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MotoGP
MotoGP, Test Losail 2020: Ducati, luci e ombre. La novità Holeshot per ora non basta, Yamaha e Suzuki davanti
Luci e ombre in quel di Losail (Qatar) per la Ducati. Al di là dei tempi sul giro secco che in questa fase lasciano un po’ il tempo che trovano, a Borgo Panigale si dovranno rielaborare i dati e capire cosa ha funzionato e cosa no.
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Senza dubbio la Desmosedici GP20 si è confermata moto straordinariamente veloce sul dritto. Tali qualità, su un layout come quello qatariano, sono state esaltate e Andrea Dovizioso e soci non possono che esserne contenti. Una prestazione nella quale anche la novità rappresentata dall’Holeshot incide. Il dispositivo, montato in stile “Mountain Bike” con pulsantiera annessa, è l’ultima “genialata” di Gigi Dall’Igna e del suo staff. Lo scopo è quello di migliorare l’efficienza aerodinamica, supportando il pilota in fase di frenata e di trazione.
L’ANALISI DI MAURO SANCHINI
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Un accorgimento che ricorda un po’ il DAS della Mercedes per creatività. A differenza però delle Frecce d’Argento, la prestazione nel complesso non è ancora eccellente come la si vorrebbe. Le gomme Michelin devono essere digerite completamente dalla moto italiana e soprattutto nella percorrenza di curva ci sono problemi. Non è un caso, infatti, che nel terzo settore della pista la Rossa, nel confronto con Yamaha e Suzuki, abbia fatto più fatica.
Per questo motivo, oggi è stata provata una nuova configurazione aerodinamica, proprio per migliorare il turning, aspetto da sempre critico per la Ducati. L’impressione è che la soluzione non sia stata trovata, nonostante i tanti sforzi della scuderia del Bel Paese. Ci sarà tanto da lavorare, perché guardando a quanto fatto soprattutto dagli alfieri di Iwata (Yamaha) c’è da preoccuparsi.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Shutterstock.com
