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Ciclismo, l’ACCPI alza la voce contro l’UCI. Cristian Salvato: “Bisogna fermarsi, non c’è altra soluzione”

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L’unione del popolo ciclistico italiano si fa sentire con grande decisione nei confronti dell’UCI (Unione Ciclistica Internazionale), che non ha ancora preso una decisione in merito alla sospensione di tutte le competizioni mondiali. Diversi organizzatori delle rispettive manifestazioni europee hanno già perso una decisione personale per la tutela di tutti quanti, dinnanzi all’emergenza sanitaria internazionale legata alla diffusione del Covid-19, che non sta risparmiando nessun Paese. E così l’ACCPI (Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani) si è fatta sentire chiaramente e il presidente Cristian Salvato ha rilasciato una dichiarazione forte e chiara invocando lo stop globale di tutte le gare ciclistiche attraverso un comunicato stampa.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il Coronavirus pandemia globale e anche lo sport deve fermarsi. “In Italia è tutto bloccato da giorni, ma siamo seriamente preoccupati per i nostri ragazzi e ragazze impegnati in competizioni all’estero. Il ciclismo è una disciplina internazionale, che coinvolge donne e uomini provenienti da tutto il mondo, in questa fase storica deve fermarsi, non c’è altra soluzione”, commenta il presidente dell’ACCPI Cristian Salvato, che con i vicepresidenti del sindacato dei corridori italiani Matteo Trentin e Alessandra Cappellotto invoca lo stop a tutte le manifestazioni.

“Ci auguriamo che dopo la tappa di oggi si fermi anche la Parigi-Nizza. Ci stiamo adoperando per fare rientrare quanto prima corridori e personale delle squadre che si trovano lontani dalle loro famiglie. Il virus non conosce confini geografici, per batterlo dobbiamo stare tutti fermi, fino a che nuove disposizioni ci assicureranno che potremo tornare a correre sicuri e sereni”. E la richiesta è molto chiara: “Facendo parte del CPA (Associazione dei Ciclisti Professionisti), abbiamo chiesto a Gianni Bugno, e a chi rappresenta i nostri associati in ambito mondiale, di chiedere all’UCI di fermare l’attività per tutelare gli atleti e tutte le persone con cui potrebbero venire a contatto durante le manifestazioni e i viaggi che stanno sostenendo in questa situazione sanitaria critica”.
Infine l’ACCPI ha rinnovato l’invito a tutti gli amanti di questo sport di restare a casa almeno fino al 3 aprile, per non recare ulteriori problemi agli ospedali italiani, già congestionati e al limite nella loro battaglia contro il Coronavirus. “Avremo tutto il tempo di scorrazzare liberi, felici e con ancora più grinta appena ci saremo messi questo triste periodo alle spalle. Distanti ma uniti vinceremo l’unica gara che a oggi conta correre: quella contro il Covid-19”, conclude Salvato.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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