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Calcio, Supercoppa Italiana 2019: Juventus e Lazio infiammano Riyadh, in palio il primo trofeo della stagione

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Sotto l’albero di Natale è arrivato con qualche giorno di anticipo il primo trofeo stagionale, la Supercoppa Italiana 2019. È un pacco regalo indirizzato a due destinatari, ma stasera il nome ad esservi inciso sarà soltanto uno: Juventus o Lazio. La Vecchia Signora o l’Aquila. La forza della tradizione o l’entusiasmo del nuovo che avanza. La dominatrice assoluta degli ultimi otto anni del calcio nostrano o una delle espressioni più frizzanti delle recenti stagioni di Serie A. A fare da cornice a questo seducente scontro sarà il deserto di Riyadh, cuore della Penisola Arabica, e, per l’esattezza, il King Saud University Stadium, casa dell’Al Hilal.

È ancora molto fresco il ricordo della scorsa sfida tra Lazio e Juventus, datata 7 dicembre e inscenata allo stadio Olimpico di Roma. Sicuramente il momento più eccitante dell’anno solare dei biancocelesti, capaci di ribellarsi alla legge di Cristiano Ronaldo con un’ondata poderosa che ha travolto senza ritegno i pluricampioni bianconeri, costringendoli a tornare a casa leccandosi le ferite per la prima volta in stagione. Una manifestazione di forza che ha inevitabilmente instillato nell’animo dei tifosi laziali la speranza, o forse il miraggio, di potersi immergere in un improvviso viaggio nel tempo fino agli albori del secolo corrente, quando uno svedese di nome Sven-Göran Eriksson conduceva l’Aquila al trionfo ai danni proprio di una Vecchia Signora beffata all’ultimo giro prima del traguardo.

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La macchina pilotata da Simone Inzaghi sembra aver finalmente trovato una messa a punto definitiva, basata su un giusto compromesso tra l’equilibrio costantemente ricercato dal tecnico piacentino e la libera espressione del talento dei singoli, messi ora nelle condizioni ideali per tagliare a fette le difese avversarie. In un contesto che globalmente ora come ora funzione benissimo, spiccano ancor di più le individualità: Acerbi si conferma un leader difensivo di primissimo piano, Milinković-Savić è un concentrato di potenza e tecnica a tratti devastante, Luis Alberto disegna calcio come pochissimi, Correa è in grado di portare all’esaurimento nervoso i propri avversari con i suoi dribbling, Immobile è l’attaccante perfetto per concretizzare la mole di gioco laziale.

Se da un lato ci sono dunque i sogni e le belle speranze, dall’altra parte della barricata, però, ci sono le certezze. Una squadra che da otto anni a questa parte ha instaurato nel panorama calcistico nostrano una dittatura tanto feroce quanto insaziabile, lasciando agli altri soltanto le briciole e le chiacchiere. Un club con una storia gloriosa capace di rinascere dalle ceneri con il mantra del lavoro quotidiano e di scalare le gerarchie del calcio mondiale anno dopo anno, fino a potersi concedere il lusso di mettere sotto contratto uno dei due calciatori più forti presenti sul pianeta (ad oggi e negli ultimi dodici anni), oltre che probabilmente l’uomo più celebre del globo terracqueo.

La nuova era tecnica targata Maurizio Sarri è ancora in fase di sperimentazione, a metà tra prestazioni di ottima fattura (per info chiedere a Inter e Atletico Madrid) e prove altamente deludenti (vedasi Fiorentina e Verona), ma sembrano esserci tutti i presupposti per poter dar vita a una creatura nuova e ancora più temibile della precedente gestione Allegri. L’argomento più dibattuto in questa prima fase di stagione è stato l’utilizzo del tridente pesante, il cosiddetto HDR (Higuain, Dybala, Ronaldo): se l’ex tecnico del Napoli riuscisse a far coesistere le tre bocche di fuoco non perdendo equilibrio, ecco che l’arsenale offensivo in campo diventerebbe spaventoso, considerando anche la possibilità di far subentrare dalla panchina un apriscatole di livello mondiale come Douglas Costa.

La Vecchia Signora può vantare il primato di vittorie in Supercoppa Italiana (8), mentre l’Aquila insegue con quattro successi. Sarà la quinta occasione in cui Juventus e Lazio si affronteranno per il trofeo, la quarta negli ultimi sette anni: il bilancio al momento è in perfetta parità, con due vittorie dei bianconeri (2013, 2015) e due dei biancocelesti (1998, 2017).

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antonio.lucia@oasport.it

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Foto: LaPresse

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