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Biathlon, Mondiali Anterselva 2020: l’Italia femminile brama le medaglie con Wierer e Vittozzi

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Dopodomani prenderanno il via i Mondali di biathlon di Anterselva 2020. Per quanto riguarda il settore femminile, saranno i terzi della storia organizzati dalla località altoatesina, dopo le edizioni del 1995 e del 2007. Tra le donne l’Italia non è ancora riuscita a ottenere alcuna medaglia sulle nevi di casa. Tuttavia si presenterà al via di questo Mondiale con la squadra femminile più forte di sempre. Andiamo, dunque, a fare il punto sulla situazione alla vigilia dell’evento.

La punta di diamante del team è indiscutibilmente Dorothea Wierer. Due vittorie e quattro podi nella stagione in corso, sommati alle dieci top-ten nelle tredici gare andate in scena sinora, rappresentano un rendimento che le permette di occupare la seconda posizione nella classifica generale della Coppa del Mondo. Alla luce di questo “biglietto da visita”, è ovvio ritenere la ventinovenne altoatesina, che ad Antholz è letteralmente di casa, una carta da medaglia in ognuna delle quattro competizioni individuali. Se la matematica non è un’opinione, Dorothea ha concluso a podio il 30,8% delle prove disputate durante l’inverno corrente. Dunque, trasportando questa percentuale sui Mondiali, la proiezione dice che già una medaglia in quattro gare sarebbe in linea con il suo rendimento stagionale. Se poi ne dovessero arrivare due meglio ancora. Chiaramente il sogno è che possa essere conquistato un oro, come avvenuto nella mass start di Östersund 2019, ma non sarà semplice. La concorrenza è forte e il biathlon è uno sport imprevedibile, dove a volte per vincere serve anche un pizzico di fortuna. In conclusione, numeri alla mano, da Wierer ci si aspetta una medaglia. Due rappresenterebbero un bottino eccellente; da tre in su saremmo nel campo dell’eccezionale, mentre al contrario uscire da Anterselva 2020 senza podi andrebbe considerata una delusione.

In tema di delusioni, sicuramente da Lisa Vittozzi ci si attendeva molto di più rispetto a quanto ottenuto finora. La venticinquenne veneta di scuola friulana era considerata una delle favorite (se non LA favorita) per la conquista della Sfera di cristallo. Invece a metà stagione è decima nella classifica generale di Coppa del Mondo con un unico podio all’attivo. Cionondimeno, quel podio è arrivato proprio nell’ultima gara prima di Anterselva, facendo seguito a un quarto posto ottenuto solo quarantotto ore prima. Dunque i due migliori risultati dell’inverno sono giunti proprio a ridosso del Mondiale. Segno di un trend di crescita? La speranza è proprio questa. Di sicuro ad Anterselva Lisa avrà la possibilità di ribaltare completamente il bilancio della propria stagione, rendendola positiva in un batter d’occhio. Per quanto visto sinora, Vittozzi partirà come outsider nella corsa alle medaglie. Il suo obiettivo sarà quello di massimizzare il proprio potenziale, allo scopo di approfittare al meglio dei passaggi a vuoto altrui, proprio come avvenuto a Pokljuka. Se poi anche la competitività sugli sci stretti dovesse salire di colpi, la veneta di scuola friulana diventerebbe avversaria pericolosissima per chiunque.

A meno di malanni, Wierer e Vittozzi saranno la quota femminile nella staffetta mista che aprirà il Mondiale e dove il quartetto italiano è indubbiamente tra i favoriti per il podio. Si vedrà, poi, quale delle due sarà scelta per partecipare alla single mixed, dove lo scorso anno Dorothea si mise al collo l’argento in coppia con Lukas Hofer.

A meno di miracoli, la squadra italiana è priva di altre carte da medaglia. Per Federica Sanfilippo disputare un Mondiale in casa da terza forza del team sarà, comunque vada, una bella soddisfazione se si pensa al fatto che, poco meno di un decennio orsono, è stata capace di tenere viva la propria carriera solo grazie alla sua forza di volontà, dopo essere stata abbandonata al proprio destino una volta uscita dall’età junior. La sua determinazione, unita alle sue qualità, hanno permesso alla ventinovenne della Val Ridanna di diventare un punto fermo della squadra italiana. Federica ha già dimostrato di saper ottenere risultati di peso nei grandi appuntamenti (l’undicesimo posto dell’individuale di Kontiolahti 2015 e la quinta piazza nella sprint di Hochfilzen 2017 parlano per lei). La speranza è che possa trovare quella brillantezza atletica, da cui non è ancora stata supportata durante il corrente inverno, proprio in occasione del Mondiale, allo scopo di mettersi in caccia di un piazzamento di prestigio.

Riguardo Nicole Gontier, tutto ruota attorno alla sua capacità di difendersi al tiro. Nel caso dovesse riuscirci, la ventottenne valdostana potrebbe ambire a un buon risultato nella sprint e, soprattutto, rappresentare un’arma in più in staffetta. Per Michela Carrara, all’esordio assoluto in una manifestazione iridata, l’obiettivo sarà quello di godersi l’esperienza, senza l’assillo di dover ottenere risultati. Il medesimo discorso vale anche per Irene Lardschneider, nel caso dovesse essere utilizzata.

Infine, guardando alla staffetta, è inutile vendere lucciole per lanterne. L’Italia non è tra le più quotate per andare a medaglia. D’altronde, su quattro gare disputate in stagione, il miglior piazzamento è un settimo posto. Quindi, per provare a salire sul podio sarà giocoforza necessaria una prestazione pressoché perfetta da parte di tutte le quattro frazioniste.

In conclusione, nel settore femminile, per l’Italia del biathlon ci sono grosse possibilità di andare a medaglia nei Mondiali di casa di Anterselva 2020. Alla luce delle premesse è verosimile pensare che ne possano arrivare un paio nelle gare individuali, senza dimenticare che anche nelle competizioni miste le prime tre posizioni sono a tiro.

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Foto: Federico Angiolini

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