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Ciclismo
Ciclismo, Luca Scinto lancia la rivoluzione in casa Vini Zabù: proibiti i misuratori di potenza
Da anni i misuratori di potenza fanno discutere appassionati e addetti ai lavori nell’ambiente ciclismo. Gli stessi corridori si dividono tra chi non può farne a meno e chi, invece, vorrebbe correre senza. Nairo Quintana e, soprattutto, Alberto Contador sono storicamente contrari all’utilizzo di questi strumenti e non ne hanno mai fatto mistero sostenendo che, per loro, essi azzerano lo spettacolo e la fantasia del corridore. Al contrario, Vincenzo Nibali e molti altri sostengono, invece, che l’uso dei power meter non influenzi lo sviluppo della corsa.
Dalla parte dei primi si è di recente schierato anche Luca Scinto, direttore sportivo dalla Vini Zabù-KTM. Il Pitone, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha parlato dei misuratori di potenza in maniera decisamente poco entusiasta: “Ormai è pieno di corridori che pensano solo ai Watt. Ho sentito corridori dire che andavano a 400 watt, ma sono stati staccati lo stesso, o altri che erano a 300 e, dunque, avevano una giornata storta. Sono ossessionati, non pensano ad altro. E io voglio dei corridori, non dei robot“.
Scinto, di comune accordo con il leader del suo team Giovanni Visconti, ha dunque deciso di proibire ai suoi corridori di usare i misuratori di potenza. E’ la prima volta che un direttore sportivo fa una scelta del genere e ora sarà interessante vedere quali risultati porterà.
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Foto: Vini Zabù-KTM