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‘Sognando l’Olimpo’: Mara Navarria, la ricerca di una medaglia a coronamento di una carriera ricca di successi

Pubblicato

5 anni fa

19 Marzo 2020

Mara Navarria è una delle punte di diamante della spada azzurra al femminile, che si è appena qualificata come squadra per i Giochi di Tokyo 2020. La certezza matematica del pass è arrivata nella tappa di World Cup di Barcellona lo scorso febbraio, ma è nella tappa vinta a L’Avana a gennaio che sono stati messi in cascina punti preziosissimi per il lasciapassare olimpico. Le artefici di questa impresa sono state, oltre a Mara Navarria, Rossella Fiamingo, Federica Isola, Alice Clerici ed Alberta Santuccio. Purtroppo, una di queste atlete sarà esclusa dai Giochi nipponici (sono permesse 3 titolari per la gara individuale più una riserva per la gara a squadre).

Mara Navarria è nata a Carlino, in provincia di Udine, il 18 luglio 1985. Ha un’altezza di 175 cm per un peso di 70 kg, ed è tesserata per il Centro Sportivo Esercito. Inizia a tirare di scherma intorno ai 10 anni, come sport alternativo alla canoa, e da quel momento non la lascerà mai più. Attualmente si allena al Club Scherma Rapallo con il maestro Roberto Cirillo, e con Andrea Lo Coco, suo marito e preparatore fisico. Andando oltre lo sport, possiede una laurea specialistica in Scienza e tecnica dell’attività motoria preventiva e adattata.

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Il palmares della friulana è di tutto rispetto dalla categoria giovanile, dove ha ottenuto ben due Coppe del Mondo Under 20 (stagioni 2002-2003 e 2004-2005), fino alla categoria assoluta, dove in bacheca figurano una World Cup (stagione 201-2018), tre titoli italiani individuali, un argento e tre bronzi agli Europei (tutti metalli a squadre) e un oro e tre bronzi nei Campionati del Mondo, dove il metallo dorato è arrivato nella gara individuale nel 2018 a Wuxi. E’ stata la terza azzurra della spada a riuscirci dopo Laura Chiesa e la doppietta di Rossella Fiamingo. Proprio il 2018 è stato l’anno magico della 34enne, con la conquista della sua unica Coppa del Mondo ed il titolo iridato, oltre a chiudere la stagione come prima nel ranking mondiale.

Prima della vittoria a L’Avana erano quasi 3 anni che alle azzurre mancava la gioia del gradino più alto del podio a squadre in World Cup (tappa di Rio de Janeiro del 7 maggio 2017). Una squadra che sembrava smarrita nelle ultime stagioni, ma che grazie alla sinergia delle più esperte (Fiamingo e Navarria) con le più giovani (Clerici, Isola e Santuccio) ha trovato fiducia, empatia e collaborazione. Tutte unite, a completa disposizione del gruppo, alla ricerca di un sogno a Cinque Cerchi.

Un problema al tendine della gamba posteriore ha condizionato il finale della scorsa stagione di Navarria e minato le sue certezze. Nella tappa di Doha di fine gennaio però è tornata ad essere la vera Navarria, conquistando uno splendido secondo posto individuale, podio poi dedicato alla nonna paterna, scomparsa proprio nei giorni della gara.

Le rivali in terra nipponica non mancheranno di certo alla friulana, ambassador del Friuli Venezia Giulia dal settembre 2019, ed il suo futuro dopo Tokyo non è ancora deciso, ma per il presente l’obiettivo resta sempre ben chiaro: la gloria olimpica.

Possibilità di podio a Tokyo 2020 (da 1 a 5 stelle): ****

Maurizio Contino