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F1, Gp Spagna 1996: Michael Schumacher, il mago della pioggia. Rimonta epica e sorpassi da urlo per la prima vittoria in Ferrari – VIDEO

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Nel corso della sua carriera Michael Schumacher ha vinto 91 Gran Premi. Una delle vittorie più significative ed emozionanti dell’asso tedesco è senza dubbio la ventesima, ovvero la prima conquistata a bordo della Ferrari. Andiamo dunque a rivivere le emozioni di quel pomeriggio indimenticabile in mezzo al diluvio del Montmelò.

Gran Premio di Spagna, settima prova del Mondiale 1996. Michael Schumacher sta vivendo la sua prima stagione alla Ferrari che, sino a quel momento, è fatta di luci e ombre. Un paio di pole position certificano il talento del teutonico, ma la supremazia delle Williams è marcatissima e in gara c’è poco da fare contro Damon Hill o Jacques Villeneuve. Schumi si deve quindi accontentare di diversi piazzamenti, dovendo però ingoiare l’amarissimo boccone di Montecarlo. Nel Principato, il Kaiser incappa in una giornata da dimenticare, sciupando una pole position sul tortuoso tracciato monegasco con una brutta partenza, seguita da un banalissimo errore che lo fa andare a sbattere contro il guard rail già nel corso del primo giro. Il tedesco è conscio di aver sprecato una ghiotta occasione ed è avido di riscatto. A Barcellona le Williams dominano le qualificazioni, mentre la punta di diamante del Cavallino Rampante realizza il terzo tempo. Tuttavia la domenica mattina sul circuito del Montmelò si abbatte una pioggia incessante. È il 2 giugno, ma sembra il 2 novembre. Nella Formula 1 del 2020 con queste condizioni forse non si gareggerebbe. Di sicuro si partirebbe dietro la safety car. All’epoca, invece, la partenza viene data regolarmente.

Tutti i piloti optano per una strategia a una sosta con un’unica eccezione: Schumacher, che pianifica due pit-stop. Quando i semafori si spengono, Michael parte per l’ennesima volta male, vittima dell’ormai leggendaria frizione capricciosa della F310 e, al termine del primo giro, si ritrova in sesta piazza dietro a Villeneuve, Alesi, Hill, Berger e Irvine. Quest’ultimo però, pressato dal compagno di squadra, finisce in testacoda all’inizio della seconda tornata. Schumi inizia ad avvicinarsi a Berger e lo supera facilmente durante il quinto giro, salendo così al terzo posto. Sì, perchè Hill è stato vittima di un fuoripista e ha ceduto due posizioni. Ben presto diventa evidente come il Kaiser ci abbia visto benissimo. La vettura più leggera e quindi più maneggevole delle altre, unita alla proverbiale abilità sul bagnato di chi la guida, si rivelano una combinazione micidiale. Schumacher è ormai negli scarichi di Alesi, che inizia a difendersi arcignamente con traiettorie tutt’altro che ortodosse. Il tedesco però non perde la pazienza, aspetta il momento giusto e alla nona tornata lancia il suo assalto, scavalcando il francese non senza un piccolo contatto. Michael recupera con decisione anche su Villeneuve, il quale invece, quando viene attaccato, non oppone alcuna resistenza, arrendendosi all’evidente supremazia dell’avversario. È il 12° dei 65 giri in programma e il Kaiser è passato in testa. Con la pista libera di fronte a sé, Schumacher inizia a dare una dimostrazione di superiorità ai limiti del concepibile. Il tedesco guadagna infatti qualcosa come 4 secondi a tornata sugli avversari più vicini! Al 21° giro il suo margine su Villeneuve è già di mezzo minuto! Va bene la vettura più leggera, ma questa performance da urlo non può essere spiegata solo con un carico di benzina inferiore. Peraltro, ormai Schumi ha guadagnato un vantaggio tale da permettergli di rimanere in testa anche con un pit-stop in più. Semplicemente mostruoso.

Il tedesco effettua la sua prima sosta e, una volta tornato in pista, continua nel suo show. Ormai sta gareggiando in una dimensione diversa rispetto a tutti gli altri. I suoi tempi sono nell’ordine dell’1’47”, mentre nessun altro pilota riesce a girare sotto l’1’50”! Ci si inizia a chiedere se il ventisettenne di Kerpen arriverà a doppiare tutti gli avversari… Tutto il mondo Ferrari, che non vince ormai da un anno, inizia ad assaporare una vittoria, evento rarissimo in quegli anni. A tredici tornate dal traguardo però si verifica un colpo di scena. La monoposto di Schumacher inizia a emettere un rumore stridulo, segnale evidente che uno dei suoi scarichi si è rotto. Il vantaggio è enorme e Michael si può permettere di alzare il piede per far respirare la sua vettura, ma al box Ferrari la tensione è palpabile. Visti i tempi di percorrenza, si deve resistere per almeno venti minuti! La paura che un successo ormai certo possa svanire per un guasto meccanico, come tante volte è capitato negli anni precedente, diventa concreta. Però quello è il giorno del Kaiser nulla può fermarlo. Il tedesco taglia il traguardo in trionfo, tra il tripudio del muretto box e dei tifosi della “Rossa”.

La prima vittoria di Schumacher con la Ferrari arriva dunque in maniera epica e speciale. Non si tratta di un successo conquistato grazie ai problemi delle più quotate Williams, bensì di un’affermazione guadagnata con merito in pista, in una giornata dove il talento del singolo riesce a mettere in secondo piano il mezzo meccanico. Nel diluvio del Montmelò il connubio Schumi-Cavallino Rampante ottiene quindi nel modo più bello un’epopea vincente che durerà oltre un decennio. Arriveranno altri 70 successi, ma pochi emozionanti come quello di Barcellona 1996.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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