Nuoto artistico
Nuoto sincronizzato, Linda Cerruti: “Sarò pronta per le Olimpiadi nel 2021. La Russia è un altro pianeta”
Arte e leggiadria: sono un po’ queste le componenti della danza in vasca. Il nuoto sincronizzato (o, più modernamente, nuoto artistico), come tutto lo sport, si è fermato a causa della pandemia e ora è da capire come e quando le attività potranno riprendere, secondo quanto stabilito dai protocolli di sicurezza. Le Olimpiadi di Tokyo si svolgeranno nel 2021 (23 luglio-8 agosto) e questo può dare modo a tutti di prepararsi al meglio per quella scadenza, ben sapendo che c’è anche una qualificazione a Cinque Cerchi da conquistare.
L’Italia è tra i Paesi che devono ancora staccare il biglietto in questa disciplina e bisognerà capire quando l’Olympic Qualifying Tournament potrà disputarsi. Linda Cerruti è l’atleta di punta della Nazionale e le motivazioni sono molto alte per cercare di andare a Tokyo e di esprimere il proprio 100%. Lei, che non sembra quasi sentire la fatica quando gareggia, ha nel proprio palmares un argento mondiale nell’Highlight l’anno scorso a Gwangju (Corea del Sud) e un’infinità di podi europei (3 argenti e 13 bronzi). La sincronetta italiana è stata, dunque, intervistata da OA Sport, rispondendo a tutte le curiosità del momento.
Linda, che quarantena è stata per te e come hai gestito il lungo periodo di lontananza dall’acqua?
“Il lockdown nelle prime ore è stato scioccante. Io non sono mai stata così tanto tempo fuori dalla piscina e doverlo fare per causa di forza maggiore non è stato facile. Non sapevamo che cosa ci aspettava e quindi si viveva un po’ nell’incertezza. Successivamente, però, abbiamo comunque continuato la preparazione attraverso allenamenti online e non solo tra noi (Italia), ma anche con le altre nazioni. Abbiamo interagito con ballerine e con ginnaste e quindi la quarantena l’ho trascorsa tra preparazione atletica e un po’ di danza e di ginnastica. E’ un aspetto non trascurabile perché è interessante vedere come si allenano negli altri Paesi. Noi abbiamo lavorato almeno due volte a settimana e ogni giorni avevamo in programma due o tre sessioni. La preparazione era con la Grecia, l’Ucraina, la Francia, l’Austria e la Repubblica Ceca. Il programma prevedeva un allenamento con un tecnico italiano e un allenamento con uno di un’altra nazione. Questo senz’altro ha dato stimoli nuovi, facendo esercizi diversi”.
E poi una rivelazione…
“Nelle ultime settimane abbia lavorato anche con Natalia Titova (ballerina russa, conosciuta dal pubblico del piccolo schermo nello show su Rai 1 “Ballando con le stelle” e moglie dell’ex campione di nuoto Massimiliano Rosolino, ndr.) per migliorare alcuni movimenti e renderli anche più accattivanti. E’ una cosa che nel nostro sport serve tantissimo e, ora che abbiamo fatto questa preparazione fuori dall’acqua, mi rendo conto di quanto sia difficile“.
Il nuoto sincronizzato è sintesi perfetta tra movimenti e musica. Ci puoi spiegare meglio l’importanza della colonna sonora in un esercizio?
“La musica è importantissima per la costruzione dell’esercizio: nel caso del singolo e del doppio si lavora sull’interpretazione in acqua e si sceglie in base al risultato migliore che ne consegue; per la prova della squadra collaboriamo con un musicista e il lavoro è d’equipe in tutti sensi, ovvero preparare un esercizio su un dato tema e con l’operato di chi compone, tenuto conto dell’esecuzione dei nostri movimenti. E’ chiaro che, dal mix di tutto questo, nasce la routine“.
Gareggiare è anche e soprattutto emozionarsi. Qual è la prova che più ti è rimasta nel cuore?
“L’esercizio che mi ha dato più emozione di tutti è stato quello delle Olimpiadi di Rio 2016 nel doppio, sulle note di Sweet Dreams degli Eurythmics. E’ stato ideato da noi, con movimenti nostri (con Costanza Ferro, ndr.) che sentivamo dentro, creando una nostra storia. Poi è chiaro che anche il contesto a Cinque Cerchi ha aggiunto ancor di più in termini tipicamente emozionali“.
Il posticipo dei Giochi che cosa ha cambiato nel tuo programma: positivo o negativo?
“Il rinvio delle Olimpiadi non ha cambiato moltissimo le mie prospettive. Non sono un’atleta che aveva pensato di smettere dopo la partecipazione ai Giochi, nel caso si fossero disputati quest’anno. Certo, dispiace moltissimo per il contesto in sé e anche perché con la squadra stavamo portando avanti un programma di lavoro decisamente buono, che a mio giudizio ci avrebbe portato a Tokyo in ottima forma. Purtroppo ci si può far poco e l’obiettivo è arrivare al meglio l’anno prossimo: sarò pronta“.
Spesso ti vediamo in azione con grande frequenza in acqua e, in apparenza, pare quasi che tu non senta mai la fatica. In realtà Linda Cerruti come riesce a gestire uno sforzo così gravoso?
“All’inizio mi cimentavo sul solo esclusivamente e poi accumulando esperienza mi sono dedicata alle altre specialità. Dal punto di vista mentale potrebbe sembrare strano, ma è meglio fare più gare, perché in questo modo non concentri tutta la tensione solo su una prova, ben sapendo che ne avrai altre da affrontare. Quindi, sotto questo profilo, gestisco meglio il tutto dedicandomi a un programma così ricco. Certo, sotto il profilo fisico, è molto stancante, ma è la cosa che mi piace fare e quando esco dall’acqua sono soddisfatta di aver portato a termine le mie routine. Semmai, le ‘tossine’ si fanno sentire qualche giorno dopo (sorride), ma fa parte del gioco“.
Per noi osservatori interessati, il risultato di una gara di nuoto sincronizzato a livello internazionale può risultare un po ‘noioso’ per il dominio della Russia. Sulla base dell’esperienza che hai, cosa hanno le atlete russe in più di voi e del resto del mondo?
“In Russia sono su un altro pianeta rispetto a tutte le altre nazioni. Ho avuto occasione di allenarmi nel loro centro e conosciuto un’atleta. Trascorrendo il tempo con lei, mi sono resa conto di quanto la loro preparazione sia diversa dalla nostra. E’ molto difficile raggiungere i loro livelli, se non si inizia un lavoro da giovanissima come invece fanno in quella realtà, potendo contare anche su un grande numero di ragazze che si cimentano in questa specialità“.
Il nuoto sincronizzato già da alcuni anni ha proposto delle variazioni sul programma e una di queste è il doppio misto. L’Italia ha potuto contare sul talento di Giorgio Minisini che, in coppia con Manila Flamini, è stato capace anche di vincere uno storico oro nella rassegna iridata di Budapest nel 2017 (routine tecnica). Che cosa ne pensi di questa specialità e di una futura introduzione nel programma olimpico?
“Sul doppio misto ritengo che sia molto bello da vedere soprattutto nelle sequenze nelle quali i movimenti dell’uomo sono differenti da quella della donna. Per me questo aspetto è fondamentale, come del resto avviene nella danza. Per cui cercherei sempre di promuovere un tema nel quale il connubio faccia emergere questo aspetto. Noi abbiamo la fortuna di avere Giorgio (Minisini, ndr.) che è bravissimo e sa interpretare alla grande il proprio esercizio. Per vederlo nel prossimo futuro ai Giochi secondo me bisognerà attendere che vi sia una diffusione maggiore, perché al momento le coppie non sono molte“.
Linda, un’altra sottolineatura?
“Sì, domenica 3 maggio, considerando le sessioni online di cui abbiamo parlato, ci siamo organizzati tra atleti di 21 Paesi del mondo (con i più forti del panorama internazionale, ndr.) per effettuare un allenamento con orari compatibili per tutti, al fine di regalare un po’ di sorrisi e di serenità alla collettività visto il periodo molto difficile che tutti abbiamo vissuto. Una bella iniziativa, quindi, in un momento davvero particolare“.
[sc name=”banner-article”]
CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE NOTIZIE SUL NUOTO SINCRONIZZATO
giandomenico.tiseo@oasport.it
Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: LaPresse