Ciclismo
Vuelta a España 2020: “Non sappiamo con certezza se si correrà. Tamponi per tutti, possibilità di porte chiuse”
L’ottimismo, almeno in Italia, sembra essere tornato, con la situazione legata al Coronavirus che va pian piano a ristabilirsi. Al momento però nel mondo dello sport non ci sono ancora certezze, i dubbi persistono, nonostante inizino ad arrivare i primi calendari per la ripresa della stagione.
Non è molto fiducioso Javier Guillén, capo dell’organizzazione della Vuelta a España 2020, che è stato intervistato ieri da As: “Ancora adesso non sappiamo con certezza se la Vuelta si farà. Noi siamo al lavoro e ci stiamo concentrando nella preparazione di tutti i dettagli. In particolare ci stiamo soffermando sugli aspetti organizzativi, sanitari ed economici, in modo che la corsa si possa svolgere regolarmente. Chiaro che quella in corso è una crisi che ha colpito le disponibilità di tutte le aziende e anche dei nostri partner commerciali, che stanno già annunciando riduzioni del loro impegno, anche se non vogliono chiamarsi fuori. Noi dobbiamo adattarci a questa nuova situazione”.
Possibilità concreta di correre a porte chiuse: “Non è una cosa irrealizzabile. Ma di certo non è desiderabile. Verrebbe a mancare l’essenza di un grande evento sportivo. Io preferirei sicuramente una Vuelta senza alcun tipo di restrizioni nei confronti del pubblico. Quello che speriamo è che per ottobre ci siano stati nuovi progressi positivi per la situazione generale. Spostare ancora più in là le date di svolgimento sarebbe impossibile”.
Infine: “Se tutti i corridori dovranno essere testati prima di partire, sarà fatto, anche se verranno prese in considerazione tutte le strade possibili. La quarantena di due settimane per tutti gli stranieri che entrerebbero in Spagna per la Vuelta? Sarebbe un problema rilevante. Sono fiducioso sul fatto che ci possano essere delle eccezioni, se questo provvedimento sarà ancora in vigore”.
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gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Lapresse