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Sci alpino, Federica Brignone: la chiave di volta sarà il parallelo. E se Shiffrin e Vlhova non arrivassero in finale….

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L’ironia del destino: tre gare per una Coppa e due saranno in slalom (in un caso parallelo), cioè la specialità meno frequentata e meno redditizia, dati alla mano, per Federica Brignone. Eppure la speranza di vedere la valdostana trionfare ad Åre è grande, in una stagione in cui finora le è riuscito di tutto e di più. Sarà la sede degli ultimi travagliati Mondiali a chiudere il discorso sulla Coppa del Mondo di sci alpino 2019-2020, Coppa che alla fine vedrà disputare 33 gare delle 41 inizialmente previste.

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Classifica: Federica Brignone guida a quota 1378 punti, record italiano assoluto; Mikaela Shiffrin, di ritorno dopo oltre un mese, è seconda a 1225; Petra Vlhova è terza 1189. Le altre si giocheranno al massimo il quarto posto, con Bassino a guardarsi dall’attacco di Wendy Holdener. Va ricordato che in 54 edizioni della Coppa del Mondo di sci alpino, mai nessuna italiana è riuscita a conquistare il trofeo assoluto.

Può farcela Federica? Sì, nonostante di mezzo ci siano appunto due slalom. La valdostana finora è stata la miglior polivalente del circuito dietro sua maestà Shiffrin, ottenendo 5 vittorie e 11 podi in 4 specialità diverse, e sfiorando le prime tre posizioni anche nel gigante parallelo del Sestriere. Ha già conquistato la Coppa di specialità in combinata, finirà seconda in discesa e superG, è terza in parallelo e prima in gigante. Una stagione memorabile e forse (ma non è detto) irripetibile. Ora manca la ciliegina sulla torta, leggi quella Coppa grande che ha sempre rappresentato il sogno di una carriera, per lei. E dovrà vincerla appunto in slalom.

Giovedì si apriranno le danze con lo slalom parallelo, una specialità che per la prima volta quest’anno assegna anche una Coppa di specialità (e Federica, come detto, è in lizza pure per quella). Finora è stata assolutamente sorprendente in questa disciplina, piazzandosi sesta a St. Moritz nello slalom parallelo (stesso format di gara di dopodomani) e quarta nel gigante parallelo al Sestiere, battuta nella ‘finalina’ solo da Marta Bassino. Dovrà come minimo ripetersi in terra di Svezia, tenendo però conto di diversi fattori. Per quel che si è visto finora, la valdostana sembra più a suo agio nel gigante parallelo, le cui differenze rispetto allo slalom risiedono negli sci utilizzati (da gigante, quindi più lunghi) e nella distanza tra i pali.

Per il resto, la prova è un terno al lotto, fin dalle qualificazioni al mattino, che ci piacciono (sul modello del salto con gli sci), ma che sono decisive, perché il rischio di restare fuori dalle migliori 32 è sempre dietro l’angolo e perché il risultato determina poi gli accoppiamenti  nel tabellone finale, a eliminazione diretta. Attenzione poi a un particolare: stiamo parlando di gare ‘normali’, non di Finali, motivo per cui la partecipazione sarà alta e non limitata come sarebbe stato a Cortina d’Ampezzo. Morale, più avversarie da battere (ma vale per tutte). Le motivazioni faranno la differenza, e quelle di Federica sono altissima. A St. Moritz superò brillantemente le qualificazioni, per poi battere Hilzinger nei 16esimi di finale e Aline Danioth negli ottavi, prima di arrendersi all’austriaca Gritsch (poi terza) nei quarti. Vinse Vlhova, con Shiffrin assente per una scelta già operata in sede estiva. Le atlete in grado di fare bene di volta in volta in un parallelo sono tante e difficili da individuare, le qualificazioni faranno la differenza, poi attenzione al tabellone a eliminazione diretta, perché dagli ottavi in poi si gareggerà sulla singola manche. Impossibile fare un pronostico, ma fondamentale per Federica spingersi almeno fino ai quarti. Shiffrin e Vlhova hanno subito entrambe una battuta a vuoto nel gigante parallelo del Sestriere, ma lo slalom è un’altra storia e restano le favorite per la Big Final, se non saranno inserite nella stessa parte del tabellone finale.

Venerdì toccherà poi al gigante e dopo l’ottavo posto di Kranjska Gora, quando però non stava bene, nell’ultima occasione, Federica Brignone questa volta non potrà permettersi troppi passi falsi: l’obiettivo è la vittoria, quella che ad Åre le è sempre sfuggita (ma non il podio, centrato due volte). La pista svedese non è difficile, ma va benissimo per le caratteristiche della valdostana, perché mossa e piuttosto veloce. Poi, sabato, gran finale con lo slalom, nel quale Federica prenderà il via con pettorale 31. In stagione ne ha disputati tre, uscendo due volte, ma la sensazione è che possa ottenere un risultato a ridosso delle prime dieci. In più, non trattandosi di una Finale, potrebbe prendere punti magari decisivi anche piazzandosi dal 16esimo posto in avanti, e questo rappresenta un aiuto non di poco conto per Brignone. Che da grande gigantista-velocista qual è, per una volta dovrà superarsi tra i rapid gates. Può farlo. Per la storia.

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gianmario.bonzi@gmail.com

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Foto: Pentaphoto.

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