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F1 2020, il punto della situazione fra cancellazioni e rinvii

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L’attuale situazione sanitaria mondiale sta colpendo duramente anche il mondo dello sport: ai vari eventi che hanno subito cancellazioni e ritardi si è andata ad aggiungere anche la Formula 1. Dopo la cancellazione del GP di Melbourne programmato per lo scorso 15 marzo 2020 a poche ore dallo scattare dei semafori, l’intero calendario della massima serie automobilistica sta subendo cancellazioni e variazioni importanti.

Al momento la Fia e il patron del circus Chase Carey stanno lavorando alacremente per cercare di definire un nuovo calendario gare e garantire così una risposta a tutti i tifosi e gli appassionati che si chiedono quando potranno tornare a vedere i propri beniamini sfidarsi in pista. La situazione tuttavia è molto complessa e lungi dall’essere risolta: dopo la defezione del GP di Australia, al momento risultano rinviate tutte le gare che si sarebbero dovuto svolgere dopo di essa. Risultano infatti rinviati i GP del Bahrein (che in un primo momento si era ipotizzato di far correre a porte chiuse), il Gp del Vietnam sul nuovo circuito di Hanoi, il GP di Cina a Shangai, il GP d’Olanda sul rinnovato circuito di Zandvoort e infine il GP di Spagna. Annullato invece in via definitiva il GP di Monaco, tappa fissa per 78 anni di fila, facendo saltare l’appuntamento più mondano, caratteristico ed esclusivo del panorama automobilistico mondiale, con le monoposto da Formula 1 impegnate a sfrecciare lungo le strade del Principato di Monaco, da anni ormai non solo una classica meta per gli amanti del casinò ma anche location di celebri film e sede di prestigiosi eventi che si svolgono in questa prestigiosa cornice, tra hotel di lusso e i lussuosi yacht ormeggiati lungo il porto.

Negli ultimi giorni l’unica certezza sembrava essere il GP dell’Azerbaijan di Baku, programmato per il prossimo 6 giungo 2020, appuntamento tuttavia anch’esso rinviato a data da destinarsi. Con l’eliminazione dei primi 8 appuntamenti dell’anno, la Formula 1 si trova a perdere “per strada” quasi la metà dei 20 appuntamenti che avrebbero caratterizzato la stagione 2020, tra l’altro quella che sarebbe dovuta essere la più ricca di gare nella storia di questo sport. Tutto questo tuttavia non si tramuta solo in una grave perdita per i tifosi, dietro alla formula 1 c’è un giro di interessi miliardario e, fra sponsor, diritti TV e pubblico pagante, la perdita che si nasconde dietro alla cancellazione di queste gare potrebbe essere molto più grande e dannosa di quanto sembra, basti infatti pensare che alcuni GP pagano cifre superiori ai 50 milioni di dollari solo per ospitare la Formula 1.

Ipotizzando che la situazione globale migliori e che l’emergenza rientri, Liberty Media ha ipotizzato di anticipare ai mesi di marzo, aprile e maggio la pausa estiva, prolungando così il campionato verso la fine dell’anno e ben oltre la data prevista dell’ultimo GP (27-29 novembre), recuperando così gli appuntamenti andati persi. Lo stesso Corey tuttavia rimane vago sull’argomento, dichiarando in una nota che “Al momento non è possibile fornire un calendario più specifico a causa della fluidità della situazione attuale, ma prevediamo di ottenere informazioni più chiare sulla situazione in ciascuno dei nostri paesi ospitanti, e sulle questioni relative ai viaggi in questi paesi nel mese prossimo”.

In questa situazione di grande incertezza, la FIA ha anche deciso di far slittare al 2022 quello che fino a pochi giorni fa era il “nuovo regolamento 2021”, il tutto con l’intento di preservare la situazione economica dei costruttori, già messi a dura prova dalla particolare contingenza che tutti ci stiamo trovando a vivere. Sia la Fia che la F1 in accordo con i 10 costruttori che prendono parte al mondiale, hanno infatti concordato di prolungare fino a tutto il 2021 l’attuale regolamento tecnico e di far slittare al 2022 la rivoluzione che era stata approvata nei mesi scorsi, quella che rivoluzionerà la Formula 1 con vetture tutte nuove e soluzioni aerodinamiche volte a rendere le gare più combattute e spettacolari. È stato infine concordato che i team utilizzeranno i telai sviluppati per la stagione 2020 anche nel 2021, con , come si legge in una nota della Fia, “il potenziale congelamento di ulteriori componenti da discutere a tempo debito”. A noi tifosi, infine, non resta che aspettare… e sperare.

Team Deltapictures

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Foto: LaPresse

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