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L’Italia è grande: Patrick Staudacher, l’oro più incredibile ai Mondiali 2007. Il superG della vita al momento giusto

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Patrick Staudacher Pentaphoto

Non era mai salito sul podio in precedenza: lo ha fatto, sul gradino più alto e per giunta a un Mondiale, il 6 febbraio 2007, in Svezia. Situazione che può capitare, quella della sorpresa, nello sci alpino, a maggior ragione in un grande evento. Ma Patrick Staudacher, classe ’80, oggi allenatore di alto livello, all’epoca primo italiano maschio in grado di conquistare il titolo mondiale in superG, dal 1987 (cioè da quando fu introdotto nella rassegna), sul podio ci sarebbe salito due anni più tardi, in Coppa del Mondo, una volta sola, ma avrebbe meritato un altro sviluppo di carriera. Le doti (tecniche e fisiche) non gli mancavano. Ai Giochi Olimpici di Vancouver 2010, oltretutto, si piazzò settimo, sempre in superG, a 9 centesimi dalla medaglia di bronzo, preceduto anche da due italiani, a dimostrare la sua attitudine per l’appuntamento importante.

Ri-sintonizziamoci però su quel 6 febbraio 2007, quando tutte le attese della squadra nazionale italiana di sci alpino maschile sono puntate su Peter Fill, molto brillante in stagione. E invece, contro ogni pronostico, l’altoatesino Patrick Staudacher diventa campione iridato di SuperG, e lo fa subito, in avvio di manifestazione, alla gara numero uno, conquistando dunque la prima medaglia dei Mondiali di sci alpino di Aare, in assoluto e per l’Italia. Una gara, quella di superG, che era slittata a causa del maltempo, come spesso capitava e capita da quelle parti. Un’attesa snervante, ma che alla fine è diventata quanto mai dolce per i colori italiani, visto che Patrick ha sorpreso tutti vincendo un oro in cui nessuno credeva, nemmeno lui, che prima di festeggiare la sua impresa ha dovuto realizzare, capire, rendersi conto che il numero 1 era stato lui. Perfetta la prova del carabiniere di Colle Isarco (come Gerda Weissensteiner) che, con il tempo di 1’14″30, ha preceduto l’austriaco Fritz Strobl (medaglia d’argento, e oro olimpico in discesa nel 2002) e lo svizzero Bruno Kernen (bronzo, iridato in discesa nel 1997), rifilandogli rispettivamente 32 e 62 centesimi. 

Staudacher, 26 anni, vantava come miglior risultato, fino a quel momento, un quinto posto nella libera di Bormio del 28 dicembre 2005. Era stato settimo in combinata alle Olimpiadi di Salt Lake (2002) e diciasettesimo in SuperG a Torino 2006. L’oro vinto in Svezia rappresenta la prima medaglia iridata maschile dell’Italia nella storia della disciplina, e mai era arrivato il piazzamento più importante sul podio. Un successo che permette a Staudacher di coronare una carriera fin lì non troppo brillante per l’altoatesino, vittima di una serie di infortuni, il più grave nel 2005, quando subì il trapianto della cornea. 

Alla fine, tutti contenti gli azzurri. La medaglia di Staudacher è un ottimo inizio di un Mondiale che poi regalerà altre due medaglie, e la felicità di aver visto Patrick sul gradino più alto del podio, compensa l’amarezza di chi si aspettava qualcosa in più. “Non ho sbagliato nulla – aveva dichiarato il campione del mondo all’epoca -. La neve era aggressiva ma non ho avuto problemi. Mi sembra di vivere un sogno, partire con il pettorale numero 12 in questo genere di gare è vantaggioso, però sono contento perchè ho saputo cosa fare in ogni tratto del tracciato. Penso che impiegherò parecchio tempo per rendermi conto della portata della mia impresa. Per me tutto questo è un sogno“. 

L’allora direttore tecnico delle squadre azzurre era l’attuale Presidente FISI, Flavio Roda. “E’ un successo meraviglioso. Tutti noi siamo quasi increduli, ma penso che Patrick abbia veramente meritato la vittoria. E’ un atleta creato e cresciuto all’interno della squadra, è un grande e ha anche tanti doti dal punto di vista umano, ha sofferto tanto“. Tornando alla gara, fra le delusioni c’è sicuramente Bode Miller. L’americano, campione uscente, ha sbagliato numerose volte finendo ventiquattresimo, mentre Hermann Maier si è difeso col settimo posto.  Ho appena sentito Patrick al telefono: è fuori di sè. Non si è ancora del tutto reso conto di quello che è successo”, raccontava invece il fratello, Armin Staudacher. I genitori Waltraud e Hermann, la fidanzata Bettina e gli parenti e amici hanno seguito la gara nella baita Allriss che la famiglia Staudacher gestisce in val di Fleres, una isolata valle laterale ai piedi del Brennero.  Sono qui con noi – raccontava Armin – anche gli alunni della scuola elementare di Fleres. E’ una grande festa, non riusciamo a contenere la nostra gioia. Quando ho visto scendere Patrick ho subito capito che stava facendo una bellissima gara. Pensavo che potesse arrivare terzo o al massimo secondo. Quando però poi un concorrente dopo l’altro si è piazzato dietro a lui ho capito che ce la poteva fare“. 

Forse la più grossa sorpresa di sempre nella pur gloriosa storia dello sci alpino maschile italiano.

Classifica del SuperG maschile 

1. Patrick STAUDACHER (ITA) 1’14″30 

2. Fritz Strobl (Aut) 1’14″62 

3. Bruno Kernen (Svi) 1’14″92 

4. Christoph Gruber (Aut) 1’14″93 

5. Didier Cuche (Svi) 1’14″93 

6. Erik Guay (Can) 1’14″95 

7. Jan Hudec (Can) 1’14″96 

8. Hermann Maier (Aut) 1’14″96 

9. Francois Bourque (Can) 1’14″97 

10. Marco Buechel (Lie) 1’14″99 

11. Mario Scheiber (Aut) 1’15″09 

12. Steven Nyman (Usa) 1’15″20 

13. Aksel Lund Svindal (Nor) 1’15″24 

14. Peter Fill (ITA) 1’15″31 

15. Silvan Zurbriggen (Sui) 1’15″31 

16. Massimiliano Blardone (Ita) 1’15″38 

27. Werner Heel (Ita) 1’15″74 

 

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gianmario.bonzi@gmail.com

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Foto: Pentaphoto

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