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F1, i vincitori più anziani del Mondiale. Luigi Fagioli trionfò nel GP di Francia a 53 anni!

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In una F1 sempre più giovane, non possiamo dimenticare i vincitori anziani, sportivamente parlando, che hanno trionfato per almeno una volta nel Mondiale. Nei settant’anni della storia della massima formula sono molti i piloti che sono riusciti a cogliere un successo nella fase conclusiva della propria carriera agonistica, tra loro troviamo anche diversi italiani.

Il record è infatti detenuto da un azzurro. Si tratta di Luigi Fagioli, vincitore del GP di Francia del 1951 dopo aver superato i 53 anni da 22 giorni. Per Fagioli, impegnato nel Mondiale del 1951 a bordo di un’Alfa Romeo 159B, si trattò dell’unico trionfo in F1 dopo i cinque podi siglati nell’annata 1950. Tra i vincitori più anziani di un gara del Mondiale citiamo altri due nostri connazionali: Nino Farina e Piero Taruffi. Il primo, protagonista tra le stagioni 1950-1957, ha vinto due competizioni nella sua carriera, l’ultima delle quali nel GP di Germania del 1953 all’età di 46 anni. Leggermente più giovane, a 45 anni compiuti, Piero Taruffi vinse il GP di Svizzera del 1952, stagione in cui concluse il campionato al terzo posto della classifica piloti.

Taruffi si piazza al quarto posto tra i piloti più anziani a vincere un GP. Davanti a lui troviamo la leggenda di Juan Manuel Fangio. L’argentino, cinque volte titolato tra le annate 1951-1957, ha portato in bacheca l’ultimo acuto della carriera nel GP di Germania del ’57 all’età di 46 anni e 219 giorni. Ricordiamo che a Fangio appartiene anche il record, irraggiungibile, di essere il campione più anziano della storia (46 anni e 41 giorni).

Tra i protagonisti del Circus che sono saliti sul gradino più alto del podio in tarda età agonistica citiamo altri due volti storici: l’australiano Jack Brabham e l’inglese Nigel Mansell. Il primo, campione tre volte nei Mondiali 1959, 1960 e 1966, ha vinto all’età di 43 anni il GP del Sudafrica del 1970, anno in cui concluse la carriera in F1. Più recente nel tempo è la vittoria del GP d’Australia del 1994 ad opera di Nigel Mansell. L’inglese, in pista nel 1994 con il team Williams, siglò l’impresa a 41 anni. Nella speciale graduatoria di cui stiamo parlando spicca Graham Hill. Il britannico, campione del mondo di F1 nel 1962 e 1968 ed unico capace di vincere in carriera la 24 Heures du Mans e la 500 Miglia di Indianapolis, ha vinto anche 14 eventi di F1. L’ultimo dei quali fu nella location di Monaco, durante l’anno 1969, stagione in cui Hill aveva già oltrepassato i quarant’anni.

Sam Hanks e Maurice Trintignant sono altri due ex della F1 che hanno stracciato la concorrenza dopo aver tagliato il traguardo delle quaranta primavere. L’americano Hanks, in pista dal 1950 al 1957, ha vinto l’unico GP della propria vita nella leggendaria Indianapolis 500. La competizione, attualmente inserita nel calendario della IndyCar Series, fu per 10 anni, dal 1950 al 1960, valida per il Mondiale di F1. Hanks, trionfò nell’ovale dell’Indiana nel 1957 a quarant’anni e 321 giorni. Sempre a quarant’anni  compiuti, il transalpino Trintignant si affermò per l’unica volta della propria carriera in  F1 nell’edizione 1958 del GP di Montecarlo.

Nella storia moderna, tra i piloti più anziani a segno in una tappa del Mondiale di F1, citiamo Kimi Raikkonen. Il finnico, presente nella stagione 2020 della massima formula con un’Alfa Romeo, manca dal gradino più alto del podio dal GP d’America del 2018. Nell’evento sul tracciato di Austin, in Texas, il finlandese, ai tempi a bordo della Ferrari, vinse la prova all’età di 39 anni e 4 giorni, il tredicesimo più anziano della storia. Oltre ai già citati italiani, all’interno della lista citiamo anche il nome di Riccardo Patrese. Il padovano vinse a 38 anni e 191 giorni il GP del Giappone del 1992 davanti all’austriaco Gerhard Berger ed all’inglese Martin Brundle.

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Foto: LaPresse

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