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Calcio, Karl-Heinz Rummenigge sul ritorno in campo: “Si deve giocare per lo sport e per l’economia”

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La ripresa delle attività in questi giorni così complicati per l’emergenza Covid-19 tiene banco. In Italia, come nel resto d’Europa e del mondo, la criticità è molto seria e i riflessi sulla salute e sull’economia assai importanti. Il bilanciamento tra i due aspetti citati è un po’ il vero problema di questo momento e ci si divide tra chi vorrebbe dare ampie garanzie sul fronte della salute e chi invece pensa che le conseguenze del virus siano ancor più “devastanti”.

A fornire una propria chiave di lettura a riguardo il CEO del Bayern Monaco (ex grande calciatore dell’Inter e della Germania) Karl-Heinz Rummenigge. Intervistato dal Corriere dello Sport, il dirigente del club bavarese, ha sposato la linea del ritorno in campo: “È tutto provvisorio. Il dg della Lega ha formulato delle ipotesi, prospettato degli scenari, qui l’organizzazione è molto importante. Ma le date non le decide il calcio, bensì la politica. Esattamente come in Italia. Non sappiamo ancora se riprenderemo al 100 per cento il 9 maggio. Sappiamo però che è necessario ricominciare. Per due motivi. Il primo è quello sportivo. Bisogna assegnare il titolo, sapere quali squadra parteciperanno alle coppe, chi retrocederà. Il secondo, non meno importante, è economico. Anche da noi le televisioni che trasmettono le partite hanno forte incidenza sui ricavi. Devono ancora versare l’ultima rata, e in particolare con Sky, la principale, il dg della Lega sta trattando le condizioni. Sappiamo che pagheranno, ma intorno al 15 ci sarà un altro check. Bisogna innanzitutto capire come evolve la situazione. Aspettiamo soltanto la luce verde del governo. Disciplina e sensibilità sono i nostri punti di forza“, le parole di Rummenigge.

I danni economici per le società, a tutti i livelli, sono rilevanti ed ecco che il CEO tedesco si augura che il presidente della FIFA Gianni Infantino prenda provvedimenti: “Mi auguro che intervenga in modo sostanzioso per aiutare le leghe attraverso un fondo di solidarietà. Deciderà lui chi assistere, determinante è che i soldi non finiscano nelle mani sbagliate. In questa fase sarebbe importantissima la riduzione delle distanze politiche tra Fifa e Uefa, che sono la madre del calcio mondiale e l’organizzazione più importante“.

 

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Foto: Fabio Diena / Shutterstock.com

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