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Oltre Cinquecerchi
Autocertificazione coronavirus: anche chi va a piedi è obbligato a esibirla! Come scaricarla e il regolamento
“Bisogna evitare ogni spostamento di persone fisiche in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno degli stessi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative (non più indifferibili) o situazioni di necessità o per motivi di salute che vanno dimostrate (pena art 650 codice penale)“: è questo quanto prevede il decreto del Governo relativo all’emergenza Coronavirus che ha posto in uno stato di “zona rossa” tutta l’Italia fino al 3 aprile 2020.
Sono 10.590 i casi positivi nel Bel Paese, 2.076 in più di martedì. Lo ha reso noto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, precisando che le vittime sono complessivamente 827: 196 in più rispetto a martedì. Sono invece a 1.045 le persone guarite dopo aver contratto il virus, 41 in più. Nel frattempo l’Oms ha dichiarato: “Abbiamo valutato che il Covid-19 può essere definito come una pandemia“. Un messaggio chiaro per richiamare l’attenzione sulla criticità in maniera ancor più insistente nei confronti degli Stati che (forse) hanno un po’ sottovalutato quanto sta avvenendo.
Secondo quanto è stato stabilito, gli spostamenti di ogni singolo cittadino dovranno essere motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. Tutte queste informazioni dovranno essere inserite all’interno di un’autocertificazione da portare con sé e mostrare in caso di controllo da parte delle autorità competenti. Essa, come specificato nel Dpcm, è necessaria per qualunque tipo di spostamento, anche quotidiano nel territorio nazionale, all’interno e al di fuori del proprio comune di residenza o domicilio. Pertanto, anche andando a piedi, il soggetto dovrà esibirla.
Il modulo può essere scaricato dal sito del Viminale o fornito dagli operatori di Polizia e sul documento ci dovrà essere la firma del diretto interessato e di uno degli operatori citati. Sarà necessario indicare una di queste quattro motivazioni per il viaggio:
1) comprovate esigenze lavorative;
2) situazioni di necessità;
3) motivi di salute;
4) rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Giova ricordare che si potranno frequentare anche bar e ristoranti che potranno restare aperti dalle 6 alle 18: anche qui il gestore avrà l’obbligo di far rispettare la distanza i sicurezza interpersonale di almeno un metro. Discorso diverso invece nei weekend dove sono chiusi centri e commerciali e negozi di medie e grandi dimensioni (tranne farmacie e supermercati): “Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione“. Restano vietati gli assembramenti di persone, anche all’aperto, così come scuole e università rimangono chiuse fino al 3 aprile 2020.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse