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F1, Kimi Raikkonen e l’ultimo Mondiale piloti della Ferrari. La rocambolesca ultima gara e l’harakiri tra Alonso e Hamilton

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Si potrebbero scrivere libri su libri, o sceneggiare un film, sul Mondiale di Formula Uno 2007. Una stagione che ha dell’incredibile, con un finale che ha regalato di tutto, suspense, colpi di scena a ripetizione, faide interne, errori, guasti, strategie azzeccate e sbagliate ma, soprattutto, ha incoronato Kimi Raikkonen campione del mondo. Quel 21 ottobre sul circuito di Interlagos a San Paolo, il Gran Premio del Brasile racchiuse in sé un mix di emozioni infinito, con il successo finale del finlandese. Ma, nessuno se lo sarebbe potuto immaginare, sarebbe poi divenuto l’ultimo campione del mondo della scuderia di Maranello. Ripensarci oggi, a 13 anni di distanza, fa davvero impressione.

Quella gara, senza pensare a queste statistiche, fu la degna conclusione di un campionato vissuto davvero sul filo di lana. 71 giri, 305,909 chilometri che sono entrati direttamente nella storia della massima categoria del motorsport. E pensare che, dopo la terzultima gara del calendario, il Gran Premio del Giappone del Fuji, sembrava tutto finito. La classifica vedeva Lewis Hamilton (nel suo anno da rookie, giova ricordarlo) in vetta con 107 punti, pronto a vincere il suo primo titolo nell’annata di esordio. Alle sue spalle il compagno di scuderia Fernando Alonso con 95, quindi Kimi Raikkonen lontanissimo a 90.

Sì, lo ribadiamo: lontanissimo. Non dimentichiamoci che nel 2007 il sistema di punteggio non era quello attuale. Chi vinceva riceveva 10 punti, e non 25, per cui la rimonta da -17 di “Ice Man” rappresenta qualcosa che si avvicinava all’utopistico. Invece, dopo la vittoria in Cina (con il britannico che finì mestamente la sua prova nella ghiaia della zona di ingresso ai box) tutto venne rimesso in discussione. Ad Interlagos si poteva ancora ribaltare ogni scenario. Per il ferrarista occorrevano due aspetti fondamentali: vincere e sperare che il portacolori della McLaren chiudesse oltre la quinta posizione. Non semplice, ovviamente, ma come si dice “Bisogna crederci fino alla fine”. E così fu.

La Ferrari iniziò nel migliore dei modi, mettendo Felipe Massa in pole position, pedina fondamentale per eventuali giochi di squadra, ma Kimi Raikkonen non andò oltre il terzo posto, alle spalle proprio del suo rivale. Fernando Alonso, invece, ancora in lotta a sua volta per il successo finale, concludeva la seconda fila dello schieramento. Allo spegnimento dei semafori il padrone di casa per eccellenza fu impeccabile e vola via, inseguito dal compagno di scuderia che brucia immediatamente Hamilton. Si arrivò sulla Reta Oposta con le due Ferrari saldamente al comando, mentre tutta l’inimicizia in seno alla McLaren deflagrò alla staccata della Descida do Lago, con Alonso che attaccò il giovane vicino di box che, suo malgrado, sbagliò, finì largo e perse numerose posizioni. La torcida di San Paolo esplose letteralmente, ma i tifosi paulisti non sapevano che il meglio doveva ancora arrivare.

All’ottavo giro, infatti, sempre il uscita dalla Descida do Lago, la monoposto di Hamilton iniziò a rallentare clamorosamente e non ne volle proprio sapere di affrontare la salita verso la Ferradura. Dopo lunghissimi secondi la monoposto numero 2 riuscì a rimettere in sesto il cambio ed a ripartire, in qualche modo. Il suo distacco, tuttavia, era immenso e lo relegò in coda al gruppo. Da quel momento la sua gara diventò un calvario con soste ai box scriteriate per cambiare gomme e fare rifornimenti veloci nella speranza di rimontare posizioni su posizioni, ma l’inglese non andò oltre la settima posizione conclusiva ad oltre un giro di distacco dalla vetta.

Davanti, invece, fu un infinito festival rosso. Felipe Massa dopo aver fatto il ritmo rientrò ai box per il secondo pit-stop, mentre Kimi Raikkonen martellava su tempi eccezionali e lo sopravanzò senza problemi. Gli ultimi chilometri furono una meravigliosa cavalcata verso il trionfo per il finlandese e per una doppietta sensazionale per la scuderia di Maranello. Interlagos si tinse di rosso, “Ice Man” si sciolse nei festeggiamenti per il suo titolo iridato con un podio nel quale tutti i presenti ebbero modo di sorridere. Il finlandese per ben ovvi motivi, Massa per la gioia del team, infine Alonso soddisfatto quasi più dei rivali nel vedere Hamilton chiudere la sua gara tra le lacrime. La classifica del Mondiale 2007 fu, ed è, letteralmente leggendaria. Kimi Raikkonen chiude con 110 punti, contro i 109 del duo della McLaren.

Un finale beffardo per il nativo di Stevenage che, come ben sappiamo, andrà a prendersi la sua rivincita 12 mesi dopo. Questa volta ai danni di Felipe Massa, sotto la pioggia di Interlagos, quando il brasiliano aveva già tagliato il traguardo e si sentiva già campione del mondo. Una conclusione bruciante e drammatica. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia…

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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