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Nuoto, i record del mondo: Sarah Sjoestroem ed i primati nei 50 e 100 sl a Budapest 2017

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Da anni considerata una delle assolute dive del nuoto globale, la svedese Sarah Sjoestroem domina il panorama mondiale della velocità femminile dello stile libero e della farfalla da quasi dodici anni, con il primo oro continentale nei 100 delfino che risale ai campionati di Eindhoven 2008.

La scandinava, oltre che per le sue apparizioni fuori dalla vasca, è considerata una leggenda nel suo paese d’origine per i traguardi raggiunti, tanto che qualcuno è arrivato a paragonarla alla nota Therese Alshammar. In una carriera costellata di trionfi (8 ori mondiali e un oro olimpico), una rassegna più di ogni altra permette di poter analizzare in maniera completa la carriera straordinaria della svedese: i Campionati Mondiali in vasca lunga di Budapest 2017.

Nella rassegna ungherese la scandinava ottiene infatti tre ori (50 e 100 farfalla e 50 stile libero) e un argento (nella doppia distanza), riuscendo anche a siglare due record del mondo nelle distanza veloci dello stile, tuttora imbattuti. Nella sua competizione migliore la Sjoestroem ha tuttavia mostrato al mondo intero il suo storico tallone d’Achille che l’accompagna fin dai primi anni di carriera. Presentatasi con lo stratosferico record in apertura della staffetta 4×100 stile (51.71) e con l’alloro nei suoi 100 farfalla, la svedese non è riuscita a ripetersi nella finale della gara regina e si è dovuta accontentare dell’argento alle spalle della “pantera nera” americana Simone Manuel, campionessa con un crono ampiamente alla sua portata (52.27 la statunitense contro il 52.31 della Sjoestroem).

Come in occasione della rassegna olimpica di Rio 2016 alla svedese è infatti mancata la competitività e la freddezza necessaria per imporsi nella finale più difficile per eccellenza, con la statunitense che è riuscita a batterla in entrambe le occasioni, pur vantando un personale decisamente più alto. La svedese da sempre nuota infatti principalmente contro se stessa ed è probabilmente più corretto valutarla in termini di tempi (14 record del mondo totali ottenuti) che di medaglie.

Con questo ovviamente non si vuole far passare il messaggio che la scandinava non sia una “bestia da finale”, perchè se poi si va ad osservare il proseguo del campionato si potrà osservare un altro oro nei 50 farfalla e il trionfo finale nei 50 stile con annesso l’ennesimo strepitoso record del mondo (23.67). Tuttavia probabilmente alla svedese manca ancora la medaglia più pesante nella gara regina in una rassegna mondiale o olimpica per entrare definitivamente nel gotha di questo sport. Non deve farci stupire quindi che i Giochi Olimpici giapponesi del prossimo anno potrebbero essere la perfetta conclusione di un percorso già comunque strepitoso.

michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: Twitter

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