Ciclismo
Giro d’Italia 1955, la Maglia Rosa di Fiorenzo Magni. La terza per il vincitore più anziano
Giro d’Italia 1955, 14 maggio-5 giugno. È l’anno del tris di Fiorenzo Magni che, a 34 anni e 5 mesi, è ancora oggi il vincitore più anziano della Corsa Rosa. Una vittoria di tappa, leader dalla seconda alla nona frazione. A due giorni dalla conclusione, Gastone Nencini crede di avere in pugno la trentottesima edizione del Giro, con quella maglia rosa indossata cinque giorni prima nella cronometro di Ravenna. Ma nella penultima tappa, la Trento-San Pellegrino Terme, fora e viene attaccato dallo stesso Magni e da Fausto Coppi. Il Campionissimo vince la sua ultima tappa al Giro d’Italia, Magni ribalta la Corsa Rosa. Al Vigorelli di Milano si festeggia la tripletta del Leone delle Fiandre, conquistata con soli 13″ di vantaggio sull’Airone di Castellania.
Professionista dal 1941 al 1956, Fiorenzo Magni, pratese di Vaiano, classe 1920, scomparso a Monza il 19 ottobre 2012, fu considerato il Terzo uomo, colui che riuscì ad inserirsi nell’eterna rivalità tra Fausto Coppi e Gino Bartali. Oltre al Giro del 1955, riuscì ad imporsi nell’edizione del 1948, e in quella del 1951. Vinse tre volte il Giro delle Fiandre, guadagnandosi l’appellativo di Leone delle Fiandre; oltre ad imporsi in tre edizioni del Campionato Italiano (allora a punti). Ma quella vittoria al Giro del 1955 è ancora un record imbattuto da ben 65 anni. Vincere la corsa più bella del mondo, nel Paese più bello del mondo, è già un’impresa; farlo a 34 anni suonati, è un capolavoro assoluto.
Siamo ad una settimana dopo l’ingresso nella NATO della Germania Ovest, e la sottoscrizione del Patto di Varsavia, l’alleanza militare difensiva tra i paesi del Blocco Sovietico in contrapposizione al Patto Atlantico. Il 14 maggio 1955 parte il 38° Giro d’Italia con la Milano-Torino. Il giorno dopo Fiorenzo Magni, in maglia Nivea-Fuchs, conquista la Torino-Cannes ed è in maglia rosa. Resiste fino alla nona, ma alla decima, sul traguardo di Frascati, Bruno Monti diventa il nuovo leader. Due giorni dopo, il primato passa sulle spalle del francese Raphael Géminiani, ma ecco che nella cronometro di Ravenna arriva Gastone Nencini, che sino alla conclusione della Cortina D’Ampezzo-Trento ha 43″ di vantaggio su Gèminiani, e 1’29” su Magni. Nencini è del 1930, Géminiani del 1925; insomma, due giovincelli a confronto. Ma Magni ha costruito la sua carriera e la sua storia, sul coraggio e la determinazione: nulla è ancora deciso.
La penultima tappa è la Trento-San Pellegrino Terme. La studia accuratamente: questa è l’ultima occasione prima della passerella finale di Milano. Pioviggina, si parte, la Nivea impone un ritmo micidiale in gruppo, e mette tutti in fila indiana. Nencini cade dopo 17 chilometri, ma rientra grazie all’aiuto di Pasqualino Fornara. Dopo la salita di Roncone, Magni si butta in discesa e rincara la dose. Arriva Coppi, Nencini chiude il buco a fatica, ma una foratura spazza via i sogni di gloria del fiorentino. Così Magni insiste nella sua rincorsa alla maglia rosa. Coppi fatica a stargli dietro e a dargli i cambi. La folla impazzisce dinnanzi alla rimonta del pratese in maglia di campione italiano. Da dietro Nencini prova ad inseguirli tutto solo, ma non ce la fa. A San Pellegrino Coppi vince la tappa. Nencini arriva a ben 5’37”. E Magni si veste di rosa. Milano s’inchina dinnanzi a lui, il re più anziano della Corsa Rosa.
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lisa.guadagnini@oasport.it
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Foto: Lapresse