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Biathlon
Biathlon, Mondiali 2020: le favorite gara per gara. Italia da medaglia in ogni contesto, Eckhoff e Öberg i principali spauracchi
La settimana che inaugura i Mondiali 2020 di biathlon, che si disputeranno per l’Italia sulle storiche nevi di casa ad Anterselva per la sesta volta della storia in campo maschile e la terza al femminile, è ormai entrata nel vivo. Alla Südtirol Arena sono in programma dodici intriganti competizioni distribuite in dieci giorni, nelle quali tutti proveranno a gettare l’anima oltre l’ostacolo sognando una medaglia iridata.
Per quanto riguarda le donne continua una stagione avvincente ricca di ribaltamenti di scena. La nostra Dorothea Wierer è partita in sesta nel mese di dicembre, poi però leggermente calata di tono ad inizio 2020 soprattutto a causa delle percentuali nel tiro in piedi, condizionate da un fastidioso mal di schiena che la perseguita da un po’ e che si spera possa essere stato trattato al meglio per questi fondamentali dieci giorni. Due rivali sono prepotentemente emerse dal gruppo come le principali avversarie dell’azzurra alla sfera di cristallo, la norvegese Tiril Eckhoff e la svedese Hanna Öberg. Entrambe sono le principali indiziate per il ruolo di protagoniste anche in questi Mondiali, in quanto hanno dimostrato fin qui di avere una costanza di rendimento superiore a tutte.Le variabili però, soprattutto al femminile, saranno tantissime. Marte Olsbu Røiseland vuole dimostrare di essere ancora il punto di riferimento della squadra norvegese, Denise Herrmann cercherà di dare seguito al più che discreto mese di gennaio e nel nome delle papabili favorite in ogni competizione è tornata prepotentemente anche Lisa Vittozzi, dopo la positiva tappa di Pokljuka.
Va ricordato come la tappa altoatesina si disputi in quota, oltre i 1600 metri, un fattore che certamente influisce sulle prestazioni in quanto alcune atlete gradiscono più di altre l’aria più rarefatta. Tuttavia, rispetto al solito, si deve notare come non sia stato richiesto agli atleti in questo caso un aumento di altitudine improvviso come avviene tra una tappa e l’altra di Coppa del Mondo, ma che grazie alla pausa dopo Pokljuka ci sia stato modo di avvicinare con meticolosità l’appuntamento e adattarsi al meglio alle condizioni prima di iniziare. Cerchiamo di delineare, gara per gara, un quadro delle favorite per il podio di questo Mondiale 2020 di Anterselva.
SPRINT
Vado deciso, forse controcorrente e dico Røiseland. È la sua gara, tre delle quattro vittorie in carriera e ben 8 degli undici podi totalizzati sono arrivati sui due poligoni, ad Anterselva vanta un solo podio ed è stato ottenuto l’anno scorso proprio nella sprint. La motivazione per lei sarà altissima, dopo i fasti della passata stagione ha “subito” psicologicamente il ritorno dell’amica rivale Eckhoff e anche della giovane Tandrevold, rinunciando ad Annecy per concentrarsi su questa specifica gara. Naturalmente le favorite sono tante, a partire dall’attuale leader di Coppa sopra citata che ha vinto due delle ultime tre 7,5km disputate e due anni fa anche una da queste parti. Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi sono cariche e desiderose di fare bene fin da subito, la sprint sarà la prima competizione individuale e la voglia di lasciarsi immediatamente alle spalle le polemiche con dei risultati sarà enorme: entrambe ambiscono quantomeno al podio, con la padrona di casa leggermente favorita per via di una condizione che pare essere ancora di poco superiore. Non vanno certamente dimenticate in questo format le grandi fondiste, dunque la tedesca Denise Herrmann, la francese Justine Braisaz e la veterana finlandese Kaisa Mäkäräinen, che per inciso adora questo contesto dove ha raccolto ben nove podi in carriera (pur senza mai riuscire a vincere), partono tutte con il sogno dell’oro ben stampato in testa. Sulla carta, infine, questa dovrebbe anche essere la migliore chance di medaglia per la russa Svetlana Mironova (due podi in stagione ma in grosso calo nel mese di gennaio) e la ceca Markéta Davidová, un’altra atleta che predilige queste nevi a tal punto da aver conseguito proprio qui la sua unica vittoria, nella sprint dell’anno scorso.
INSEGUIMENTO
Tutto dipenderà dalle posizioni d’arrivo della sprint, naturalmente, ma l’inseguimento è stato ed è probabilmente ancora tutt’ora il format di Dorothea Wierer. Nonostante qualche debacle quest’anno sia arrivata proprio in questo contesto di gara, l’azzurra può vantare sui 10km ben 15 dei 32 podi conquistati in carriera, con prestazioni memorabili spesso nate soprattutto quando è costretta a inseguire, con rimonte da lontano. Se Eckhoff resterà quella che abbiamo visto fino a qui deve essere comunque considerata la favorita, in virtù del fatto che ha vinto tutti e tre gli inseguimenti in stagione sparando con il 95%, numeri che non lascerebbero davvero alcuna chance alle rivali se la posizione di partenza fosse ottimale. Un paio di nomi nuovi che potrebbero avere più occasioni di fare molto bene nelle prove a quattro poligoni sono quelli della slovacca Paulina Fialková e della norvegese Ingrid Tandrevold, entrambe già a podio in questa stagione e focalizzate nella preparazione ormai da un po’ su questo appuntamento. La campionessa in carica, però è Herrmann. Difficile pensare all’ennesima impresa sui quattro poligoni, soprattutto visto che il jolly è appena stato giocato nella 15km di Pokljuka, ma la sua confidenza al tiro è in evidente crescita e bisogna sempre attenzione a chiamare atlete come lei o anche Mäkäräinen fuori in partenza. Infine anche Vittozzi, come la connazionale, ha sempre gradito la “caccia alla donna” e se le percentuali dovessero essere quelle slovene andare a batterla sarà un’impresa per tutte.
INDIVIDUALE
Se tra sprint e inseguimento la preferenza cade leggermente su Wierer, per il gioco delle parti tra le due azzurre nella 15km l’euro finisce proprio su Vittozzi. La condizione sugli sci è in crescita e la sappadina quando sta bene al poligono è una sentenza. Con la giornata giusta e uno zero pesante si può ambire a cacciare quel successo sfumato nella passata edizione solamente grazie a Öberg, che a tutto tondo pare giocare da favorita numero 1. La solidità al tiro, la freschezza fisica e una ritrovata consapevolezza nel fondo ha reso in pochissime settimane la svedese quasi dominante e nello staff scandinavo le attese per questo Mondiale sono davvero molto alte. Un nome a sorpresa per la 15km potrebbe essere invece quello di Franziska Preuss. La tedesca si presenta a questi Mondiali dopo un paio di mesi altalenanti sugli sci ma con la migliore percentuale (e di gran lunga) complessiva al poligono tra le prime quindici della generale, un 89,5% avvicinato solamente dalla svedese Linn Persson. Sparare bene è naturalmente la caratteristica principale per poter fare bene nell’individuale ed ecco che la Germania potrebbe sognare la medaglia anche in quel format dove, escludendo un clamoroso back to back, Herrmann dovrebbe fare più fatica. In tutto questo non abbiamo citato le tre punte norvegesi: Tandrevold potrebbe essere quella che sulla carta potrebbe fare meglio e anche ambire al successo, mentre per Eckhoff e Røiseland l’impressione è che la 15km possa rappresentare l’appuntamento più ostico di tutta la rassegna.
MASS START
Ricordi indelebili circondano per l’Italia il connubio tra mass start e Mondiali. Dopo lo storico bis d’oro in terra svedese confermarsi i migliori interpreti al mondo sarà un’impresa davvero ardua ma entrambe le azzurre partono con tutto il potenziale necessario per contendere le medaglie di peso. Vittozzi arriva ad Anterselva dopo lo splendido zero trovato in Slovenia, Wierer è già salita sul podio in stagione e dovrà come detto difendere il titolo, dunque le prospettive per fare bene rimangono alte. Tuttavia questo contesto potrebbe essere quello perfetto per vedere in pista una rivalità di livello altissimo tra Eckhoff e Öberg, che non si sono ancora mai incrociate fin ora nei rispettivi momenti di picco stagionali. La partenza in linea, seppur su quattro poligoni, è un format che piace molto alla norvegese che in carriera ha già raccolto ben 8 podi (due solo in meno rispetto alle sprint), di cui due vittorie tra le quali quella dominata ad Annecy nello scorso dicembre. Il pettorale rosso di leader di specialità lo indosserà però la mai doma Mäkäräinen, trionfatrice nel vento di Oberhof e alla caccia del terzo podio iridato in cinque anni dopoi bronzi di Olso e Hochfilzen. Un’altra da tenere certamente d’occhio nella domenica conclusiva visto il contesto gradito è Fialková.
STAFFETTA
Poche storie, una competizione che la Norvegia non può perdere. Il lancio, probabilmente affidato a Karoline Knotten, sarà certamente delicato, ma con le cartucce a disposizione dalla seconda frazione in avanti è difficile ipotizzare una debacle. In stagione fino a qui sono arrivate quattro vittorie su altrettanti tentativi, una più convincente dell’altra e che lasciano poche speranze alle rivali, ma si sà che i Mondiali sono una competizione a parte e dunque in tante proveranno a fare lo sgambetto alle favoritissime. Ci può provare in particolar modo la Francia, che dovrà cercare di massimizzare le percentuali per sfruttare l’indiscusso motore sugli sci di cui si dispone, poi ci sono la Germania e, perché no, l’Italia. Il discorso resta uno dei più delicati di tutti, chi schierare e come farlo. Vista l’importanza della competizione la strategia migliore dovrebbe essere quella di andare all in e dunque affidare la frazione “in bilico” a Nicole Gontier, che sta dando ottimi segnali sugli sci in IBU Cup ma, purtroppo, ancora pessimi al tiro. Con una staffetta d’attacco dove le cose filano per il verso giusto l’Italia è ampiamente in corsa per la medaglia e la sola Norvegia parte davanti, sulla carta. Non si può poi dimenticare la favola della Svizzera, tre volte a podio in questa stagione e vicina anche a vincerla nell’unica occasione in cui quel piazzamento nei primi tre non è arrivato, a Oberhof. Le elvetiche hanno costruito un team in perfetta sintonia e di grande intelligenza tattica, sembrano esaltarsi dal gareggiare insieme e non vanno affatto sottovalutate.
STAFFETTA MISTA
Storicamente questa è la gara dell’Italia, il nostro collaudato quartetto Vittozzi, Wierer, Hofer, Windisch ha sempre saputo farsi trovare pronto e quando tutti e quattro hanno combattuto insieme i risultati sono stati incredibili: dalla stagione 2016/2017 è successo infatti in otto occasioni e sono arrivati 7 podi con 2 vittorie, con unico podio mancato in occasione dei Mondiali di Hochfilzen quando ci siamo classificati comunque quarti. Numeri che danno grandissimo coraggio, anche se la rivalità è tanta e continuare questa striscia di risultati eccezionali non sarà comunque facile. Ipotizzando che ogni squadra schieri il quartetto d’oro la Norvegia pare nettamente superiore a tutte per via dell’importante gap creato con le donne sulla Francia e con gli uomini rispetto all’Italia, che restano tuttavia le favorite per mettersi al collo le medaglie, sulla carta. La Germania può sfidare gli azzurri soprattutto grazie al fatto che a chiudere saranno gli uomini, dove i tedeschi hanno obiettivamente qualcosa in più rispetto a noi, e quindi sarà fondamentale per Lisa e Dorothea creare un gap importante nella prima fase della gara. Anche la Russia può provare ad inserirsi nella battaglia ma le frazioni femminili rappresentano una vera incognita e nel corpo a corpo finale eventuale anche gli uomini dovrebbero risultare sconfitti, per questo il quartetto resta nel complesso un gradino sotto agli altri.
SINGLE MIXED
Diventa invece molto complicato definire a priori i valori in campo per le staffette miste, in virtù del fatto che non è certo che siano sempre i migliori del lotto a partecipare. Johannes Bø e Tiril Eckhoff tirati a lucido sarebbero chiaramente ingiocabili per tutti, la Francia dovrà fare molta attenzione a chi schierare soprattutto al femminile e dunque anche questa potrebbe essere una buona carta da medaglia per la collaudata coppia Wierer-Hofer che con ogni probabilità saranno i due nomi schierati dall’Italia, dopo l’argento iridato conquistato in Svezia nel 2019. La Germania sarà chiamata a decidere tra l’andare all in con Denise Hermmann e magari Benedikt Doll o giocarsi le più sicure carte Franziska Preuss e Arnd Peiffer, anche se tutti i segnali lasciano intendere che si dovrebbe andare verso la direzione di quest’ultima, almeno al femminile, giustamente per il tipo di gara. La Russia con una Ekaterina Yurlova di sostanza al fianco di Loginov potrebbe anche ambire a fare molto bene e inserirsi nella mischia, dove spuntano però in questo contesto anche due nazioni nuove: l’Austria della ormai “storica” coppia Simon Eder / Lisa Theresa Hauser e la Svezia di Hanna Öberg e Sebastian Samuelsson.
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Foto: LaPresse