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Tennis, Matteo Berrettini: “In Florida riesco ad allenarmi, ma la voglia di giocare è immensa. Il ritorno in campo sarà complicato”

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Il mondo del tennis, come tutti gli altri sport a livello globale, è fermo. Non si tratta certo di una notizia, dopotutto ormai da lunghe settimane, racchette e palle sono ben chiuse nelle sacche dei giocatori. Loro malgrado, i protagonisti del circuito ATP, si stanno allenando, per quanto possibile. Anche il nostro Matteo Berrettini, per esempio, sta facendo di tutto per farsi trovare pronto alla ripartenza. Non si sa ancora quando si potrà rivedere azione in campo (al momento tutto è bloccato fino, almeno, al 13 luglio) ma il tennista romano vuole già pensare a quell’eventualità. In queste settimane di lock-down si trova a Boca Raton, in Florida, a poca distanza dalla celebre Palm Beach. Un luogo da sogno, nel quale il semifinalista degli US Open 2019 prova a concentrarsi sul lavoro fisico, e non solo.

“Rispetto alla situazione italiana posso dirmi più fortunato – spiega nel corso di una lunga intervista rilasciata a La Stampa – Qui a Boca Raton le restrizioni non sono così rigide per cui posso allenarmi. La compagnia di Alja Tomljanovic (collega e, soprattutto, fidanzata ndr) sta rendendo tutto più piacevole”.

Gli allenamenti, ovviamente, non possono essere i soliti, ma anche Berrettini riesce a estrarre il massimo dalle sue giornate americane. “Ho a disposizione pesi e bilancieri in giardino, ci siamo costruiti una sorta di palestra. Per giocare a tennis ci rechiamo in una casa privata, dove non vive nessuno. Si tratta del luogo ideale, dato che è isolata, per cui possiamo sfruttarla in maniera proficua. L’unico problema è il dover ripetere ogni giorno le stesse cose”.

Un lavoro reso più complicato dal fatto che non si sa ancora quando si potrà tornare in campo, per cui non è semplice centellinare lo sforzo. “Sappiamo perfettamente che l’attesa sarà lunga, per cui nel mio caso dovrò gestirmi al meglio. Il tennis è uno sport semplice, dato che non c’è contatto, ma sei sempre obbligato a viaggiare. Il problema è tutto qui”.

Quando si tornerà alla vita di tutti i giorni il tennis dovrà svolgersi, con grande probabilità, a porte chiuse. “Penso che sia per noi giocatori, sia per gli appassionati, l’importante sarà poter assistere a qualcosa. Quindi meglio pensare alla passione, da seguire nel rispetto delle regole, in questo momento così complicato. Poi, è ovvio che il bello del nostro sport è la presenza del pubblico, che sia sugli spalti o in tv, ma se in campo potremo essere solamente io ed il mio avversario, pazienza, ci accontenteremo”.

Tra tornei cancellati, rinviati e ancora in dubbio, si sta valutando anche la situazione degli Internazionali BNL d’Italia. Secondo alcuni, la sede di Roma potrebbe essere scartata in questo 2020. Berrettini, romano doc, ha una sua convinzione ben precisa. “L’idea è particolare, ma deve essere comunque valutata. Penso che più riusciremo a giocare meglio sarà. Milano o Torino non rappresenterebbero il finimondo e farebbe bene anche all’economia. I tornei minori soffriranno in maniera maggiore e sarà difficile emergere”.

Ultima battuta sulla ripartenza a livello fisico. Gli esempi di Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic sono importanti. “Loro hanno ampiamente dimostrato nelle loro incredibili carriere di essere in grado di tornare ancor più forti di prima dopo lunghi infortuni. La sfida sarà tutta sulle spalle di noi giovani. Ognuno avrà una voglia immensa di giocare, per cui mi attendo una ripresa quanto mai competitiva”.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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