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F1, Mondiale 2020: niente n.1 e n.2 in Ferrari? Vettel sembra già in una posizione subalterna

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Giusto partire da una premessa: il problema vero della Ferrari è la Ferrari, in quanto macchina. Il dominio Mercedes è fondato su una monoposto veloce ed affidabile, che mette nelle migliori condizioni i piloti di rendere al 100%. Lewis Hamilton, da questo punto di vista, è stato magistrale nello sfruttare il materiale a sua disposizione, leggendo spesso in maniera perfetta il contesto agonistico.

A Maranello, invece, si è fatta un po’ di confusione e una macchina poco bilanciata il più delle volte non ha sorriso ai colori del Cavallino Rampante. A questo va aggiunto il discorso “gestione interna” dei piloti: l’incidente a Interlagos (Brasile) è stato solo l’ultimo episodio della serie e anche se si è cercato di spegnare i bollenti spiriti del monegasco Charles Leclerc e del tedesco Sebastian Vettel appare chiaro che la criticità potrà ripresentarsi.

Mattia Binotto, in un recente appuntamento con la stampa, ha detto chiaramente che non vi saranno n.1 e n.2 sulla carta e che quindi sarà la pista a delineare gli equilibri. La domanda però sorge spontanea ed è la seguente: sarà davvero così? La situazione, infatti, pare favorevole a Leclerc, grazie ai risultati ottenuti nel 2019 (7 pole e 2 vittorie) e alla grande affinità che il 22enne nativo del Principato ha con il team. Nel suo primo anno in Ferrari Charles ha fatto vedere grandi cose e, come ribadito dallo stesso Binotto, è lui il riferimento per il futuro.

A questo punto la posizione di Vettel sembra un po’ subalterna, perché dovrà meritarsi la “pagnotta”, visto che il contratto è in scadenza nel 2020 e l’andamento della stagione appena conclusa non è stato entusiasmante. Non è un caso che alcune voci paventano il suo addio. Non resta che attendere.

 

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Foto: LaPresse

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