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Bonus 800 euro sarà di 600 anche per aprile: nuovi requisiti, come fare la domanda. E a maggio sarà di 1000 euro!

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Il 26 aprile si è tenuta la conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte, che ha parlato dell’inizio della Fase 2, che scatterà domani, lunedì 4 maggio: così come accaduto a marzo con il bonus di 600 euro, anche ad aprile, con un Decreto che dovrebbe arrivare nel giro di pochi giorni, dovrebbe esserci un bonus per i lavoratori autonomi che hanno avuto una riduzione dei ricavi in seguito alla pandemia. Tale ipotesi è confermata dalla bozza del MEF circolata giovedì 30 aprile.

In merito il Premier in conferenza stampa non aveva specificato però di che importo si trattasse: “Potrebbe essere rinnovato automaticamente il bonus per chi ha avuto diritto ai 600 euro, mentre saranno erogati contributi a fondo perduto per le piccole imprese con meno di dieci dipendenti“.

Le domande per ottenere il bonus, per chi non l’aveva già presentata a marzo, dovranno essere inoltrate all’INPS o alle casse di riferimento per i vari ordini professionali. I pagamenti dovrebbero essere completati entro fine maggio. Ad aprile il bonus resterà di 600 euro, ma a maggio salirà a 1000 per chi nel secondo bimestre del 2020 avrà avuto un calo del 33% sul reddito.

CHI HA DIRITTO AL BONUS DI 600 EURO

Se confermato quanto visto a marzo, anche ad aprile il bonus da 600 euro sarà riservato alle seguenti categorie di lavoratori:

  • Liberi professionisti titolari di partita IVA
  • Commercianti
  • Artigiani
  • Coadiutori diretti
  • Coltivatori diretti
  • Lavoratori stagionali del turismo
  • Operai agricoli
  • Lavoratori dello spettacolo

COME RICHIEDERE IL BONUS DI 600 EURO

Come per marzo, la domanda andrà fatta attraverso i servizi online dell’INPS. Per quanto concerne l’erogazione, dovrebbe essere valido l’ordine cronologico delle richieste. I professionisti iscritti alle casse di riferimento per i vari ordini invece dovranno seguire le indicazioni già ricevute a marzo. Le possibilità sono due:

  1. Procedere alla compilazione della domanda, per chi non lo aveva chiesto a marzo, specificando i possibili nuovi requisiti per essere beneficiario del bonus. Il modulo andrà poi inoltrato sul sito dell’INPS, grazie a questo link, seguendo la consueta procedura che richiede l’utilizzo di un Pin. Ogni cassa previdenziale prevederà inoltre una procedura autonoma.
  2. Non fare nulla, per chi ha già beneficiato dei 600 euro, visto l’aggiornamento automatico effettuato dal punto di vista telematico. Anche il Premier Conte ha spiegato che “basterà un semplice click“.

IL PIN SEMPLIFICATO DELL’INPS PER IL BONUS DI 600 EURO

Per le richieste il Governo ha predisposto un PIN semplificato, che si ottiene in modo più rapido rispetto al consueto PIN dell’INPS, e va richiesto attraverso il sito dell’INPS, che lo invierà per mail o SMS. Dopo i problemi del primo giorno, l’INPS ha deciso che patronati ed intermediari avranno accesso al sito dalle 8 alle 16 ed i cittadini dalle 16 alle 8.

COME AVVERRA’ IL PAGAMENTO DEL BONUS DI 600 EURO

Nel giro di circa 15 giorni dalla domanda si otterranno i soldi sul conto: il bonus, è bene ricordarlo, sarà esentasse, proprio come i 600 euro di marzo.

LA BOZZA DEL MEF

Così l’Articolo 22 della bozza del MEF del 30 aprile:

Art. 22
(Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19)
1. Ai soggetti già beneficiari per il mese di marzo dell’indennità di cui all’articolo 27 del decretolegge 18 marzo del 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, la medesima indennità pari a 600 euro è erogata anche per il mese di aprile 2020.
2. Ai liberi professionisti titolari di partita iva attiva alla data di entrata in vigore del presente decreto, iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019, è riconosciuta una indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro. A tal fine il reddito è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato e nell’esercizio dell’attività, comprese le eventuali quote di ammortamento. A tal fine il soggetto deve presentare all’Inps la domanda nella quale autocertifica il possesso dei requisiti di cui al presente comma. L’Inps comunica all’Agenzia delle entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno presentato l’autocertificazione per la verifica dei requisiti. L’Agenzia delle entrate
comunica all’Inps l’esito dei riscontri effettuati sulla verifica dei requisiti sul reddito di cui sopra con modalità e termini definiti con accordi di cooperazione tra le parti.
3. Ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che siano titolari di rapporti di lavoro la cui durata non si protrae oltre il 31 dicembre 2020 o che abbiano cessato il rapporto di lavoro entro la data di entrata in vigore del presente decreto, è riconosciuta un’indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro.
4. Ai soggetti già beneficiari per il mese di marzo dell’indennità di cui all’articolo 28 del decreto legge 18 marzo del 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, la medesima indennità pari a 600 euro è erogata anche per il mese di aprile 2020.
5. Ai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, ad esclusione della Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, che in osservanza dei provvedimenti di urgenza emanati dall’Autorità per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19 hanno cessato la propria attività o abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del fatturato o corrispettivi del secondo bimestre 2020, rispetto al fatturato o corrispettivi del secondo bimestre 2019, è riconosciuta un’indennità per il mese di maggio pari a 1000 euro. A tal fine il soggetto deve presentare all’Inps la domanda nella quale autocertifica il possesso dei requisiti. L’Inps comunica all’Agenzia delle entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno presentato l’autocertificazione per la verifica dei requisiti. L’Agenzia delle entrate comunica all’Inps l’esito dei riscontri effettuati sulla verifica dei requisiti sul fatturato o corrispettivi di cui sopra con modalità e termini definiti con accordi di cooperazione tra le parti.
6. Ai soggetti già beneficiari per il mese di marzo dell’indennità di cui all’articolo 29 del decretolegge 18 marzo del 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, la medesima indennità pari a 600 euro è erogata anche per il mese di aprile 2020. La medesima indennità è riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato  involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione.
7. Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, è riconosciuta un’indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro. La medesima indennità è riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente
disposizione, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione.
8. E’ riconosciuta un’indennità per i mesi di aprile e maggio, pari a 600 euro per ciascun mese, ai lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro, individuati nei seguenti:
a) lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
b) lavoratori intermittenti, di cui agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
c) lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del c.c. e che non abbiano un contratto in essere alla data del 23 febbraio 2020. Gli stessi, per tali contratti, devono essere già
iscritti alla data del 23 febbraio 2020 alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, con accredito nello stesso arco temporale di almeno un contributo mensile;
d) incaricati alle vendite a domicilio di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, con reddito annuo 2019 derivante dalle medesime attività superiore ad euro 5.000 e titolari di partita IVA attiva e iscritti alla Gestione Separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, alla data del 23 febbraio 2020 e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
9. I soggetti di cui al comma 9, alla data di presentazione della domanda, non devono essere in alcuna delle seguenti condizioni:
a) titolari di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, diverso dal contratto intermittente di cui agli articoli 13 e 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81:
b) titolari di pensione.
10. Ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 15 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 35.000 euro, e non titolari di pensione, è riconosciuta un’indennità per i mesi di aprile e maggio pari a 600 euro per ciascun mese.
11. Non hanno diritto all’indennità di cui al comma 10 i lavoratori titolari di rapporto di lavoro dipendente o titolari di pensione alla data di entrata in vigore della presente disposizione.
12. Le indennità di cui ai commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 10 non concorrono alla formazione del reddito ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e sono erogate dall’INPS in unica soluzione, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di …. milioni di euro per l’anno 2020. L’INPS provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa e comunica i risultati di tale attività al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze. Qualora dal predetto monitoraggio emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, rispetto al predetto limite di spesa, non sono adottati altri provvedimenti concessori.
13. Le indennità di cui ai commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 10 sono altresì riconosciute ai soli percettori di reddito di cittadinanza ai sensi del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, fino al raggiungimento della somma complessiva di 600 euro se l’importo del reddito di cittadinanza in godimento è inferiore a 600 euro.
14. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto si decade dalla possibilità di richiedere l’indennità di cui agli articoli 27, 28, 29 e 38 del decreto-legge 18 marzo del 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, relativa al mese di marzo 2020.
15. Alla copertura degli oneri previsti dal presente articolo si provvede a valere…..

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roberto.santangelo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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