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Atletica
Atletica, i record del mondo: il salto in lungo infinito di Mike Powell. Un 8.95 metri da leggenda
Sembrava il record del mondo “definitivo” quello fatto segnare da Bob Beamon nel salto in lungo a Città del Messico il 18 ottobre 1968: il beneficio dell’altura, quelle gambe che sembravano non scendere mai, quei centesimi di secondo infiniti che avevano permesso a Beamon di raggiungere quota 8.90. Già, sembrava perchè 23 anni dopo in una notte indimenticabile a Tokyo due giganti della specialità, Carl Lewis che non ha bisogno delle presentazioni, fresco recordman mondiale dei 100 piani, e Mike Powell, suo rivale acerrimo e leale al tempo stesso, diedero vita ad una delle gare più belle della storia dell’atletica, non solo del salto in lungo.
A Seul, tre anni prima, Carl Lewis, con 8,72, si aggiudicò l’ennesimo oro olimpico battendo Powell, due anni più giovane rispetto al “Figlio del vento”, che si “fermò” a 8.49. Quella notte, però, la storia doveva cambiare. Non sembra così quando Lewis, dopo un grande 8,68 al primo tentativo e un nullo, vola addirittura a 8,83 al terzo salto. Powell, al secondo salto, è comunque arrivato ad un ottimo 8,54 e, al primo salto di finale, piazza un salto lunghissimo, “nullo” di pochi millimetri. Lewis sembra chiudere la partita quando incrementa la sua posizione di leader provvisorio con un balzo a 8,91 che sarebbe il nuovo record del mondo se non fosse rilevato un vento di m.2,9 a favore: misura valida per la gara ma non per il primato mondiale.
Powell non si abbatte, sente la possibilità di fare la gara e il salto della vita e, al quinto tentativo, con una rincorsa ed uno stacco perfetto atterra lunghissimo dando a tutti, Lewis compreso, l’impressione di aver compiuto un’impresa. La suspance dura poco: il tabellone si illumina con tre numeretti magici: 8,95, il vento è dentro il limite consentito, è il nuovo record del mondo che cancella il mito di Beamon. Powell impazzisce di gioia, corre all’impazzata sulla pista ma la gara non è affatto finita e Lewis vuole raccogliere la sfida con ancora due tentativi a disposizione.
Carl Lewis è un campione vero e sfodera la sua migliore prestazione “non ventosa” in carriera subito dopo il record del mondo del compagno e rivale: 8.87. Una gara da brividi che si conclude con il nullo di Powell e un altro salto fantastico del “Figlio del vento” che atterra a 8.84 che non basta per l’oro ma firma la migliore serie di sempre in una gara di salto in lungo. Gli applausi scroscianti del pubblico di Tokyo sono per i due super campioni che hanno dato vita ad una sfida indimenticabile e per Mike Powell che ha stabilito il nuovo record del mondo che dura tutt’oggi, a 29 anni di distanza.
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