Editoriali
Sci alpino, Dominik Paris allergico alla combinata, ma oggi ha perso in discesa. Domani sfida al tabù Lauberhorn
22 punti per muovere una classifica generale di Coppa del Mondo di sci alpino che era ferma dalla tappa di fine dicembre a Bormio: d’altronde il calendario, come più volte ribadito, agevola gli specialisti delle discipline tecniche rispetto ai velocisti. Un Dominik Paris senza infamia e senza lode nella combinata di Wengen, conclusa in dodicesima posizione a 2″03 dal sorprendente austriaco Matthias Mayer.
Il 30enne della Val d’Ultimo conferma dunque l’allergia verso una disciplina che non lo ha mai esaltato. L’unico podio risale a Chamonix 2016, quando giunse secondo, mentre sono quattro in assoluto le top5, considerando anche la quarta piazza dei Mondiali 2017. In carriera Paris ha preso parte a 30 combinate in Coppa del Mondo, giungendo appena 7 volte nella top10.
Il portacolori del Bel Paese, per caratteristiche fisiche, non è adatto allo slalom, anche se in passato ha lasciato intravedere qualche buona sezione sui tratti in piano: d’altronde 183 cm di altezza ed una massa muscolare superiore ai 100 kg giocano a sfavore di elasticità e reattività. Tra i rapid gates l’altoatesino è sempre al limite e può ‘saltare’ ad ogni porta: non è un caso che non abbia portato a termine ben 11 combinate, più di 1/3 di quelle disputate nel circuito maggiore. Oggi, rispetto a Bormio, Paris ha optato per un approccio più conservativo, badando principalmente ad arrivare al traguardo: una scelta che lo ha tenuto ben distante dal vertice. Senza dimenticare che oggi il campione del mondo in carica di superG la gara l’ha persa in discesa: laddove avrebbe dovuto fare la differenza, ha accusato invece ben 79 centesimi da Mayer.
Uno spunto che ci consente di proiettarci sulla gara di domani. La pista Lauberhorn è storicamente indigesta per Dominik Paris, che qui ottenne come miglior risultato un quarto posto nel 2016. Il fuoriclasse italiano proprio non gradisce la Kernen-S, curva strettissima che oggi ha affrontato comunque meglio rispetto al passato, pur con una frenata preparatoria a ‘spazzaneve’. Paris è uscito dalla curva ad 82 km/h, Mayer quasi ad 87 km/h. La gara si deciderà lì: se l’azzurro dovesse limitare i danni, allora potrebbe ambire ad un piazzamento sul podio in una località che tradizionalmente porta i padroni di casa elvetici ad esaltarsi. Una pista favorevole a Beat Feuz, che potrebbe guadagnare punti pesanti nella classifica di Coppa del Mondo di discesa. Paris si troverà dunque di fronte allo scoglio più impervio della stagione: dovesse riuscire a limitare i danni, magari con una top5 o, meglio ancora, con un podio, allora non solo resterebbe in piena corsa per la ‘coppetta’ di specialità, ma anche per la graduatoria generale dove i giochi restano apertissimi. Dopo Wengen arriveranno piste favorevoli come Kitzbuehel, Garmisch e Kvitfjell dove l’italiano potrebbe scatenarsi e macinare punti. Ma prima dovrà confrontarsi con il tabù della Lauberhorn, dove peraltro la nevicata in arrivo potrebbe ulteriormente complicare i piani.
federico.militello@oasport.it
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Foto: Lapresse