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Tokyo 2021

Paolo Barelli sulle Olimpiadi di Tokyo 2020: “Ridicolo parlarne se non c’è svolta positiva entro metà aprile”

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C’è un clima surreale in questi giorni in Italia. L’emergenza Coronavirus sta assumendo dei contorni sempre più drammatici, ora dopo ora, e il record odierno di decessi in un giorno non fa certo piacere, per chi si aspetterebbe sempre una buona notizia dal bollettino delle ore 18.00. Segnali discontinui in questo senso non ne sono arrivati e, anzi, la pandemia sta avendo delle conseguenze negative anche in altri Paesi europei. A questo punto la domanda che tanti si pongono è la seguente: ci saranno o meno le Olimpiadi di Tokyo 2020? Inutile negare che i Giochi siano fortemente a rischio, per quanto sta avvenendo a livello mondiale ed è chiaro che dal punto di vista sportivo le conseguenze sono evidenti, guardando agli eventi cancellati o rinviati.

Difficile, in questo senso, per gli atleti allenarsi e prepararsi in vista di una competizione tra tanti punti interrogativi. A dire la sua all’Adnkronos è stato Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana nuoto, che ha sottolineato le gravi problematiche citate: “Se non c’è una svolta positiva dell’emergenza Coronavirus entro la metà di aprile è ridicolo parlare di Olimpiadi, soprattutto per una questione di pari opportunità tra gli atleti. Noi ad esempio abbiamo molti ragazzi che non si stanno allenando perché ci sono le piscine chiuse. Il Cio ha parlato di una decisione a inizio giugno ma è troppo tardi. Immagino che lo abbiamo fatto perché hanno contratti miliardari con le tv e un accordo con il governo giapponese ma i Giochi li fanno gli atleti non i dirigenti e sarebbe ingiusto non mettere tutti nelle condizioni di competere alla pari. Ho sentito alcuni dei nostri ragazzi e i loro allenatori e sono tutti preoccupati, chi non può allenarsi è anche angosciato dal rischio di veder buttare all’aria anni di lavoro. Se a metà aprile non si vede la luce in fondo al tunnel è meglio lasciar perdere. E’ un momento molto difficile, il nuoto azzurro si regge in gran parte sullo splendido lavoro che fanno le società e ora con quasi tutte le piscine chiuse sono in grande difficoltà. Abbiamo evidentemente grandi problemi a far allenare i nostri atleti di punta che stanno preparando i Giochi di Tokyo, se si faranno. Abbiamo i ragazzi della pallanuoto praticamente tutti fermi, sono aperte le due piscine federali di Ostia, dove stanno lavorando tra gli altri Paltrinieri e Detti, e Verona, dove c’è la Pellegrini. C’è aperta una piscina a Torino, quella di via Mecenate a Milano e un’altra a Imola. Non tutti i ragazzi nel giro azzurro si stanno allenando al meglio, quelli che hanno la piscina chiusa fanno quel che possono a casa“.

Parole preoccupate quelle del n.1 del nuoto italiano e continentale, ricordando la carica occupata nella LEN. Si è quindi tutti alla finestra.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse 

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