in particolar modo le mescole C2 e C4 mentre le C3 e le C5 erano state anche promosse dopo i Test di Abu Dhabi andati in scena settimana scorsa sul circuito di Yas Marina. Fronte comune da parte delle scuderie, a dimostrazione che la proposta del 2020 era sostanziamente ingestibile per tutti anche se si pensava a un voto favorevole da parte della Ferrari per magari rimescolare le carte in tavola dopo l’ultima stagione molto complicata e magari dare un vantaggio in meno alla Mercedes e alla Red Bull che hanno saputo sfruttare meglio le coperture del 2019.

Le gomme del 2020 avevano una spalla più tonda e un profilo più panciuto di sei millimetri, questo andava a incidere sull’aerodinamica generando alcuni vortici: utilizzarle avrebbe implicato nuovi studi sull’aerodinamica tra l’altro con le vetture già in fase avanzata di progettazione. Si era chiesto a Pirelli di realizzare degli pneumatici che aprissero ulteriormente la finestra delle temperature ma a quanto pare il target non è stato raggiunto, senza dimenticare che la nuova soluzione avrebbe comportato anche dei nuovi investimenti per adattare la monoposto. Si ripartirà dunque a marzo col GP d’Australia e con le stesse gomme viste per tutta la stagione che si è appena conclusa, vedremo se il Cavallino Rampante riuscirà a essere competitivo e a battagliare alla pari con le Frecce d’Argento. Una decisione dunque salva budget ma attenzione: come riporta it.motorsport.com, la nuova costruzione avrebbe consentito di usare pressioni di gonfiaggio più basse per evitare i surriscaldamenti che hanno caratterizzato questa stagione mentre con la vecchia soluzione le pressioni dovranno essere aumentate progressivamente nel corso del 2020 quando cresceranno le prestazioni in termini qualitativi.

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Foto: Lapresse

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