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‘Bersaglio Mobile’ con René Laurent Vuillermoz: “Wierer si è difesa con intelligenza. A Babbo Natale chiedo più spazio per i giovani azzurri”

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La tappa di Annecy-Le Grand Bornand è andata in archivio. Con essa si è conclusa la prima fase della Coppa del Mondo di biathlon, che ricomincerà il 9 gennaio da Oberhof. Come ogni lunedì, è il momento di analizzare le tematiche proposte dal weekend nella consueta rubrica “Bersaglio Mobile”, tenuta in collaborazione con l’ex biathleta azzurro René Laurent Vuillermoz.

Cominciamo, come d’abitudine, dal settore femminile. Tre gare e tre vittorie per una Tiril Eckhoff ingiocabile. Stato di grazia, oppure è finalmente entrata nella dimensione a cui era attesa da tempo?
“Eckhoff in questo momento è in forma e spara bene, di conseguenza raccoglie tutto quello che può raccogliere. Però vorrei sottolineare come a Le Grand Bornand sia andato forte chi ha tanta qualità da mettere in campo nel fondo. Le condizioni della neve hanno reso la pista durissima, soprattutto domenica, perché gli sci non scorrevano ed era necessario lavorare tanto sia in salita che in discesa. Inoltre il poligono non è dei più complicati, sia per quanto riguarda il vento che l’arrivarci a livello organico, quindi si è generata una situazione ideale per chi ha un grande motore. In questo senso, Tiril ha il propulsore più potente del circuito e lo ha sfruttato alla grande”.

Comunque Wierer si è difesa alla grande. Ha perso, e poi ripreso, il pettorale giallo. Dopo aver bucato la sprint, ha disputato due splendide gare. Come l’hai vista?
“Bene, perché sugli sci è molto presente e al tiro è sempre Dorothea. Sabato si è subito ripresa bene dopo quanto accaduto venerdì, mentre domenica ha corso in maniera molto intelligente. È consapevole delle sue potenzialità e sa come sfruttarle. Secondo me è anche più forte dell’anno scorso, ma al tempo stesso la concorrenza è cresciuta rispetto a dodici mesi fa”.

Al riguardo nel weekend abbiamo visto i primi podi della carriera di Lena Häcki e Linn Persson. Proprio quest’ultima era stata annunciata da qualcuno solo un paio di settimane orsono… Ti chiameremo Re Mida o Nostradamus. Chi se lo sarebbe mai aspettato di vederla tra le prime tre?
“Sinceramente neanche io me lo aspettavo! Sì, avevo detto che mi era piaciuta e avrebbe fatto bene, ma non avrei mai pensato al punto tale da arrivare così in alto! È stata brava, perché ha sparato alla grande, ed è un bel premio per una ragazza cresciuta piano piano nel corso del tempo. Magari non avrà il talento di altre, ma ha dimostrato come l’abnegazione e il duro lavoro possano dare i loro frutti”.

Invece Häcki è sempre stata considerata un talento inespresso. Sta finalmente sbocciando?
“Credo di sì, ed è evidente come abbia ancora parecchio margine di crescita. Al riguardo vorrei sottolineare il miglioramento della Svizzera. Ho parlato con Selina Gasparin, la quale mi ha detto che è incredibile pensare come sino a pochi anni fa in staffetta fossero sempre a rischio doppiaggio, mentre ora abbiano per le mani un quartetto da podio. Sicuramente questo è positivo, è bello veder crescere altre nazioni, sia per la popolarità della disciplina che per l’innalzamento del livello medio. Ci sono tante atlete in grado di vincere le gare. Alcune di loro, non ci sono ancora riuscite, ma potranno riscattarsi già a gennaio”.

A proposito, in quest’ultimo gruppo ci sarebbe anche Lisa Vittozzi, la quale però è rimasta lontana dai suoi standard abituali.
“Ci ho parlato, mi ha detto di essere tranquilla e di essere convinta che la condizione arriverà”.

Renè, però dobbiamo essere onesti. Inutile nascondersi dietro a un filo d’erba o far finta che certi concetti non siano mai stati espressi. Lisa Vittozzi era la tua favorita per la conquista della Sfera di cristallo e io la vedevo come te. Invece, dopo quasi un terzo di stagione, è sedicesima in classifica generale. Ci si aspettava di più anche da Öberg ed Herrmann? Vero, però la svedese non è mai uscita dalle prime quindici e un podio lo ha portato a casa, mentre la tedesca ha comunque concluso quattro gare tra le prime sei.  Lisa, invece, ha raccolto solo una top ten in sette competizioni, issandosi al massimo al nono posto. Insomma, c’è qualcosa che non va.
“Sta facendo fatica fisicamente e si vede. Lisa è una grande lavoratrice e, proprio per via di questa sua qualità, forse ha lavorato un po’ troppo in fase di preparazione. Pertanto potrebbe darsi che non abbia ancora metabolizzato appieno i carichi di lavoro. Questo, comunque, significa che può sbloccarsi da un momento all’altro. In ogni caso, hai ragione quando dici che qualcosa non va. Mi riferisco al suo approccio alle prime serie. Non è normale vederla fare dei 3 al poligono iniziale, soprattutto perché poi dà tacche e trova lo zero alla seconda sessione. Ecco, sicuramente questo è un aspetto su cui si può e si deve agire nell’immediato, perché così facendo si rischia di partire sempre a handicap, compromettendo di fatto le possibilità di ottenere un gran risultato”.

Oggettivamente in casa Italia si arriva da un weekend difficile anche per Sanfilippo e Gontier. Hanno bucato la sprint e la loro tappa è finita lì.
“Sappiamo che non sono costanti al poligono e, se tutte e due sbagliano parecchio in una settimana in cui il programma prevede inseguimento e mass start, c’è il rischio che succeda quanto capitato a Le Grand Bornand. Bisogna portare pazienza, perché possono tirare fuori la bomba dall’oggi al domani”.

A proposito di bombe, l’impressione è che neanche quelle avrebbero fermato Johannes Bø.
“Sì, ha dominato in maniera devastante. Vale il discorso fatto anche per Eckhoff, ovvero che le condizioni hanno aiutato chi ha un grande motore. Lui, in questo momento, ha una cilindrata inarrivabile. Nella mass start è stato mostruoso, perché ha staccato gli avversari già nel corso del primo giro. Non ho mai visto una partenza in linea nella quale il ventesimo è arrivato al primo poligono con un minuto di ritardo!”

Allora, ti faccio la domanda da un milione di dollari. Può vincere la Coppa del Mondo anche prendendosi la pausa paternità?
“Io resto convinto che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare. Vedremo quante tappe salterà a gennaio. Sicuramente non sarà a Oberhof, ma non sarei così stupito di rivederlo già a Ruhpolding. Ribadisco, certe dichiarazioni sono sempre da prendere con le molle”.

Comunque sia, dopo il “pareggio” di Östersund, tra Hochfilzen e Le Grand Bornand il bilancio degli scontri diretti con Martin Fourcade parla di un eloquente 5-0 in favore del norvegese. Cosa sta succedendo al francese?
“Non l’ho visto bene, mi è sembrato lento nei movimenti e in difficoltà sugli sci. Se poi aggiungiamo il fatto che se ne rende conto ed è costretto a forzare di più sul tiro, commettendo errori, non ne esce fuori un quadro molto incoraggiante per lui. Secondo me sta pagando fisicamente il fatto di non essere più concentrato al 100% sul biathlon. Al di là dell’essere papà di due figlie, ha anche molti impegni extrasportivi. Non dimentichiamoci che, tra le altre cose, è stato coinvolto anche dal comitato olimpico francese in vista dei Giochi olimpici di Parigi 2024. Vedremo a gennaio, ma sinceramente, a Le Grand Bornand mi è sembrato quasi un atleta normale”.

Ammettiamo che Johannes salti davvero tutte e tre le tappe di gennaio e Martin non si riprenda. A questo punto la Sfera di cristallo potrebbe trovare un padrone inaspettato.
“Magari resterà comunque in famiglia Bø, perché il fratello Tarjei è molto costante!”

Gli altri francesi e Loginov li vedi più indietro?
“Sai, Fillon Maillet è cresciuto tanto ed è in fiducia. È molto regolare, ma gli manca qualcosa nel passo sugli sci. Al riguardo vedrei meglio Desthieux, ma commette sempre un errore più del dovuto. Loginov secondo me è troppo altalenante. Per il resto, non ci sono altri pretendenti. In tutto questo continuo a chiedermi che fine abbiano fatto gli svedesi, le cui controprestazioni continuano a sconcertarmi”.

Passiamo alle vicende di casa Italia. Bilancio del weekend?
“Bellissima la sprint, perché avere due atleti nella top ten è un risultato notevole. In questa gara è mancato Bormolini, ma si è rifatto ampiamente nell’inseguimento. Al contrario Hofer è andato in calo, ma mi ha spiegato di aver faticato nel tiro in piedi a causa dei suoi acciacchi alla schiena, che si sono ripresentati tra giovedì e sabato. Riguardo Windisch, credo che vada bene così, perché considerate le sue caratteristiche si è reso protagonista di un buon inizio di stagione. A Le Grand Bornand non c’erano altri azzurri e, al riguardo, vorrei fare una riflessione”.

Prego, esponi i tuoi pensieri.
“Mi spiace veramente che, in una tappa prossima all’Italia, siano stati lasciati vacanti due pettorali sia tra gli uomini che tra le donne. Si parla sempre di ‘far fare esperienza’ ai giovani, ma poi non si riempie il contingente neppure quando si gareggia vicino a casa. in questo modo non si può pretendere che chi arriva in Coppa del Mondo faccia subito bene. Il massimo circuito è una realtà completamente diversa rispetto a quelli minori, va capito e metabolizzato. Per farlo, l’unica strada è quella di frequentarlo. Scrivo questo nella letterina a Babbo Natale, cosicché mi auguro che a gennaio si possano sfruttare maggiormente i posti a disposizione proprio nell’ottica di formare i più giovani”.

PUNTATE PRECEDENTI
Bersaglio Mobile 1: “Wierer è la favorita per vincere la Coppa del Mondo. Per Vittozzi è stata solo una giornata no”
Bersaglio Mobile 2: “Wierer ora è la più forte. Polemiche per la staffetta femminile? Ormai è come nel calcio”
Bersaglio Mobile 3: “Mettiamo la firma per una Wierer così! Vittozzi mi preoccupa”

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: LaPresse

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