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Pallamano, le nidiate promettenti dell’U18 e dell’U20. Tutti i giovani da seguire con attenzione

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La pallamano è da sempre considerata la “pecora nera” dello sport italiano, una disciplina dall’alto tasso spettacolare che però fatica a crescere nel Bel Paese, con la Nazionale maschile che può contare appena una partecipazione ai Mondiali (1997) ed una agli Europei (1998), mentre la Selezione femminile può annoverare un gettone nell’edizione iridata del 2001, ospitati in Trentino-Alto Adige. Risultati poco incoraggianti, dunque, ma qualcosa, forse, sta per cambiare.

Negli ultimi anni, infatti, le Nazionali giovanili stanno ottenendo buoni risultati a livello continentale, specie con i ragazzi nati nel biennio 2000-2001, capaci di iniziare il proprio percorso in tornei di categoria come la Sparkassen Cup e i Mediterranean Handball Championship, giocandosela alla pari contro superpotenze come Francia, Germania e Spagna. A suggellare il talento di questi ragazzi è stata invece l’ultima edizione degli EHF Championships di 2^ Divisione, qualificandosi per gli Europei under 20, inizialmente previsti per questa estate, ma posticipati a causa della pandemia.

Andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio tutti i giovani da tenere d’occhio per il futuro, sia nella categoria U20, sia in quella U18:

Andrea Colleluori: classe 2000, è il portiere della squadra, e vanta anche presenze con gli azzurri più grandi. Gioca in Francia, nell’accademia del Nantes, formazione di vertice del campionato transalpino, dove si sta confrontando con una realtà molto diversa da quella italiana. Il futuro è tutto nelle sue mani, e presto terminerà anche il settore giovanile, con rosee prospettive di carriera.

Umberto Bronzo: ala destra, il siciliano gioca già lontano da casa, tra le fila dell’ambiziosa Ego Siena, dove detiene la titolarità nella fascia, conquistata a suon di gol, nonostante i 18 anni di età. Anche per lui si sono aperte le porte della Nazionale maggiore, dove sta trovando minuti, seppur in un ruolo dalla forte concorrenza.

Marco Mengon: probabilmente il più talentuoso della nidiata azzurra, che pochi giorni fa ha lasciato l’accademia del Montpellier per firmare un contratto da professionista, sempre in Francia, con il Cesson Rennes Metropole, in testa alla classifica di seconda divisione prima della sospensione. E’ il centrale, cervello della squadra, già fondamentale nelle gerarchie di Riccardo Trillini nella Nazionale.

Simone Mengon: fratello gemello di Marco, anche lui è nella cantera del Montpellier, nella quale si sta ritagliando spazio, e sta maturando esperienza. Esploderà anche lui.

Niko Kasa: 2001, è uno degli azzurri più maturi dal punto di vista fisico, e delle volte sembra davvero inarrestabile. Cresciuto nel Rapid Nonantola, l’italo-albanese gioca nella posizione di terzino sinistro, ma anche in difesa riesce a dare un significativo contributo alla Ego Siena.

Leo Prantner: ala destra, l’altoatesino ha disputato una stagione in Germania, nel settore giovanile del Flensburg, per poi tornare nel suo Merano, dove segna a ripetizione.

Thomas Bortoli: altra ala destra, del 2002, il mancino del Cassano Magnago sembra aver trovato la consapevolezza giusta per un ruolo importante in Serie A. Schierato anche come terzino, sta portando in alto la formazione lombarda, allenata da Davide Kolec.

Nicola Fadanelli: centrale del Pressano, il 2002 sta pian piano affacciandosi ai palcoscenici della prima squadra, siglando anche i primi gol con la maglia giallo-nera. Il suo è un ruolo delicato, e la concorrenza è altissima, cercherà di conquistare un posto nelle rotazioni di Alessandro Fusina.

Nicolò Riva: altro prodotto del Cassano Magnago, è il portiere della Nazionale under 18, e per ora uno degli elementi da tenere maggiormente d’occhio nelle categorie giovanili, in attesa del grande salto.

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gianni.lombardi@oasport.it

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Foto: FIGH

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