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Ciclismo, squadre in crisi: sei World Tour tagliano gli stipendi, 3 in cassa integrazione. Tutte le cifre e gli scenari

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La pandemia ha colpito duramente il mondo del ciclismo, una vera e propria crisi economica si è abbattuta sull’universo del pedale e ha costretto moltissime squadre a rivedere i propri budget oltre a chiedere sacrifici ai propri dipendenti. Moltissime compagini World Tour sono infatti in crisi e sono dovute intervenire per rimanere a galla visto che non andranno in scena corse fino a luglio, sperando poi di tornare gradualmente in gruppo e di disputare gli eventi principali come i tre Grandi Giri e le Classiche Monumento oltre ai Mondiali.

Tra le formazioni che fanno parte della “Champions League del ciclismo” ben sei hanno provveduto a un taglio degli stipendi: Astana (riduzione del 30%), Bahrain-McLaren (30%, ma i soldi detratti verranno restituiti successivamente), CCC (addirittura 80%), Lotto-Soudal (10%), Mitchelton-Scott (70%), EF Pro Cycling (taglio non precisato). Tre compagini francesi, sempre del circuito World Tour, sono invece dovute ricorrere agli ammortizzatori sociali: AG2R La Mondiale, Cofidis, Groupama-FDJ si sono rivolte al “chomage technique”, sostanzialmente l’equivalente della nostra cassa integrazione. La Deceunick-Quick Step ha invece deciso di tagliare gli stipendi dello staff tecnico mentre i corridori rimangono regolarmente a libro paga. E per quanto riguarda le Professional italiane? La Bardiani-CSF si è rivolta alla cassa integrazione, Androni-Sidermec e Vini Zabù-KTM non posso appoggiarsi a quel sistema ma hanno fatto sapere di non avere problemi in relazione ai pagamenti come riporta Spazio Ciclismo.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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