Biathlon
Biathlon, Dorothea Wierer al veleno: “L’IBU si disinteressa della nostra salute. Domani mi gioco le mie carte senza fare calcoli”
Le parole che escono dalla bocca di Dorothea Wierer al termine della sprint femminile di Kontiolahti (Finlandia) sono un misto di rabbia e tristezza, pur con quel pizzico di cattiveria agonistica che non manca mai nella ventinovenne altoatesina, come è giusto che sia. Mentre tutto il mondo dello sport si ferma la Coppa del mondo 2019/2020 di biathlon prosegue iinfatti mperterrita e punta a finire il programma del weekend prima di chiudere i battenti a causa del COVID-19. La prova odierna, come se non bastasse, si è rivelata un macigno sulle speranze di gloria di Dorothea, 19esima con tre errori e ora con solamente 8 punti di margine rimasti nel serbatoio nei confronti della norvegese Tiril Eckhoff, che domani partirà dalla terza posizione con tutti i favori del pronostico dalla sua parte.
Queste le parole dell’azzurra ai microfoni della FISI: “Sono un po’ delusa, è difficile rimanere concentrata in queste condizioni, stiamo passando tutti gran parte della giornata a vedere cosa succede in Italia e nel mondo, è complicato pensare allo sport. Sono abbastanza colpita dal comportamento dell’IBU, che ha preso la decisione di farci correre quando tutto il mondo dello sport si è fermato, senza nemmeno chiedere il nostro parere. Evidentemente comanda il potere dei soldi e dei contratti, anziché la salute degli atleti. Siamo partite con un po’ di vento, anzi sembrava scatenarsi l’inferno. Poi le cose sono un po’ cambiate, passando dalla neve all’acqua, alla fine i miei errori sono arrivati perché ho sparato con poca lucidità. Adesso non dobbiamo fare troppi calcoli in vista dell’ultima gara, ho vissuto più o meno la stessa situazione l’anno passato, anche se le cose poi andarono bene. Però rispetto al 2019 le mie avversarie viaggiano molto più forte sugli sci”.
Molto più soddisfatta invece la vincitrice odierna, la tedesca Denise Herrmann, che strappa la sua prima coppa di specialità dalle mani di Wierer proprio all’ultimo tentativo disponibile: