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Biathlon, Mondiali Anterselva 2020: l’Italia maschile sarà una mina vagante sulle nevi di casa

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Mancano tre giorni all’inizio dei Mondali di biathlon di Anterselva 2020. Per quanto riguarda il settore maschile, saranno i sesti della storia ospitati dalla località altoatesina, dopo le edizioni del 1975, 1976 (solo sprint), 1983, 1995 e 2007. Fra gli uomini l’Italia non è mai riuscita a ottenere alcuna medaglia sulle nevi di casa. Ci sono possibilità perché ciò avvenga nelle prossime due settimane? Andiamo a fare il punto sulla situazione della squadra alla vigilia dell’evento.

È evidente come la carte da podio in campo maschile siano solo due. Parliamo, ovviamente, di Lukas Hofer e Dominik Windisch, citati in rigoroso ordine alfabetico. Coetanei e per di più agonisticamente cresciuti proprio ad Antholz, avranno l’opportunità di disputare un Mondiale in casa proprio nel cosiddetto “prime” della loro carriera.

Windisch avrà addirittura l’onore di presentarsi da campione in carica al via della mass start. D’altronde è ancora vivissimo nella memoria di tutti il ricordo dell’incredibile medaglia d’oro conquistata a Östersund 2019. Durante l’inverno corrente non ha ancora realizzato un acuto, ottenendo due settimi posti quali migliori risultati. Tuttavia, come già spiegato in altra sede, Dominik è uomo da grandi appuntamenti e il suo rendimento stagionale è in linea con quelli del passato, quando ha saputo firmare clamorosi exploit proprio nelle prove in palio le medaglie. Lo dimostra il fatto che, di nove piazzamenti nella top-five ottenuti in carriera, ben quattro siano arrivati in Mondiali od Olimpiadi. Dunque Windisch potrà essere la più classica delle variabili impazzite in ognuna delle quattro gare iridate. Forse sul podio non ci salirà, e se non dovesse riuscirci non potrebbe comunque essere considerata una delusione, ma al tempo stesso – se tutto dovesse girare nel verso giusto – potrebbe far saltare il banco in qualunque momento. Pertanto Dominik andrà considerato come un jolly, nella speranza che possa essere pescato dal mazzo nell’istante più opportuno.

Anche Hofer ha già al collo una medaglia mondiale individuale, seppur più datata di quella del coetaneo e compagno di squadra. Lukas salì sul podio iridato nella mass start di Khanty-Mansiysk 2011, quando conquistò il bronzo alle spalle di Emil Hegle Svendsen ed Evgeniy Ustyugov. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e il carabiniere di San Lorenzo di Sebato è riuscito a sfiorare un altro paio di medaglie, entrambe nella 20 km. L’evento si è verificato a Nove Mesto 2013 e a Östersund 2019 quando, in entrambi i casi, solo un errore di troppo gli ha precluso la possibilità di classificarsi nella top-three. In questo 2019-’20 Hofer sta disputando una stagione solida, durante la quale ha raccolto quattro piazzamenti nella top-ten. La speranza è che il mal di schiena che di tanto in tanto l’ha condizionato, abbassandone le percentuali in piedi, possa lasciarlo in pace nel periodo dei Mondiali, durante i quali Lukas partirà come outsider in chiave podio in ognuna delle quattro gare individuali. Per lui l’importante sarà trovare lo zero al poligono, ponendosi quindi in posizione privilegiata per sfruttare gli errori altrui.

Chiaramente, a meno di malanni, Windisch e Hofer rappresenteranno l’affidabile quota maschile anche nella staffetta mista, dove l’Italia ha già dimostrato di poter essere da podio nei grandi appuntamenti (con loro due in pista sono arrivati due bronzi olimpici e quello iridato dello scorso anno). Inoltre, con ogni probabilità, sarà proprio Lukas a essere il prescelto per la single mixed, nella quale è stato argento mondiale nel 2019 assieme a Dorothea Wierer.

Il resto del team, invece, non ha il passo per ambire al podio. Thomas Bormolini aveva cominciato l’inverno in maniera convincente in quel di Östersund, tuttavia si è spento strada facendo e nel suo caso il traguardo massimo sarà quello di avvicinare le prime venti posizioni. Daniele Cappellari, Thierry Chenal e Saverio Zini avranno come aspirazione quella di difendersi e fare esperienza.

Infine, riguardo la staffetta, è difficile ambire a una medaglia. Al di là del terzo posto conquistato a Östersund a inizio dicembre, l’impressione è che almeno quattro squadre siano fuori portata. L’obiettivo può essere quello di classificarsi nelle prime sei posizioni. Affinché si possa essere competitivi per il podio, non servirà solo una prova perfetta da parte di tutti e quattro i frazionisti, ma anche il contesto di una gara disputata in condizioni particolari, proprio come avvenuto in Svezia.

In conclusione, nel settore maschile, per l’Italia del biathlon andare a medaglia nei Mondiali di casa di Anterselva 2020 appare complicato. Gli azzurri si presenteranno al via di ogni prova come outsider in chiave podio, ma per salirvi sarà necessaria anche un po’ di fortuna (competizioni miste a parte, dove invece le prime tre posizioni sono a tiro).

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: LaPresse

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