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Rugby, Sei Nazioni 2020: la Francia giovane ed entusiasta va colpita davanti

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Il Guinness Sei Nazioni 2020 dell’Italia ripartirà domenica prossima, con fischio d’inizio alle ore 16.00, da Parigi, dove gli azzurri sfideranno la Francia di Fabien Galthié. Un appuntamento cui le due squadre arriveranno con sensazioni e umori ben diversi dopo il pesante ko subito dall’Italia in Galles e la vittoria a sorpresa dei Bleus contro la favorita Inghilterra. E la Francia vista allo Stade de France domenica scorsa ha mostrato un carattere inaspettato per un gruppo giovane con un nuovo ct.

La mano di Fabien Galthié, però, si è subito vista e i Bleus hanno finalmente saputo tornare a un gioco spettacolare ma concreto e fin da subito hanno messo in difficoltà l’Inghilterra. Il primo punto da cui si deve partire – ma il cui merito va dato anche a Brunel – è la fiducia a una mediana giovanissima, quella formata da Antoine Dupont e Romain Ntamack. Classe ’96 il primo e ’99 il secondo, dopo anni la Francia sembra aver trovato una mediana che dà garanzie e sa muovere il pallone. Dupont ha dettato i ritmi nella prima ora in maniera perfetta, ha messo in difficoltà la difesa inglese e almeno due mete nascono da sue iniziative. Ntamack, invece, è ormai una certezza nonostante la giovanissima età e permette ai trequarti di rendersi pericolosi.

“Nei punti di incontro abbiamo perso troppo spesso la palla” ha detto Franco Smith dopo il 42-0 subito dall’Italia a Cardiff. Nei punti d’incontro, invece, la Francia ha vinto la battaglia contro l’Inghilterra. Gregory Alldritt su tutti, ma coadiuvato da un fantastico neocapitano Charles Ollivon, autore di due mete, e con la coppia sudafricana di seconda linea formata da Paul Willemse e Bernard le Roux hanno reso ingiocabili un’infinità di palloni all’Inghilterra, obbligando gli ospiti a perdere quattro ruck e a farsi rubare altrettanti palloni. E qui la battaglia domenica sarà decisiva. L’Italia dovrà alzare l’intensità nei breakdown per contrastare i Bleus o rischia una debacle fin dall’inizio, con la mano di Shaun Edwards come tecnico della difesa ben visibile.

Anche perché la trequarti della Francia ha dimostrato tutto il suo valore. La sorpresa dell’ultimo minuto, quel Vincent Rattez entrato solo all’ultimo per infortunio, ha dimostrato velocità e cambi di passo che rischiano di mettere in seria difficoltà la difesa azzurra. Se si aggiunge una certezza come Teddy Thomas e una coppia di centri potenti come Gael Fickou e Virimi Vakatawa si capisce come far avere meno palloni giocabili dietro è fondamentale.

Una Francia dunque imbattibile? Certamente arrivare a Parigi sulle ali dell’entusiasmo e dell’ottimismo è difficile per l’Italia di Franco Smith, ma anche questi Bleus non sono perfetti. Il calo nella ripresa è emblematico che una squadra giovane come quella transalpina soffre quando si alza l’intensità emotiva del match. Inoltre, la mischia francese ha mostrato molti limiti in chiusa, con l’Inghilterra che ha conquistato palla due volte su introduzione transalpina, mentre i Bleus hanno concesso ben tre falli in mischia. Insomma, la partita si può decidere davanti, ma senza illusioni, perché la mano di Galthié si vede già.

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duccio.fumero@oasport.it

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Foto: LaPresse

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