Ciclismo
Ciclocross, Coppa del Mondo 2019-2020: Aerts in dubbio per Zolder, Iserbyt sogna il controsorpasso. Van der Poel cerca il poker
Non finiscono mai i colpi di scena nella Coppa del Mondo di ciclocross 2019-2020. Eli Iserbyt (Pauwels Sauzen-Bingoal), ormai ex leader della manifestazione, aveva dilapidato tutto il vantaggio costruito nelle prime quattro prove tra il Duinencross di Koksijde e il Citadelcross di Namur. Dopo essersi ritirato in stato di semi assideramento domenica, il Folletto Fiammingo aveva subito il sorpasso in classifica generale da parte del campione del Belgio Toon Aerts (Telenet-Fidea). Quest’ultimo, però, si è fratturato una costola cadendo mentre duellava con Mathieu van der Poel (Corendon-Circus) per il successo parziale e non è detto che riesca a essere al via della frazione di Zolder che si terrà a Santo Stefano. Stante quanto dice il medico del corridore, c’è una possibilità che questi possa essere alla partenza giovedì, ma non si prenderanno rischi nel caso la situazione non migliorasse. Toon ha comunque 52 punti di vantaggio su Iserbyt, il che vuol dire che Eli, per effettuare il controsorpasso, deve chiudere in top-5 dopodomani. Inoltre, l’unico altro corridore che al momento ha una possibilità di superarlo in caso di forfait a Zolder è Michael Vanthourenhout (Pauwels Sauzen-Bingoal), il quale, trovandosi a 68 punti dal connazionale, dovrebbe arrivare nelle prime due posizioni per scavalcarlo in classifica generale.
Quello di Zolder, meglio conosciuto come GP Eric De Vlaeminck, è un circuito che presenta diverse salitelle da fare in bici e alcune discese insidiose. Sulla carta è più adatto a Eli Iserbyt, il quale qua vinse sia tra gli junior che tra gli U23. Aerts, invece, non è mai andato a podio, ma è comunque reduce da un buon 4° posto, a dimostrazione che, pur non avendo un grandissimo feeling con questo tracciato, può comunque difendersi senza problemi. Se il campione del Belgio riuscirà a essere presente, allora, verosimilmente, metterà una seria ipoteca sulla vittoria finale. In caso contrario, deve sperare che Iserbyt non riesca a smaltire in tempo le scorie della crisi di Namur.
Il favorito per il successo finale, ad ogni modo, è sempre Mathieu van der Poel. Il campione del Mondo ha conquistato tutte e tre le prove di coppa a cui ha partecipato e a Zolder si è già imposto tre volte. Avendo saltato le tappe statunitensi e quella di Berna, però, le sue chance di conquistare la classifica generale della Challenge sono ridotte al minimo. Al momento, infatti, il fenomeno neerlandese si trova a 160 punti da Aerts e a quest’ultimo basterebbero due decimi posti nelle frazioni di gennaio che si terranno a Hoogerheide e Nommay per avere il margine necessario per non essere superato dal Tulipano.
Lecito, inoltre, attendersi ottime prestazioni dal minuto neerlandese Lars van der Haar (Telenet-Fidea), l’unico corridore in attività, oltre a van der Poel, Van Aert e formalmente Lars Boom, a essersi già imposto a Zolder tra gli Elite (nel 2013 e nel 2014), così come dal belga Laurens Sweeck (Pauwels Sauzen-Bingoal), financo capace, tra gli u23, di mettersi dietro i due dioscuri sopraccitati nel GP Eric De Vlaeminck. Difficile, invece, immaginare una grande prestazione di un altro specialista di questo tracciato come Joris Nieuwenhuis (Sunweb). Il compagno di squadra del nostro Alberto Dainese a Zolder ha vinto due volte tra gli U23 e l’anno scorso fu 3° tra gli Elite, tuttavia, in questa stagione non sta rendendo come era lecito aspettarsi da lui e, fino ad oggi, non è mai stato capace di competere coi migliori.
Può vantare, invece, uno stato di forma invidiabile il giovane fuoriclasse britannico Tom Pidcock (Trinity) che qua, al primo anno da U23, vinse mettendosi dietro i già citati Iserbyt e Nieuwenhuis. Il suo problema è che non avendo molti punti in classifica generale, dato che ha saltato le prime tre prove, sarà costretto a partire dalla terza fila e cominciare dietro, su questo tracciato, è oltremodo penalizzante. Discorso simile per l’uomo del momento Tim Merlier (Creafin), il quale non ha un grandissimo feeling con il GP Eric de Vlaeminck, ma attualmente ha una condizione tale che riesce sovente ad andare oltre a quelli che si credevano essere i suoi limiti (basti pensare che domenica è giunto 5° a Namur, circuito in cui, tra gli Elite, non era nemmeno mai arrivato in top-10 negli anni precedenti).
Buone chance di podio per il duo Telenet-Fidea composto dal neerlandese Corné van Kessel e dal belga Quinten Hermans, entrambi alla loro ultima gara di coppa del Mondo con la maglia del sodalizio diretto da Sven Nys (passeranno alla Wanty il 1° gennaio). Il Tulipano, peraltro, è già stato 3° qua nel 2014. Ha, invece, un pessimo feeling con il tracciato di Zolder il già citato Michael Vanthourenhout, reduce da un 13° e da un 9° posto nelle ultime due edizioni. Inoltre Spud, così soprannominato per l’incredibile somiglianza con il personaggio di Trainspotting, pare stia soffrendo un po’ la concorrenza interna di Eli Iserbyt e Laurens Sweeck e, per questo, sta faticando a esprimersi sui livelli delle ultime due stagioni.
Situazione molto incerta tra le donne. Al via c’è la sette volte vincitrice del GP Eric de Vlaeminck Marianne Vos (CCC), ma la Cannibale neerlandese ha esordito in Coppa del Mondo solo due giorni fa a Namur e, dunque, avendo pochi punti in classifica generale partirà lontano dalla testa. Anche le altre due ragazze che hanno trionfato qua in passato, vale a dire la campionessa del Mondo Sanne Cant (Creafin) e la statunitense Katherine Compton, hanno pochissime chance di replicare quei successi. La prima sta vivendo una stagione da incubo e fin qui non è mai stata capace di duellare alla pari con le migliori del circuito, la seconda, invece, ha ormai 41 anni e sovente riesce a competere al massimo per un posto in top-10.
Grande favorita, dunque, la neerlandese Lucinda Brand (Telenet-Fidea), l’anno scorso seconda alle spalle di Vos e di recente dominatrice del Citadelcross di Namur. Le rivali principali saranno le connazionali Ceylin del Carmen Alvarado (Corendon-Circus) e Annemarie Worst (777), con la prima che, in particolare, dovrebbe trovarsi particolarmente bene su questo circuito. L’anno scorso, infatti, Ceylin fu 4a e negli ultimi mesi, come è normale che sia dato che parliamo di una ragazza di appena 21 anni, è oltretutto cresciuta molto. Più defilata, invece, la campionessa d’Europa Yara Kastelijn (777), la quale a Zolder troverà un tracciato con tratti che le strizzano l’occhio, ma anche con un paio di discese in cui le sue lacune dal punto di vista tecnico rischieranno di penalizzarla moltissimo.
La freccia migliore nella faretra azzurra dovrebbe essere Eva Lechner (Creafin), atleta adatta a un circuito nervoso come quello di Zolder nel quale, peraltro, ha già colto un terzo posto nel 2017. Meno, sulla carta, sono le chance di far bene di Alice Maria Arzuffi (777), mai in top-10 da queste parti. La brianzola, inoltre, rischia di pagare fortemente le sue lacune in fase di partenza su un tracciato ove, come abbiamo già scritto in precedenza, non è facila rimontare se si inizia male la gara.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Twitter UCI Cyclocross