Atletica
L’Italia è grande: Abdon Pamich, 50 km di marcia sull’oro a Tokyo 1964
Abdon Pamich è stato uno dei marciatori più forti della storia del nostro Paese e non solo. Due medaglie olimpiche, tre europee e quaranta titoli nazionali sono i numeri di una carriera straordinaria. Un campione unico che con grinta, sacrificio e senso d’abnegazione è diventato un esempio non solo per gli sportivi.
Abdon Pamich è nato a Fiume nel 1933. La sua infanzia è stata sconvolta dalla guerra e dall’esodo dalla città che ha tanto amato. In un’intervista rilasciata all’AGI ha raccontato della sua gioventù: “Si viveva bene a Fiume: ungheresi, italiani, croati. Per me non c’erano difficoltà. Poi è venuta la guerra, il disastro e il nostro esodo. Avevo 13 anni quando sono andato via. La Fiume di prima del 1943 era allegra, c’era tanta gente spiritosa, cantavano. Era una città aperta, perché sul mare. Si parlava ungherese, tedesco, croato e italiano ovviamente. Gli Italiani erano la maggioranza, ma non c’erano problemi di convivenza con gli altri. Soprattutto con gli ungheresi. L’Ungheria mandava la gente a Fiume, al mare. Loro sono molto legati alla città“.
Una vita completamente cambiata a causa della guerra che lo costringerà, dopo un anno in un campo di concentramento a Novara, a raggiungere la sua famiglia a Genova. A 18 anni nel capoluogo ligure inizia la rinascita del giovane Pamich. Si avvicina al mondo della marcia grazie al fratello che già praticava questo sport. In breve tempo il suo talento prende forma e nel 1955 arrivano le prime affermazioni con l’oro ai Giochi del Mediterraneo e il titolo nazionale, entrambi nella 50 km.
Da qui prende forma una carriera straordinaria che l’ha visto trionfare nei Campionati nazionali dei 10000 metri per 13 volte, nella 20 km per 14 volte e nella 50 km in 14 edizioni. Nel 1958 conquista un preziosissimo argento agli Europei di Stoccolma nella 50 km. Il 1960 è l’anno delle attesissime Olimpiadi di Roma e Pamich è uno degli uomini da medaglia di quella spedizione. Nonostante la pressione, non delude le attese portando a casa un fantastico bronzo.
L’anno seguente sulla pista dello Stadio Olimpico di Roma stabilisce il record mondiale nella 50 km di marcia, 125 giri di pista, con il tempo di 4:14’02″4. Nel 1962 parte da favorito agli Europei di Belgrado e stravince in maniera netta nella sua amatissima 50 km. Senza ombra di dubbio il punto più alto della carriera di Abdon Pamich è l’Olimpiade di Tokyo 1964.
Il marciatore azzurro è uno degli atleti più attesi, ma un tè freddo che gli provoca problemi gastrointestinali rischia di rovinare tutto: “Per avere un minimo di intimità c’era prevista una stazione al km 35, troppo lontano. Ho provveduto, coperto da alcuni addetti del servizio d’ordine“. Nonostante la sosta forzata con grinta e determinazione è capace di risalire tutte le posizioni e trionfare in solitaria. Una vittoria epica che ha consegnato Abdon Pamich alla leggenda.
Dopo quel trionfo, nella carriera del fiumano arriva un altro oro agli Europei del 1966. Per quanto concerne i Giochi Olimpici non è più riuscito a replicare quanto fatto in terra nipponica. Nel 1968 a Città del Messico non termina la gara, mentre quattro anni più tardi, a Monaco nel 1972 viene squalificato. Nell’edizione tedesca della manifestazione a Cinque Cerchi, però, ha l’onore di essere il portabandiera dell’Italia nella cerimonia d’apertura.
salvatore.serio@oasport.it
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Foto: FIDAL