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Scacchi, Mondiali rapid 2019: a Mosca Magnus Carlsen cerca una vittoria che manca dal 2015, nel torneo femminile battaglia Ucraina-Russia
Si chiude a Mosca l’intenso anno scacchistico 2019, ed è una fine con il botto, grazie ai Mondiali rapid e blitz che si terranno da giovedì 26 a lunedì 30 nella capitale russa. In particolare, dal 26 al 28 si svolgerà la manifestazione rapid, mentre nei due giorni successivi sarà la volta di quella blitz. Andiamo a scoprire qualcosa di più sul primo di questi due tornei iridati.
La cadenza di gioco rapid, in questa fattispecie, è una sorta di semilampo con una piccola variazione sul tema: si gioca, infatti, con un tempo di riflessione di 15 minuti più 10 secondi di incremento a ogni mossa per giocatore. Nel torneo maschile sono previsti 15 turni suddivisi nei tre giorni sopracitati, mentre per quel che concerne il femminile le partite scendono a 12.
La punta di diamante della settimana moscovita è indubbiamente Magnus Carlsen. Il norvegese, Campione del Mondo assoluto, lo scorso anno ha iniziato in maniera disastrosa, in parte anche per le scorie del match con Fabiano Caruana (l’italoamericano a Mosca non c’è), il che gli ha impedito di andare sul podio, salvo poi rifarsi nel blitz. In ogni caso, Carlsen il titolo rapid l’ha vinto due volte, nel 2014 e 2015, e anche il relativo rating ELO è dalla sua parte, visto che guida l’apposita classifica a quota 2886 nella lista FIDE di dicembre (mentre nel rating classico è a 2872, non lontano dal suo record personale, che poi è anche quello assoluto, di 2882, in una continua caccia a quel traguardo da sogno chiamato 2900 che mai nessuno ha raggiunto nella storia).
Il suo più prossimo rivale è anche il grande deluso di quest’anno, il francese Maxime Vachier-Lagrave, rimasto fuori dal Torneo dei Candidati con beffe a ripetizione (primo degli esclusi tramite World Cup, Grand Prix FIDE e, in maniera pressoché certa, rating ELO, mentre la wild card, per cui pure sarebbe stato in corsa, è andata al russo Kirill Alekseenko sotto la spinta dell’organizzazione). Il transalpino è uno dei sette giocatori della top ten della lista rapid a presenziare: mancano soltanto il cinese Ding Liren, Caruana e il bulgaro Veselin Topalov.
In gara, invece, l’americano Hikaru Nakamura, l’ucraino Anton Korobov e il russo Alexander Grischuk, cioè il 3°, 4° e 5° del ranking rapid, con l’ultimo di essi rinfrancato dall’avvenuta qualificazione per i Candidati. Torna a difendere il proprio titolo il russo Daniil Dubov, mentre dei precedenti campioni sono di scena i primi due dall’effettiva istituzione del torneo (dopo vari tentativi andati a vuoto nel tempo): il russo Sergey Karjakin e l’azero Shakhriyar Mamedyarov. Questo senza dimenticare la presenza di quattro tra i facenti parte del lotto dei Candidati: ci sono, oltre a Grischuk, i suoi connazionali Ian Nepomniachtchi e Alekseenko e il cinese Wang Hao. A loro va aggiunto l’olandese Anish Giri, che è in odor di ingresso tramite la media dei rating ELO da febbraio 2019 a gennaio 2020 (è il primo dei non qualificati secondo altri metodi).
C’è anche in ballo il torneo femminile, che risulta però leggermente depotenziato dall’assenza di Ju Wenjun e Aleksandra Goryachkina. La cinese e la russa, infatti, si stanno preparando per il loro proprio match che assegnerà, tra Shanghai e Vladivostok, il titolo iridato femminile assoluto, che stavolta la FIDE ha deciso di mettere in calendario in decisa lontananza dal corrispettivo assoluto (contrariamente a quanto avvenuto nel 2018) e nel quale, forse, finalmente sembra esserci della pace dopo un continuo cambiamento di format. A cascata, tale evenienza fa sì che Ju Wenjun debba forzatamente cedere la corona conquistata nel 2017 e 2018.
Il campo di partecipanti resta comunque particolarmente significativo, con le sorelle ucraine Muzychuk, Anna e Mariya, le russe Alexandra Kosteniuk e Kateryna Lagno, le cinesi Lei Tingjie e Tan Zhongyi, la russa Natalija Pogonina e la kazaka Zhansaya Abdumalik: tutte le top ten dell’ultima lista FIDE rapid, eccezion fatta per Ju Wenjun e Goryachkina. Al via anche personaggi importanti del panorama mondiale, come l’ex campionessa iridata bulgara Antoaneta Stefanova, la gloria indiana Humpy Koneru, la svedese Pia Cramling, l’altra ucraina Anna Ushenina. Arriva qui l’unica presenza italiana in tutto il lotto dei partecipanti (204 nell’open e 121 nel femminile), quella di Olga Zimina, nata a Vladimir, in Russia, a poco meno di 200 km da Mosca, ma italiana a tutti gli effetti per matrimonio con il Candidato Maestro Gian Marco Marinelli. Dal 2004 si è trasferita a Modena con il marito, e da allora ha sempre gareggiato per l’Italia.
Capitolo montepremi: al vincitore della prova assoluta vanno 60.000 dollari, con premi a scalare fino al 35° classificato, mentre la vincitrice del torneo femminile si aggiudicherà 40.000 dollari e i premi vengono assegnati fino alla quindicesima posizione.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: StockphotoVideo / Shutterstock.com