Seguici su

Atletica

L’Italia è grande: Fiona May, la pantera azzurra plana sul mondo e si prende l’iride a Goteborg 1995

Pubblicato

il

Fiona May, l’indimenticata e indimenticabile Pantera dell’atletica leggera italiana. Una donna uscita dalla sua disciplina per ergersi a icona dello sport italiano tout court, un viso simbolico che è entrato nel cuore di tutti gli italiani, anche di quelli poco avvezzi al “track and field”, amata non soltanto per il suo incommensurabile talento ma anche per lo spirito brioso, per il carisma, per la cattiveria agonistica, per la sua spavalderia, per la sua genuinità. Il Fenicottero di Slough si mette in mostra sotto la bandiera britannica all’inizio della sua carriera, vince l’oro agli Europei juniores e ai Mondiali di categoria, poi è sesta alle Olimpiadi di Seoul 1988 e ci riprova a Barcellona 1992 senza successo. Nel frattempo nasce l’amore con Gianni Iapichino, faro del salto con l’asta italiano: i due si sposano, Fiona May acquisisce la cittadinanza ed è con la maglia azzurra che diventa immortale.

Agli Europei 1994 è subito bronzo ma è l’anno dopo che si inventa la prima, vera, affascinante magia che le permette di festeggiare avvolta nel nostro tricolore. Mondiali di Goteboerg, Fiona May ha 25 anni ed è tra le favorite nel salto in lungo. La rassegna iridata è dominata dagli USA (12 ori) ma il Bel Paese non è paruta comparsa in quella manifestazione (tra le migliori di sempre, terzo posto nel medagliere con sei allori complessivi di cui due ori). L’azzurra si qualifica agevolmente alla finale (6.76 al primo tentativo, è l’unica a superare la norma fissata un centimetro più indietro). L’atto conclusivo si mette subito in discesa: Fiona mette in chiaro le cose in occasione del salto di apertura, vola a 6.93 metri e la misura si rivela invalicabile per tutte le rivali. La cubana Niurka Montalvo e la russa Irina Mushailova rimangono lontane fino all’ultimo balzo (6.86 per la caraibica d’argento, 6.83 per l’europea di bronzo), la nostra portacolori è ingorda e decide di superarsi con un magico 6.98 che sigilla la sua apoteosi: Campionessa del Mondo.

La carriera della toscana d’adozione è poi stata eccezionale: un altro oro ai Mondiali (2001), due argenti alle Olimpiadi (Atlanta 1996 e Sydney 2000), un oro ai Mondiali indoor, un titolo agli Europei indoor, un argento agli Europei all’aperto (a Budapest 1998 siglò quello che ancora oggi è il record italiano, 7.11 metri). Il ritiro dopo l’oro ai Giochi del Mediterraneo 2005, poi il ruolo di protagonista nella fiction Butta la Luna su Rai Uno, la partecipazione a Ballando con le Stelle, un ruolo di primo piano in ambito dirigenziale sportivo. Mamma di Anastasia e Larissa, giovane fenomeno del 2002 che sta seguendo le orme di mamma.

 

[sc name=”banner-article”]

CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE DI ATLETICA LEGGERA

stefano.villa@oasport.it

Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Lapresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità