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Australian Open 2020: Fabio Fognini, brividi e vittoria! L’azzurro trema, poi batte Jordan Thompson in cinque set
4 ore e 5 minuti: tanto è il tempo che serve a Fabio Fognini per sopravvivere a un’altra battaglia. Dopo la rimonta in due giorni contro l’americano Reilly Opelka, il copione è diverso, ma i set, cinque, sono sempre gli stessi contro l’australiano Jordan Thompson, sconfitto dal ligure con il punteggio di 7-6(4) 6-1 3-6 4-6 7-6 [10-4]. Per il numero 2 d’Italia è la diciassettesima vittoria a livello Slam in cinque set, la seconda sulle quattro occasioni in cui, una volta andato avanti di due parziali, se li è visti rimontare. Il suo prossimo obiettivo si chiama ora Guido Pella, e viene dall’Argentina: è lui l’avversario di terzo turno. Tra i due ci sono quattro precedenti (anche se l’ATP ne conta ufficialmente tre, perché il quarto è parte delle qualificazioni a Buenos Aires nel 2010), con due vittorie per parte, ma il taggiasco ha vinto l’unica sfida al meglio dei cinque set, in Coppa Davis.
Il primo set mette in mostra un Fognini piuttosto contratto, con Thompson che lo mette spesso in difficoltà sul servizio. Sul 2-3, inoltre, arriva il break a zero, che però è classificabile alla voce “autobreak” da parte del taggiasco visti due doppi falli e un errore gratuito. La reazione arriva pronta: con un paio di punti di prima classe l’azzurro si riprende il maltolto in pochi minuti. Sul 4-5 l’australiano ha due set point, ma per due volte lo schema servizio-dritto del ligure funziona a dovere. Il tie-break che arriva poco dopo è nettamente dominato dal numero 12 del mondo, che si porta così in vantaggio.
Nel secondo parziale s’accende la luce di Fognini, che spegne quella di Thompson e anche quella del pubblico della Margaret Court Arena, con vincenti da ogni parte del campo sia di dritto che di rovescio che valgono, nel giro di poco tempo, il 5-0. L’italiano chiude facilmente sul 6-1 dopo poco tempo, andando così a raddoppiare il proprio margine di vantaggio.
All’inizio del terzo set il ligure ha altre due palle per togliere il servizio all’australiano, che però resiste prima con il servizio e poi grazie a un rovescio lungolinea sbagliato dal suo avversario. Poco dopo è Thompson ad avere tre palle break, la terza delle quali si materializza nella forma di un errore di dritto di Fognini. Da quel momento la situazione in campo cambia, con l’azzurro più falloso, che concede una chance del 5-2 al padrone di casa. Nel finale la rotta sembra potersi invertire con una palla break sul 5-3 per l’australiano, ma dal doppio fallo precedente si passa a una risposta in corridoio dell’azzurro e, un paio di minuti dopo, a due suoi errori che aprono la strada al 6-3 per Thompson.
Quest’ultimo, rinfrancato dall’evolversi della situazione, si mostra assai reattivo nel difendere scambi complessi, mentre dall’altra parte Fognini viene spesso e volentieri tradito dal dritto. La combinazione di questi due fattori porta l’italiano a perdere ancora il servizio sul 2-2 nel quarto parziale, uno svantaggio che il nostro giocatore non riesce neppure lontanamente a scalfire, anche perché nel finale di set si aggiunge una grande solidità di Thompson al servizio. Arriva il 6-4, si va al quinto set.
Fognini riesce a ritrovare continuità al servizio, non concedendo più quasi nulla per larghissimi tratti del parziale decisivo. Thompson, al contrario, è più volte costretto a faticare: sul 4-3 per l’azzurro viene a rete (cosa che fa sempre più spesso col passare delle ore), ma i veri brividi li ha sul 5-4. Fognini si procura, in un caso di forza e nell’altro di fortuna, due match point non consecutivi, ma l’australiano trova un ace e un dritto sulla riga. Sul 5-5 l’azzurro fa per un’unica volta fatica alla battuta, poi si guadagna altre due palle per chiudere l’incontro, stavolta consecutive: sul 6-5 15-40 Thompson ribalta lo scambio nella prima occasione, mentre nella seconda è l’italiano a mettere il dritto in rete. Si va così al super tie-break a 10 punti, che però si trasforma piuttosto velocemente in un assolo del numero 2 d’Italia, che fa valere esperienza e abitudine a queste situazioni per portarsi a casa un successo assai sofferto.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse