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Nuoto, Paolo Barelli: “Il Comitato tecnico scientifico dia le linee guida, altrimenti le piscine non riaprono”

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Una situazione difficile per l’economia italiana e per lo sport nostrano. Nell’emergenza sanitaria, che il Bel Paese sta vivendo, l’attenzione di tutti si sta rivolgendo, doverosamente, ai malati e a chi ha grosse difficoltà da questo punto di vista. Tuttavia i nodi spinosi sono anche in altri settori e l’asset sportivo è in forte sofferenza. Al di là delle rimostranze del calcio sulla ripresa del campionato di Serie A, delle grida di disagio chiare arrivano anche da altri lidi.

Sulla carta, dal 4 maggio, gli allenamenti individuali degli atleti professionisti di rilievo nazionale e internazionale dovrebbero riprendere ma le difficoltà dal punto di vista strutturale e organizzativo non mancano. A farsi portavoce di queste criticità è il presidente della FIN Paolo Barelli che, come riporto dall’Ansa, ha espresso una posizione piuttosto chiara: “Gli allenamenti possono ripartire a condizione che l’ufficio sport presso la presidenza del consiglio, sentito il Comitato tecnico scientifico, dia le linee guida per riprendere l’attività. Se queste non arrivano nessuno può riaprire“, le parole del n.1 della Federnuoto volte a evidenziare che al momento nessuno, nemmeno gli atleti top, possono allenarsi: “Lo dice chiaramente la lettera G, articolo 1 comma 1 del dpcm, non riguarda i nuotatori, ma tutti gli atleti degli sport individuali che potevano riprendere ad allenarsi: se non arriva questa autorizzazione non possiamo riprendere, saremmo fuori legge“.

Una sfida politica? Vedremo. Indubbiamente Barelli già negli ultimi giorni aveva manifestato una posizione molto critica circa il protocollo. In un’intervista a Libero, la sottolineatura è la seguente: “Chi apre una piscina per pochi atleti, seppur di alto livello? Chi paga l’acqua, la corrente, la gestione? Gli impianti sono magari dei beni pubblici, ma sono sorretti dall’iniziativa privata, dal volontariato e dalla passione. Quella stessa passione è il volano che spinge impegnarsi nell’agonismo. Dietro le gesta dei campioni ci sono milioni di cittadini che nelle loro società hanno svolto attività motoria“.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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