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Rugby femminile, Sei Nazioni 2020: le convocate dell’Italia ai raggi X. Esperienza, ma anche molta gioventù

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Non solo Polledri e compagni, nel weekend inizia anche il Guinness Sei Nazioni di rugby femminile e l’Italia arriva all’appuntamento forte del secondo posto conquistato un anno fa. Un torneo di altissimo livello che ha messo Andrea Di Giandomenico e le sue ragazze sotto i riflettori e quest’anno le avversarie sanno che avranno di fronte un gruppo di grande qualità. Un gruppo, però, colpito da infortuni e da un ricambio generazionale e, soprattutto, un gruppo che ha nel mirino la qualificazione ai Mondiali che si giocherà a settembre.

Andrea Di Giandomenico, dunque, si trova di fronte a tre obiettivi: da un lato confermarsi al miglior livello possibile nel Sei Nazioni, dall’altro non perdere punti importanti nel ranking mondiale – decisivo per gli accoppiamenti nel torneo di qualificazione iridato -, e infine lavorare sul gruppo per arrivare nelle migliori condizioni possibili a settembre. Analizziamo, dunque, le convocazioni decise dal ct azzurro per il Sei Nazioni.

Il primo nome importante è quello che non c’è. Manuela Furlan, estremo e capitano azzurro, si è infortunata a dicembre e non sarà della partita. I gradi di capitano, dunque, sono passati alla terza linea Elisa Giordano che guiderà dunque le azzurre nel torneo. Altra assenza di peso quella di Veronica Madia, apertura un anno fa, ma che ha subito una ricaduta nelle ultime settimane. La maglia numero 10, dunque, dovrebbe finire sulle spalle della giovane Laura Paganini, due caps fino a ora, e punto fermo del Cus Milano.

Nella linea dei trequarti, inoltre, oltre alle veterane Michela Sillari e Beatrice Rigoni, rispetto a 12 mesi fa si rivede l’esperta Maria Magatti all’ala. Sofia Stefan è stata inserita in lista come mediano di mischia, ma potrebbe essere un’alternativa a estremo, con Manuela Furlan assente e le giovanissime Benedetta Mancini e Vittoria Ostuni Minuzzi come alternative. Proprio quest’ultima è una delle due esordienti del gruppo, assieme al pilone del Valsugana Erika Skofka.

Oltre a Laura Paganini, Di Giandomenico ha selezionato altre due atlete che hanno esordito in azzurro solo nell’ultimo autunno, per la precisione Beatrice Capomaggi, centro dell’Unione Rugby Capitolina, e Giulia Cerato, prima linea del Valsugana. A fare da chioccia al gruppo le veterane Sara Barattin, che con 91 caps detiene il record di presenze, Lucia Gai, 66 test match con l’Italdonne, Melissa Bettoni, 54, oltre alle già citate Michela Sillari 53 e Sofia Stefan 52.

Tra gli altri nomi, da tenere d’occhio e che possono fare la differenza, sono le seconde linee Valeria Fedrighi e Sara Tounesi, la forte terza linea Giada Franco – da quest’anno agli Harlequins in Inghilterra – e Ilaria Arrighetti. Come detto, una formazione che unisce grande esperienza a giovani che dovranno in primis superare l’emozione di un torneo come il Sei Nazioni. Guardando all’oggi, per confermarsi tra le migliori d’Europa, ma anche al domani, con i Mondiali nel mirino.

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Foto: Valerio Origo

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