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Calcio femminile: niente parità salariale negli Usa per le campionesse del mondo rispetto ai loro colleghi

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Una battuta d’arresto di non poco conto relativamente a un argomento che, anche in tempi di pandemia, non perde di certo la sua importanza: la parità salariale tra generi. Non è notizia di pochi giorni fa la richiesta da parte delle calciatrici della selezione degli Stati Uniti, campionesse del mondo in carica, di avere gli stessi stipendi dei giocatori della compagine maschile. La richiesta era stata di 66 milioni di dollari per colmare il gap.

Un dossier, quello presentato da Megan Rapinoe e compagne, in cui si mettevano in luce le differenziazioni marcate tra le due realtà. Di fatto ogni calciatore negli States percepisce 180.000 dollari nonostante la selezione abbia mancato la qualificazione agli ultimi Mondiali disputati in Russia nel 2018; le ragazze americane invece sono state pagate 52.500 dollari per essere in Francia nel 2019 e 147.000 per aver vinto. Una disuguaglianza, come spiegato dalla federcalcio statunitense, dovuta al diverso contratto preteso dalle giocatrici.

Ebbene, il giudice Gary Klausner del Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per la California centrale a Los Angeles ha respinto la richiesta menzionata e l’apertura concessa, come riportato dal Corriere della Sera, è quella riguardante alloggi, viaggi e altre situazioni di secondaria importanza.

 

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Foto: LaPresse

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